Nel cuore di tutti i tifosi interisti uno spazio per lui è sempre garantito. Con impegno, professionalità, personalità e doti tecniche e atletiche fuori dalla norma ha solcato la fascia sinistra nerazzurra per anni, seminando il panico tra le difese avversarie al punto di diventare il pericolo principale per gli avversari dell'Inter. Oggi Ivan Perisic, 36 anni e non dimostrarli, veste la maglia del PSV Eindhoven ma non è sordo al richiamo di Milano, dove torna quando può per respirare nuovamente l'aria di 'casa'. E in occasione dell'ultima visita, lo scorso weekend, FcInterNews.it ha avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con lui e di dare a Cesare quel che è di Cesare. 

Ivan Perisic, dopo più di tre anni, finalmente, siamo riusciti a consegnarle il premio del 'Pallone d’Oro Nerazzurro' di FcInterNews.it.
“Ci siamo rincorsi per un po’ di tempo (ride, ndr), ma alla fine ce l’abbiamo fatta. Grazie mille a voi e a tutti i vostri lettori”.

Oggi lei è un tifoso interista in più.
“Assolutamente sì. Ho assistito a San Siro a Inter-Udinese e non è la prima volta che faccio il tifo per i nerazzurri negli stadi da quando non gioco più a Milano. Normalmente non sono uno che si ferma così tanto in qualche club. Nella mia carriera ho cambiato varie squadre. Ma devo dire onestamente che l’Inter e gli interisti sono e saranno sempre un pezzo del mio cuore”.

Percepisce l’affetto dei tifosi? Anche oggi le vogliono bene.
“Sì e io contraccambio”.

Da quando è arrivato all’Inter, a quando è andato via da Milano, è cambiato tutto.
“Sì, quando l’Inter mi prese dal Wolfsburg – e le assicuro che avevo davvero fatto di tutto per potermi trasferire – c’erano tante individualità forti, ma non eravamo squadra. Poi grazie al lavoro, alla società, all’arrivo di Marotta, a Spalletti, Conte e Inzaghi l’Inter è diventata sempre più forte. E oggi è tornata stabilmente dove merita”.

Anche lei è migliorato tanto in nerazzurro. Mi lasci dire che il suo ultimo anno, proprio quando ha vinto il nostro premio, era semplicemente fenomenale.
“Mi sentivo bene. E davo tutto per la maglia, come sempre. Come le ho detto eravamo una squadra, ognuno correva per l’altro, c’era il noi, non l’io. E i risultati in campo si sono visti”.

All’Inter ha vinto uno Scudetto, una Supercoppa italiana e una Coppa Italia. 
“E ne sono orgoglioso”.

Tra l’altro lei è entrato nel cuore degli interisti anche perché ha segnato nel derby al Milan, ma pure alla Juventus. Anzi si può dire che i bianconeri siano il suo bersaglio preferito.
“La verità è che quando affronti certe squadre vuoi dare ancora più del massimo. Senti qualcosa dentro, vuoi regalarti e regalare ai tifosi una gioia importante. Poi sa, quando sono arrivato all’Inter la Juventus era la più forte d’Italia. Quando me sono andato via io, anche se non avevamo vinto lo Scudetto, avevamo comunque riportato l’Inter a competere per grandi titoli. La doppietta contro i bianconeri in finale di coppa nazionale è stata bellissima. Ma sono stato contento anche di aver segnato col PSV, dove ora sono felice e sto benissimo, ai bianconeri nell’ultima edizione di Champions”.

Lei non è il primo croato a vincere il 'Pallone d’Oro Nerazzurro' di FcInterNews.it: Kovacic l’ha anticipata.
“Pure lui è fortissimo, condividiamo ancora la maglia della nazionale”.

Insieme a Petar Sucic.
“Un ragazzo d’oro e un giocatore fortissimo. L’Inter ha fatto un affare a prenderlo. Può giocare ovunque lì in mezzo e pure in difesa secondo me”.

Kovacic, Brozovic, Perisic e ora Sucic. L’Inter croata funziona.
“Speriamo di continuare così! Petar farà bene, non ho dubbi, entrerà nel cuore di tutti gli interisti”.

Come vede l’Inter attuale?
“Sono una gran bella squadra. Spero possano vincere più trofei possibili. Io faccio per il tifo per loro. Come le dicevo sono oggi un interista in più”.

Le piacerebbe affrontare i nerazzurri in Champions League?
“Da una parte sì perché significherebbe che entrambi ci saremmo qualificati quantomeno per gli ottavi di finale, dall’altra sarebbe una eliminatoria più che dura…Diciamo che il top sarebbe sfidarci il più in là possibile nella competizione”.

A tutti i tifosi dell’Inter che la rivorrebbero a Milano cosa dice?
“Magari un giorno da allenatore!!! (ride, ndr). L’Inter è stata una parte importante della mia vita. Ma oggi voglio vincere il più possibile col PSV”.

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 03 settembre 2025 alle 16:00
Autore: Simone Togna
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