Da "Non vogliamo aggiungere quantità, ma qualità" a "Dobbiamo trovare stimoli con quello che abbiamo perché non possiamo fare diversamente". In queste due frasi pronunciate da Cristian Chivu è sintetizzata l'evoluzione del mercato dell'Inter. La prima, rilasciata ai microfoni di DAZN, è datata 22 agosto; la seconda risale invece al più recente 31 agosto, nell'amara conferenza stampa che l'ha visto protagonista dopo la sconfitta casalinga contro l'Udinese. 

La sessione estiva del club nerazzurro si è conclusa con l'arrivo di Manuel Akanji, difensore forte, esperto e duttile che però non ha di certo contribuito a 'svecchiare' il reparto arretrato (così sarebbe stato se lo svizzero, ad esempio, avresse preso il posto in rosa di Francesco Acerbi) ma a rimpiazzare Benjamin Pavard, ceduto al Marsiglia per una cifra non certo irrinunciabile e con una carta d'identità che segna un anno in meno del collega arrivato dal Manchester City. Ipotizzabile, dunque, che i motivi dell'allontanamento dell'ex Bayern non siano legati al campo, ma ad altri aspetti. Nelle settimane precedenti erano sbarcati nella Milano interista i vari Petar Sucic, Luis Henrique, Ange-Yoan Bonny, Francesco Pio Esposito, riportato meritatatemente alla base dopo la positiva esperienza allo Spezia, e Andy Diouf. Nomi che, presi singolarmente, possono anche essere considerati interessanti, attraenti e soprattutto futuribili per via della giovane età, ma che allo stesso tempo cozzano con le idee iniziali di mercato (alcune delle quali, tra l'altro, estrenate pubblicamente). 

È il caso di Ademola Lookman, obiettivo dichiarato davanti alle telecamere sia dal presidente Beppe Marotta che dal direttore sportivo Piero Ausilio, ma poi sfumato per il muro alzato dall'Atalanta. L'Inter aveva fatto la sua (congrua) offerta per il nigeriano e nessuno può puntare il dito verso gli uffici di Viale della Liberazione per la mancata chiusura, ma la domanda sorge spomntanea: perché si è deciso di non affondare su un profilo simile alla stella della Dea e di puntare, invece, su un centrocampiusta box to box come Diouf? La motivazione che nel pre campionato siano arrivate "garanzie importanti" dai quattro attaccanti presenti in rosa non può (e non deve) reggere. Perché quattro punte sono numericamente poche, tenendo in considerazione tutte le competizioni da giocare e il calendario intasato. L'Inter l'ha provato sulla sua pelle negli ultimi anni, ma sembra non aver comunque capito la lezione. Così come il fatto che servisse come il pane un giocatore con le caratteristiche di Lookman, abile nell'uno contro uno nello stretto e in grado di spaccare le partite chiuse (proprio come quella di domenica scorsa). E intanto, mentre Chivu parla ore di "cantiere aperto"... il mercato si è chiuso. 

Sezione: Editoriale / Data: Mer 03 settembre 2025 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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