In Premier 20 presenze con una media di 54 minuti a partita. In Champions League 5 presenze con una media di 59 minuti a partita. Tra FA Cup e EFL Cup 3 presenze con una media di 68 minuti a partita. Nel complesso, in campo con la maglia del Tottenham per circa un'ora di media da agosto a gennaio. In Serie A, 3 presenze con una media di circa 30 minuti a partita. In Tim Cup, 2 presenze con una media di 24 minuti a partita. Nel complesso, in meno di un mese in Italia per lui 5 presenze con la maglia dell'Inter di cui solo una da titolare (scelta obbligata a Udine), con una media di 27 minuti a partita.

Questi i numeri di Christian Eriksen in questa stagione, divisi finora tra Spurs e nerazzurri. Non un grande impiego, considerando i suoi trascorsi in Inghilterra dove fino al rifiuto del rinnovo contrattuale era stato un perno del centrocampo della squadra di Mauricio Pochettino. Poi, il trasferimento all'Inter per 20 milioni, anticipato di 5 mesi rispetto agli accordi con il suo entourage raggiunti lo scorso dicembre: contratto quadriennale a partire dal 1° luglio 2020 per il più spettacolare dei colpi a parametro zero degli ultimi anni a livello internazionale.

Ma siccome il mercato è in costante movimento, le strategie nerazzurre sono cambiate durante la finestra di mercato invernale. La prima scelta, Arturo Vidal, è rimasto a Barcellona dopo l'esonero di Ernesto Valverde, condicio sine qua non per rimanere in blaugrana. Una mossa che ha costretto Beppe Marotta e Piero Ausilio a virare su un altro centrocampista per rinforzare la mediana nerazzurra, falcidiata da infortuni e inesperienza. Ecco quindi la necessità di precorrere i tempi, portando il danese a Milano già a gennaio. Eriksen avrebbe preferito aspettare l'estate per prepararsi anche a livello personale alla nuova realtà, per imparare l'italiano, per studiare la sua nuova squadra. Scelta condivisa con Antonio Conte, pronto ad accogliere subito Vidal (con reciproca conoscenza e subito pronto) e a lavorare in estate sull'ex Tottenham. Invece la storia è cambiata in corsa e questo spiega anche l'attuale impiego del numero 24 nerazzurro, atteso come un messia dai tifosi che da anni non accoglievano un giocatore di tale valore.

Non ci si deve sorprendere se Eriksen stia giocando poco e lavorando molto al Suning Training Centre. L'allenatore salentino non vuole gettarlo nella mischia senza cognizione di causa, si aspetta che il centrocampista danese sia pronto sotto l'aspetto tattico e soprattutto agonistico. Avendo giocato poco, soprattutto negli ultim tempi, con la maglia del Tottenham lo ha portato a perdere gran parte del ritmo acquisito durante la preparazione estiva, motivo per cui ad Appiano c'è tanto lavoro da svolgere. Anche tatticamente, pur essendo un eclettico della mediana, è necessario per Eriksen entrare nella filosofia contiana e questo non può avvenire dall'oggi al domani. Con Vidal sarebbe stato diverso, il cileno conosce a memoria le idee di Conte. Invece il classe 1992 di Middelfart deve studiare bene prima di essere abile e arruolabile per 90 minuti e al pari con i compagni a livello di intensità.

Chi si sta ponendo delle domande o dei dubbi sul danese evidentemente sottovaluta il profondo cambio a cui si è sottoposto trasferendosi dalla Premier League all'Inter a stagione in corso, in particolare a una squadra in cui viene studiato ogni dettaglio e nulla è lasciato al caso come pretende il suo allenatore. Il quale, centellinando i minuti in campo del nuovo arrivato, soprattutto nei secondi tempi, spera di sfruttarne il talento lo educa a piccoli passi alla nuova realtà. La speranza è che il tempo necessario per essere pronto tatticamente e fisicamente non sia troppo e che nel frattempo l'Inter non debba sentirne la necessità. Chissà che, già a Razgrad in Europa League, non possa esserci l'occasione di rivederlo nell'undici titolare, sarebbe la conferma di uno step successivo. La squadra ha bisogno del suo talento per più di 10-15 minuti a partita, soprattutto in questo periodo di difficoltà e prevedibilità in campo. 

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 18 febbraio 2020 alle 17:19
Autore: Redazione FcInterNews.it / Twitter: @Fcinternewsit
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