Ospite del programma di InterChannel 'InterNos', il neo esterno nerazzurro Danilo D'Ambrosio ha parlato a 360°, della propria vita calcistica e non solo. Ecco, per i lettori di FcInterNews.it, l'intera serata passata con l'ex capitano del Torino.
D'Ambrosio esordisce: "Era l'occasione giusta per mandare il mio gol contro il Milan, aspetto il derby di maggio anche se in carriera ho già giocato tanti derby, anche se il più importante per me rimane quello di Torino contro la Juventus".
Si inizia con una 'battuta' - "Io sex symbol? Non lo sapevo, io sono solo per la mia ragazza. I complimenti, comunque, mi fanno piacere".
Danilo, poi, continua - "Cerco sempre di mettere le mie caratteristiche a disposizione della squadra, come agonismo e coraggio. Statistiche? Io mi informo sui giocatori che alla domenica vado ad affrontare, per quanto mi riguarda non mi piace nemmeno guardare le azioni che sono andate bene, cerco di sorvolare".
Com'è per te giocare nell'Inter?
"Io mi trovo bene, a mio agio, soprattutto grazie ai compagni che mi hanno accolto benissimo. Anche a Milano mi trovo beme e non è un problema star lontanto da Torino che è molto più piccola rispetta a Milano, qui ci sono tanti posti dove poter andare. Ho scelto di vivere in centro quindi mi godo anche le belle giornate, cosa che non avrei mai pensato potesse accadere".
Perché riufiutasti il Chelsea per andare a Firenze quando eri molto giovane?
"Non fu una scelta sofferta, io con la mia famiglia scelsi Firenze per crescere in maniera tranquilla, mentre andando a Londra c'era il rischio di dividerci. Non mi sono mai pentito di questa scelta, ho scelto un percorso meno affrettato arrivando a questi livelli con calma, e poi andavo comunque alla Fiorentina, una società blasonata, con Prandelli e Corvino".
Tuo fratello è difensore?
"Sì, terzino destro come me. Chissà che un giorno non ci possa essere una difesa a 4 con noi due, anche se a Firenze abbiamo già giocato insieme. Spero un giorno di poterlo ritrovare".
Chi è stata la prima persona che ha saputo dell'Inter?
"Il mio procuratore, poi la mia ragazza insieme alla mia famiglia che hanno vissuto con me tutta la trattativa, percorso lungo ma non per colpa nostra. Pensavo già all'Inter".
Un tifoso dice di averlo visto timoroso. E' un passaggio momentaneo questo?
"Io sono arrivato in un club blasonato e quindi non sono certo io che devo dire se questo sia vero o no. All'inizio c'era una sorta di ansia 'positiva', ma con il Verona assolutamente non c'è stata. A livello psicologico non ho problemi, solo all'inizio ho constatato il passaggio dal Torino all'Inter".
Ancora complimenti per la prova di Verona. Arriva una battuta di un tifoso sul 'Fantacalcio'...
"Ringrazio il tifoso a casa per la fiducia. Io non leggo mai i giornali, sia che parlino in modo positivo che in maniera negativa. Leggo solo delle altre squadre. Io guardo solo la Champions ma quando sono a casa non c'è solo calcio, perché è giusto condividere tutto anche con la ragazza, quindi a casa il calcio c'è ma fino ad un certo punto".
Chi è il tuo più grande critico?
"Mio padre, assolutamente. Mi ha sempre detto che ogni partita a Torino era un mattoncino per arrivare qui, 'ma la casa quando finisce?' continuavo a ripetergli (ride, ndr)".
I giocatori con i quali hai legato di più?
"A livello di simpatia dico Nagatomo, lui è simpaticissimo, anche nel modo di parlare. Mi hanno raccontanto gli aneddoti con Sneijder e Cassano, ma non posso non citare Palacio, Zanetti, Milito, Mudi... Molti hanno detto che a Verona non mi hanno messo in difficoltà gli avversari, ma il merito, oltre che del mister, è anche dei compagni che mi hanno fatto sentire subito a mio agio".
Credi di essere pronto per la maglia da titolare?
"Spero di mettere in difficoltà Mazzarri, poi rispetterò sempre le sue decisioni".
Considerazione tattica.
"Io mi trovo bene sia a destra che a sinistra, ho due modi diversi di interpretare il ruolo, ma per me zero problemi".
Da piccolo tifavi Napoli?
"Certo, da piccolo simpatizzavo, ho dei cugini che rispecchiano il vero tifoso napoletano. Alcuni tifano ancora Napoli anche se io sono qui".
Commento sul Napoli.
"Io ho visto Torino-Napoli, gli azzurri non erano brillantissimi, ma non è facile giocare ogni tre giorni, però sono una squadra di livello, hanno giocatori importanti e meritano la posizione in classifica che hanno".
Cosa ti aspetti dalla prossima stagione, sia individualmente che a livello di squadra?
"L'Europa è il nostro obiettivo e vogliamo arrivare il più in alto possibile. Voglio crescere ancora di più, ma contano i fatti e uno deve sapere che per l'anno prossimo dovrà essere ancor più preparato. Personalmente voglio migliorare e poi ascoltare Mazzarri e imparare da lui, poi i gol segnati certamente non mi dispiacciono".
Come ti trovi con la difesa a tre?
"Al Toro abbiamo iniziato a giocare già con la difesa a tre, qui, invece, gli esterni devono attaccare molto di più. Mazzarri chiede più qualità, ma voglio imparare e già con il Verona ho provato a fare tutto".
Hai mai pensato alla Nazionale?
"Certo, è un sogno e obiettivo di tutti. Io ho fatto le trafile giovanili, già a Torino pensavo che mancasse poco, poi non è arrivata la convocazione ma questo l'ho visto come un incoroggiamento a fare ancora meglio, qui all'Inter posso arrivarci".
Che ricordi hai dello Sporting Caivano?
"Fresco, perché ogni anno il Presidente della Scuola Calcio organizza una festa per ringraziare tutti e io vado tutti gli anni, ormai a loro mi lega tanta amicizia".
Tuo papà guarda te o tuo fratello?
"Registra le partite se giochiamo in contemporanea. Io e mio fratello gemello siamo cresciuti in simbiosi, anche se anche il rapporto con mia sorella è unico. Per quelli che non ci conoscono è difficile distinguerci".
Il tuo rapporto con i tifosi?
"Mi chiedono sempre se giocherò alla domenica, oltre a farmi i complimenti".
Hai notato la tipicità della tifoseria nerazzurra?
"Il tifoso del Torino è molto passionale, mentre quello dell'Inter è diverso, c'è sempre tanta gente ovunque, sono in tanti".
Il tuo punto di riferimento da giovane?
"Da bambino era Maradona il mio idolo, poi crescendo è diventato Maicon, lui è il vero interprete del ruolo per potenza e tecnica".
Irrompe Mateo Kovacic nella diretta - "Lui è simpaticissimo! (ride, ndr)".
Arrivano suggerimenti dai tifosi, non sarebbe meglio crossare 'basso'?
"Cercheremo di mettere in pratica i loro consigli, lo dirò anche a Jonathan".
Chi è il compagno che ti ha impressionato di più?
"Kovacic assolutamente, poi Hernanes, Palacio, Zanetti, Samuel è una sicurezza, anche Juan e Rolando, oltre che Ranocchia, Guarin. Siamo all'Inter quindi ci sono tanti giocatori forti. Guarin? Sembra molto serio, invece è simpaticissimo. Kuzmanovic? Lui non mi ha criticato sul look (ride, ndr)".
Quali sono le tue canzoni preferite e i tuoi hobby?
"Chitarra e piscina, in estate vado ad allenarmi in piscina a Napoli, mi è molto utile e mi diverto. Mi piace molto Biagio Antonacci, peccato non poter andare al suo concerto a San Siro".
Botta e risposta
Se non avessi fatto il calciatore? "Avrei approfondito gli studi con l'università, oppure avrei potuto fare il pizzaiolo con mio papà (ride, ndr). Mi sono sempre piaciute le lingue, è una lacuna che non vorrei avere".
L'amico 'calcistico'? "Darmian e Vives. Cerci? Grandissimo giocatore, non c'è un calciatore come lui in giro".
Paura di volare? "No, assolutamente".
Passione: "La metto in tutto, una cosa senza passione non porta ai risultati".
Cosa chiederesti ai giornalisti? "Perché siete così cattivi? (ride, ndr)".
Punto debole e di forza: "Non ho particolari punti deboli, io metto tutto in tutto. Passione e dedizione sono le mie qualità".
Cucina: "Qualcosa riesco a farlo, mentre la pizza è il mio piatto preferito".
Scaramantico? "Il giusto, ma sono anche religioso".
Il numero 1 al mondo? "Dico Ronaldo, davanti a Messi".
Il primo pensiero al mattino: "Venire al campo, ci alleniamo sempre al mattino".
Se ti dico Inter? "Prima un sogno lontano, ora un obiettivo raggiunto. Sono orgoglioso di essere qui".
Come finisce quest'anno? "Io sono ottimista, dico molto bene".
Autore: Francesco Fontana
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