Conclusa la sessione di domande al capitano dell'Inter, Lautaro Martinez, il microfono passa all'allenatore, Cristian Chivu che dalla sala stampa del Riyadh Metropolitano di Madrid presenta l'eurogara di domani sera contro l'Atletico Madrid, match valido per la quinta giornata di League Phase di Champions League. Di seguito le dichiarazioni dell'allenatore nerazzurro raccolte dall'inviata di FcInterNews.it.

Hai sempre parlato chiaro. Cosa vuoi vedere in più in questo momento?
"Per abitudine guardo la parte piena del bicchiere. Poi se dobbiamo analizzare cosa vuol dire una sconfitta dovremmo parlare un po’ di più, ma mi prendo qualità, atteggiamento, voglia. E direi che la nostra crescita sotto questi punti di vista è evidente. Poi ci manca qualcosa perché a parte la Roma abbiamo raccolto quasi nulla dagli scontri diretti, ma sono fiducioso". 

Sul rientro di Thuram dopo l’infortunio.
"Oggi si è allenato molto bene, ha dato intensità. Dobbiamo prestare attenzione ovviamente ma ha avuto tre settimane a disposizione, ha lavorato bene. Col Milan ha fatto 90 minuti bene, a parte gli ultimi cinque minuti quando gli mancava qualcosa dal punto di vista fisico, ma mentalmente è stato sempre in partita. Domani valuteremo".

Le sconfitte sembrano passare sempre sullo stesso filo. Entra in gioco qualcosa di tattico ad un certo punto?
"Per me le sconfitte non sono tutte uguali perché abbiamo sempre avuto l'atteggiamento propositivo. Nelle altre sconfitte, come a Torino o con la Roma o Napoli, abbiamo concesso qualcosa in più rispetto al Milan. Col Milan siamo stati solidi e non abbiamo offerto loro la possibilità di esprimersi al meglio e questo mi fa riflettere, non è una sconfitta uguale alle altre. È sempre tale, ma abbiamo aggiunto qualcosa in più. Non è bastato e dobbiamo aggiungere altro che ci permetterà di spezzare questo tabù degli scontri diretti. Ma lavoriamo bene, la squadra è viva e vuole tornare ad alti livelli". 

Che idea hai di Simeone?
"Non sono né migliore, né peggiore di lui. Lui è qui da 14 anni, ma non mi sento inferiore né superiore".

Questo è uno scontro diretto?
"È una partita importante di Champions. Qualcuno ha detto che finora abbiamo avuto partite facili, ma in Champions non ce ne sono mai. Bisogna fare i punti e portarli a casa, domani non sarà facile come non lo è stato nelle precedenti".

Sui numeri dell’Atletico. È candidato al titolo?
"Per blasone, per quello che hanno fatto vedere negli ultimi anni e con Simeone in Champions credo abbia il dovere di arrivare fino in fondo".

Cosa ha detto ai giocatori nel post-derby?
"Di continuare a lavorare. Alessandro (Bastoni, ndr) nel post gara ha detto che è meglio perdere 3-0 che dominare e perderla 1-0, non so se ha ragione o no perché io da allenatore devo vedere anche la parte buona e pensare a gestire la frustrazione. Purtroppo col Milan non è bastata la prestazione, forse avevamo bisogno di un po’ più di fortuna, non ne parlo mai ma in questo gioco è importante".

Su Simeone e la sua idea difensiva:
"Adesso sto pensando se l’ho affrontato, non mi ricordo. Però ho apprezzato tutta la sua carriera, sia in Italia che in Argentina. L’ho affrontato da giocatore ai suoi inizi da allenatore, era al Catania. Ha sempre espresso le sue idee, è qui da 14 anni e non sono pochi. L’ho affrontato anche in amichevole e l’ho salutato prima della gara, mi ha detto belle parole e abbiamo scambiatore battute, lui è più navigato. Io ho ancora i capelli neri e non per molto, mi auguro di fare una bella carriera come l’ha fatta lui".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mar 25 novembre 2025 alle 19:27 / Fonte: Dall'inviata a Madrid, Egle Patané
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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