Subito un big match dopo la sosta. Un grande banco di prova per l'Inter che contro la Roma, all'OIimpico, cerca conferme per dare continuità alle cinque vittorie consecutive conquistate, tra campionato e Champions League, dall'Ajax alla Cremonese. Alla vigilia della sfida di alta classifica con i giallorossi, Cristian Chivu racconta le sue sensazioni in conferenza stampa rispondendo alle domande dei giornalisti presenti alla Pinetina:
Come ha ritrovato la squadra dopo la sosta?
"I nazionali sono tornati sani, senza problemi. Ovvio che ci sono stati dei giocatori che hanno fatto tanti minuti, però gli abbiamo dato qualche giorno di riposo in più. Li abbiamo gestiti per poi averli al meglio domani".
Domani incontrerete la miglior difesa d'Europa.
"A me della Roma piace che è stata brava a dare continuità al lavoro di mister Ranieri, poi Gasperini ha aggiunto la marcatura a uomo: hanno trovato il giusto equilibrio, mantenendo solidità. Difendono bene, sanno interpretare i momenti. Poi hanno uno Svilar che sta facendo molto bene. Dovremo avere la lucidità e la forza di capire cosa fare quando loro ci concederanno le occasioni. Dovremo essere svegli per far male alla loro organizzazione difensiva".
Bonny più adatto di Pio Esposito domani?
"Ho tre attaccanti bravi, sanno tutti interpretare quel ruolo a prescindere dagli avversari. Anche a improvvisare, se ce ne fosse bisogno".
Tre trasferte che diranno molto sull'Inter.
"Mi aspetto di ripartire da dove abbiamo concluso con la Cremonese, da quella prestazione fatta di determinazione e grinta. Bisogna dare continuità e capire quali sono i nostri punti di forza. Mi aspetto passi in avanti e non indietro. Siamo consapevoli dell'importanza di ogni partita, abbiamo imparato a trattare ogni sfida come una finale. Fa poca differenza se affrontiamo avversari con più o meno fama, siamo concentrati sui noi stessi, sulla nostra voglia di essere dominanti e di fare la partita. Vogliamo rimanere aggrappati su tutti i fronti perché questa squadra ha qualità e valore: può arrivare fino in fondo ovunque".
Che emozione sarà incontrare Gasperini?
"Anche se l'esperienza è stata breve, mi ha ben impressionato e poi ho avuto la conferma negli anni successivi. A Bergamo ha innovato il gioco, tutti noi ci siamo ispirati alla sua filosofia. Gode di tutta la mia stima e ammirazione oggi così come quando era il mio allenatore. Lo dicevo in un'altra intervista: con lui avevo fatto una preparazione che mi fece sentire come mai in tanti anni. Aveva cercato di cambiare modulo, facendo il suo famoso 3-4-2-1, dove io facevo il braccetto di sinistra. Ci divertivamo, ma non sono arrivati i risultati. E' stato mandato via presto perché poi ha dimostrato il suo valore e le sue idee. Sono contento che sia diventato un modello per noi giovani allenatori".
Troppa hype per Pio Esposito?
"E' una bella domanda, bisogna essere consapevoli che lui gioca per l'Inter e per la Nazionale, la pressione fa parte del gioco. Danno fastidio i confronti che non hanno senso, Pio è un ragazzo che ha grande personalità e mentalità. Bisogna prenderlo con le buone e con le cattive, deve adattarsi alle richieste del calcio internazionale, visto che ormai è un calciatore internazionale. E' un profilo apprezzato ovunque, ma non dobbiamo dimenticarci che è un giovane a cui è cambiata la vita in due mesi. Era ciò che desiderava, ora è salito sul palco e deve ballare. Deve imparare anche ad accettare gli errori, con la voglia di migliorarsi".
Cosa ti ha trasmesso Gasperini nello specifico?
"Il fatto di interpretare il calcio in questo modo, il suo coraggio che gli ha dato successo internazionale con l'Europa League. E' stata una cosa nuova per tanti allenatori, ha fatto vedere belle cose che nessuno osava fare. E lui lo ha fatto. La sua maniera di allenare è unica, poi si può prendere spunto come ho fatto io portando avanti le proprie convinzioni. Bisogna sempre rubare da quelli bravi come Gasperini".
Gioca Sommer? Quando rientra Thuram?
"Gioca Sommer. Thuram non lo so".
Cosa significa tornare a Roma?
"Ho vissuto 4 anni importanti lì, sono arrivato a 22 anni nel campionato migliore al mondo. Ho lavorato con Capello, che mi ha voluto a Roma. Ho proseguito il lavoro con tanti grandi allenatori come Spalletti, Voeller, Prandeli, Conti, Delneri. Sono stati 4 anni importanti perché mi sono innamorato dell'Italia, un Paese che mi dato tanto. Io sono ancora qua, ringrazio l'Italia per come mi ha accolto. A Roma sono cresciuto come uomo e atleta".
La Roma ha margini di crescita?
"Siamo solo alla settima giornata, i margini di miglioramento ci sono per tutte le squadre, a prescindere dalle ambizioni. Siamo solo a ottobre, il campionato è ancora lungo. Sono sicuro che la Roma continuerà a crescere con Gasperini".
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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