Arrivano altre dichiarazioni di Wesley Sneijder dal ritiro dell'Olanda. Il numero 10 nerazzurro parla ovviamente degli imminenti Campionati Europei, ma anche di Inter. "A Milano sto bene, lo sanno tutti - dice Sneijder -. Se non voglio parlare di questo adesso non è perché abbia dubbi, ma perché sono concentrato sull'Europeo. Sono meno stanco rispetto a due anni fa e, proprio perché non ho vinto nulla con il mio club, ho ancora più voglia di prendermi questo titolo".

Poi sarà pronto per tornare, nonostante la qualità del campionato italiano sia così in ribasso?
"In Italia, c'è molto più del gioco difensivo che tutti pensano sia abituale: in serie A ci sono ottime squadre e noi, come altri club, abbiamo sempre cercato di produrre buon calcio e di giocare per vincere".

Non tocchiamo questo tasto, sa che è un periodaccio…
"E so anche che bisogna stare attenti a come si parla, perché con le traduzioni ogni tanto vi arrivano frasi che hanno un altro significato. Ho detto qualche giorno fa, e lo ripeto, che sembrava si trattasse di un affare che riguardava le squadre minori, invece sono finiti in mezzo alle investigazioni anche club importanti di serie A. Ovviamente non è una bella cosa per l’immagine del campionato, ma il calcio italiano è molto più di questo".

E’ ancora in contatto con Mourinho? 
"Sempre, mi ha appena mandato un messaggio per augurarmi buon Europeo. Per me è un secondo padre".

Per fare un buon Europeo dovrà battere il suo Portogallo, uno scoglio tradizionalmente duro per l’Olanda. 
"Fosse soltanto il Portogallo, o la Germania della quale tutti parlano... Il gruppo è complicato e io adesso sono concentrato sulla prima partita con la Danimarca, che è più forte di due anni fa quando l’abbiamo incontrata al Mondiale. Se non vinciamo con la Danimarca ogni altro discorso è relativo, perché passare il primo turno diventerebbe molto difficile".

L’Olanda è più forte o più debole di due anni fa?
"L’Olanda è in forma e non ha paura di nessuno. Giochiamo insieme da tanti anni, siamo tranquilli e sappiamo dove vogliamo e possiamo arrivare".

La sua favorita?
"Ce ne sono tante. Anche noi siamo nel giro delle squadre favorite, ma non sentiamo pressione, anzi".

In Olanda vi criticano sempre perché giocate male.
"Ci siamo abituati. A tutti piace giocare bene, io sono cresciuto con questa idea come i miei compagni. Però credo che la mentalità della gente stia un po’ cambiando in Olanda. Tutti pensano che abbiamo il marchio estetico e dobbiamo rispettarlo, ma alla fine quando vinci il tifoso è felice. Anche se non hai segnato cento gol".

Sezione: In Primo Piano / Data: Mer 06 giugno 2012 alle 09:20
Autore: Alessandro Cavasinni
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