E ora viene il bello. Proprio quando Ranieri aveva trovato la quadratura del cerchio, individuato nel modulo 4-4-2 la formula ideale per far girare la squadra (e con la quale ha ottenuto sette vittorie consecutive), ecco il rientro di Sneijder. Finalmente, era ora, la sua assenza si è fatta sentire eccome, certo, basti guardare la partita con la Lazio: il suo ingresso in campo ha acceso la luce in un centrocampo fatto di soli incontristi (Cambiasso e Zanetti) e per forza di cose a corto di idee. Ma ora che aveva trovato la chiave di volta con Alvarez a sinistra, libero di convergere verso il centro e di creare, dove inserirà Sneijder? Wes è un trequartista, lo ha detto lo stesso tecnico, “deve giocare lì davanti” ha detto in conferenza, e non potrebbe giocare sulla sinistra.

Bene, l’Inter tornerà allora al 4-3-1-2, come successo nel secondo tempo contro la Lazio. E Alvarez? Tornerà in panchina? Bella domanda… Da una parte dispiace rinunciare a un giovane di talento che finalmente si sta ritrovando e comincia a prendere fiducia nei propri mezzi, provando anche quei numeri di cui è capace e che possono fare la differenza (lui per esempio ama toccare la palla di suola, in Argentina segno di classe cristallina). Dall’altra non si può tenere in panchina un giocatore come Sneijder che, lo si è visto domenica, con la sua visione di gioco, con i suoi piedi, è capace di cambiare o decidere una partita. Dualismo Sneijder-Alvarez?

Chiariamo, i giocatori sono diversi per tipologia, e non si pesterebbero i piedi, teoricamente potrebbero anche giocare insieme ma per la struttura di gioco che ha l’Inter pare difficile che Alvarez giostri a centrocampo e l’olandese dietro le punte, più fattibile un 4-2-3-1 con Alvarez, Sneijder e un altro esterno (che Ranieri continua a chiedere sul mercato) a ridosso di un’unica punta. Ora, senza voler prendere il posto di Ranieri o fargli i conti in tasca, la soluzione più probabile al momento sembra essere quella della staffetta: giocando una partita ogni tre giorni ed essendo in corsa in tre competizioni, c’è bisogno di tanto ricambio e forze fresche. Lo ha detto lo stesso Ranieri a nostra specifica domanda nel post Inter-Lazio. C’è bisogno di tutti e l’Inter può passare indifferentemente dal 4-4-2 con Alvarez, al 4-3-1-2 con Sneijder, fino al 4-4-1-1 come ha fatto ieri, quando c’è bisogno di difendere. Proprio la duttilità tattica della squadra può rappresentare la chiave di volta per sfruttare ogni singolo giocatore in base alle proprie caratteristiche, facendo riposare chi ne ha bisogno e massimizzando l’utilità di chi va in campo.

D’altronde, una delle principali qualità dell’ “aggiustatore” Ranieri è proprio questa…

Sezione: Editoriale / Data: Mar 24 gennaio 2012 alle 00:02
Autore: Domenico Fabbricini
vedi letture
Print