La settimana scorsa lessi un editoriale di Mauro Suma, scritto per Tuttomercatoweb. Il noto telecronista di fede rossonera sottolineava le parole di Leonardo di qualche tempo fa, parole che il brasiliano proferì in conferenza stampa, dicendo che l’Inter era l’unica italiana in lotta su tutti e tre i fronti. Suma dava sì ragione a Leo ma sottolineava il fatto che in nessuna di queste tre competizioni fosse in testa. Assodato il fatto che in Coppa Italia e in Champions League sono tutti scontri diretti, motivo per il quale non esiste una classifica, solo in campionato, i nerazzurri si trovano a inseguire. Nella coppa nazionale, si hanno le stesse possibilità, di Roma, Milan e Palermo, mentre in Champions si  hanno possibilità maggiori o minori, a seconda della squadra con la quale l'Inter viene paragonata. Inevitabile che vedere l’Inter al secondo posto, e nell’ultima posizione tra le favorite alla vittoria finale in Europa, fa sorridere i rivali, che dopo anni di vittorie nerazzurre, sognano un digiuno interista e non vedono l’ora di ripagarci con la nostra stessa moneta, ovvero stampandoci in faccia uno striscione che reca la scritta Zeru Tituli.

Immaginiamoci la scena. Un tifoso rossonero (o bianconero) che fa passare sotto il nostro naso lo striscione con la 'massima' del comandante Mourinho, che stanco delle critiche nei confronti della sua squadra, ben due anni fa, espose un semplice teorema, ovvero che alla fine della stagione, nonostante le parole, i commenti non lusinghieri sarebbe stata l’Inter a portare in bacheca almeno un titolo. Se dobbiamo avere paura che accada questa spiacevole ripicca da parte dei rivali? No, penso proprio di no. La nostra squadra, la nostra società sono una realtà consolidata, in Italia e soprattutto in Europa. La vittoria di Monaco martedì ridà prestigio ai nerazzurri, ora temuti e rispettati più che mai in Inghilterra e in Spagna, con la stampa locale che sconsiglia vivamente alle squadre di casa di affrontare l’Inter. Anche gli stessi tifosi di Barcellona e Real Madrid, squadre favorite al trionfo finale, temono l’armata nerazzurra di Leonardo.

No, non dobbiamo temere gli Zeru Tituli, perché quest’Inter (che tra l’altro ha portato a casa due coppe in stagione) è matura e può vincere anche quest'anno. Non è una squadra che vince per il caso, per delle particolarità, per delle eccezioni alle routine, come il Cagliari e la Lazio negli anni 70 o il Verona negli anni 80, con tutto il rispetto per le citate. No. L’Inter è una squadra matura, ritrovatasi e riscopertasi più forte che mai dopo un disastroso inizio di stagione. Una squadra fortissima mentalmente, capace di rialzarsi e rigenerarsi dopo le macerie lasciate da Rafa Benitez, sfortunato coniuge di un matrimonio imperfetto.

No, non dobbiamo temere gli Zeru Tituli, perché, come diceva lo stesso Mourinho, prima del Tris dello scorso anno, quando ancora la bacheca non era stata riempita, non bisogna farsi spaventare da questo fantasma. Diceva che se la squadra dà tutto, si sacrifica e se la gioca sino alla fine, lo zero non è una vergogna. E’ questa Inter non deve avere paura, né vergogna, se alla fine dell’anno quella casella rimarrà vuota. Non deve avere vergogna perché la squadra avrà lottato, avrà spremuto le sue energie in campo, finirà la stagione morta di fatica e con l’orgoglio di chi ha dato tutto.

Per questi motivi non abbiamo paura degli Zeru Tituli. Anzi, con il campionato riaperto dopo la sconfitta del Milan e un derby da giocare, e con lo spirito visto in campo a Monaco, che succederebbe se invece l'Inter ripetesse il Triplete...?
 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 20 marzo 2011 alle 00:01
Autore: Alberto Casavecchia
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