Palacio, Alvarez, Jonathan, Banega, Casemiro, Lamela... Sembra che gli scout nerazzurri ultimamente si siano trasferiti in Sudamerica, tra Brasile e Argentina (a parte il primo che gioca già in Italia, naturalmente). Tanti giocatori di talento e fantasia, tanti giovani, come vuole Moratti, ragazzi che costano poco e possono essere valorizzati, seguendo un po' la strada tracciata con successo dall'Udinese. Ecco, qui sta il punto. I giocatori in questione saranno anche giovani, talentuosi, tutti da scoprire, ma il tifoso dell'Inter è spaventato. Spaventato perché per ora sta assistendo a un mercato molto accorto, fatto di piccoli passi, alla ricerca dell'offerta giusta che si trasformi in un grande affare, delle scommesse ecco. Ma da squadre come l'Inter ci si aspetta il grande colpo, il nome a sensazione, il campione che rafforzi una squadra che ha voglia di tornare a vincere tutto. I nomi in questione vanno bene se servono a puntallare una rosa già rafforzata, e non lo diciamo noi ma è l'umore che respiriamo tra i tifosi, nelle mail che ci arrivano, da quello che leggiamo sui social network, dalla gente comune.

Perché solo l'Inter è attenta al Fair Play Finanziario?, ci chiede qualcuno, dove sono le trattative che fanno sognare la piazza?, si chiede qualcun altro. E soprattutto, tra i giovani sudamericani citati pocanzi, quanti sono comunitari? Quanti di questi possono effettivamente scendere in campo se la regola non cambierà e in Italia si potrà continuare a schierare solo un extracomunitario? Ragion per cui solo alcuni di questi saranno effettivamente acquistati, nonostante sembrino tutti molto vicini all'Inter. E poi siamo sicuri che tutti rispondano bene all'impatto con il campionato italiano? Ieri abbiamo avuto l'opportunità di vedere all'opera dal vivo Banega grazie alla Coppa America, uno di cui si dice un gran bene: l'errore commesso contro la Bolivia ha fatto storcere il naso ai più che ora si stanno chiedendo che Inter sta realmente prendendo forma.

In mezzo a questo tourbillon di voci e preoccupazioni, proviamo a mettere ordine. Palacio, se verrà preso, andrà a rinforzare la schiera delle riserve visto che dovrebbe arrivare solo in caso di partenza (scambio) di Pandev, quindi poco cambierebbe in attacco, ed è comunitario. Jonathan andrà a fare la riserva di Maicon, che difatti non si è detto preoccupato del suo arrivo (e una valida alternativa per il futuro su quella fascia). Alvarez da più parti è dato ormai all'Inter, di lui si dice un gran bene e potrebbe essere un buon vice Sneijder, che dovrebbe restare in nerazzurro (a meno di clamorose offerte) in attesa di sapere dove Gasperini lo farà giocare nel suo modulo senza trequartista (ma siamo veramente sicuri?). Su tutti gli altri ci sono voci, chiacchiere, trattative.

Il mercato vero e proprio, diciamo la verità, non è ancora entrato nel vivo. Moratti ci ha sempre abituato a un avvio da diesel, con piccoli movimenti nei primi giorni e i grandi spostamenti quasi sul filo di lana. Si valutano le situazioni, si porta avanti la trattativa finché non si mette sui binari desiderati, e si può chiudere anche all'ultimo giorno, tanto di tempo ce n'è. Per cui tranquilli: Moratti non è uno sprovveduto e conosce bene le esigenze della piazza, sta cercando di ragionare già da Fair Play Finanziario anche se ancora non si sa quando effettivamente sarà ufficiale per farsi trovare già pronto e rodato quando tutti dovranno poi adeguarsi in fretta e furia, e valuterà tutte le offerte prima di sferrare il grande colpo. L'impressione è che almeno un big partirà, assecondando le volontà dei giocatori, l'entità delle offerte e le richeiste di Gasperini. E con un bel gruzzolo in tasca, insieme al famoso tesoretto accumulato in questi anni, il presidente saprà ancora una volta stupire tutti con un grande colpo.

E i Banega, gli Alvarez, i Castaignos e i Jonathan? Lungimiranti colpi in vista di un futuro svecchiamento. Dopotutto quando giovanissimi sono arrivati all'Inter i vari Zanetti e Maicon, chi li conosceva prima?...

Sezione: Editoriale / Data: Dom 03 luglio 2011 alle 00:12
Autore: Domenico Fabbricini
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