L’Inter con un secondo tempo di impeto e qualità spazza via la Fiorentina e i brutti pensieri da San Siro, ritrovando una vittoria che la proietta in scia primo posto. Eccellenti le prestazioni di Calhanoglu, Bastoni, Sucic e Pio Esposito. Crisi nera per la Fiorentina, con il suo avvio di campionato peggiore di sempre. La curva torna a cantare ed incitare i nerazzurri. La pioggia bagna di felicità il popolo interista.

La mossa di Stefano Pioli è subito chiara: il trequartista dietro l’unica punta che in fase di non possesso deve seguire a uomo Calhanoglu. Infatti Gudmundsson prende alla lettera le indicazioni e sta incollato al turco, francobollandosi su di lui come fosse una calamita, impedendogli una giocata fluida e spazio di manovra. E infatti nel primo tempo l’Inter gira, ma non ai ritmi che vorrebbe, perché il turco è schermato e tocca pochi palloni. Allora la manovra dei nerazzurri si sviluppa dagli esterni, con i registi difensivi Akanji e soprattutto Bastoni che si accentra anche a prendere il posto del 20. Ci sono molti cambi campo destra-sinistra con Akanji che sventaglia per l’inserimento di Dimarco sempre puntuale e pericoloso alle spalle di Dodo. Questa aggressività del 32 costringe il brasiliano viola a occuparsi prevalentemente di fase difensiva senza dare il giusto supporto a quella offensiva. E infatti Kean davanti é isolato e non supportato a dovere dai quinti o dalle mezze ali. Anche dalla parte sinistra Gosens pensa di più a tenere a bada Dumfries piuttosto che a salire con la palla. Davanti Esposito fa il solito lavoro di sponda e protezione palla, abbassandosi anche più del consueto sulla linea di centrocampo per ricevere e smistare. Lautaro è un po’ avulso dal gioco e non riesce a essere incisivo in verticale, essendo più abituato a fare il gioco di Esposito a venire in contro, con Thuram che allunga in profondità. 

Con l’uscita di Gudmundsson nel secondo tempo l’Inter prende fiducia. Calhanoglu si sgancia più facilmente e non é seguito a dovere da Fazzini o Mandragora. Il turco con libertà aumenta il raggio d’azione e i pericoli per la Viola aumentano drasticamente. Anche Bastoni e Sucic sono molto più liberi lì a sinistra rispetto al primo tempo, perché Ndour è meno disciplinato in fase difensiva, concentrandosi di più a costruire qualche azione pericolosa e a supportare davanti Kean. L’attaccante della nazionale italiana prova a stressare la linea scappando in verticale, ma Bisseck è bravo a tenere nell’uno contro uno. Da centrale il tedesco é dinamico e attento, comandando benissimo la linea. Il finale recita 3-0, ma il passivo poteva essere ben più severo per Pioli and co.

Sezione: Angolo tattico / Data: Gio 30 ottobre 2025 alle 13:24
Autore: Riccardo Despali / Twitter: @RiccardoDespali
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