Bene bene. La vittoria è un toccasana dopo tanto veleno. Un antidoto che ti permette di lavorare con maggiore serenità. Anche di sperimentare. Già, perché a Verona la difesa a tre, la tanto famigerata difesa a tre, ha ballato e non poco. Sarà anche parte del modulo più equilibrato per l'Inter, ma se Pellissier non fosse stato insolitamente spuntato oggi commenteremmo un altro risultato. Grazie al clivense, ma bacchettata sulle mani dei tre centrali che a lungo si sono coordinati come se agissero d'istinto, e non guidati da ingranaggi convincenti. 

Ribadisco, al Bentegodi ci è andata bene. Gli episodi ci hanno arriso, a partire dall'infortunio di Sneijder. Pessima notizia in generale, ottima per l'evoluzione della partita. Perché Cassano si è rivelato decisamente più funzionale dell'olandese, troppo preoccupato di andare a raccattare il pallone in mediana che di supportare Milito, in cella d'isolamento là davanti. Non voglio essere blasfemo, ma non metterei la firma sulla vittoria ipotizzando che Sneijder fosse rimasto in campo. Siamo sempre alle solite: qual è il modulo ideale per Wes? E quel modulo, è ideale per l'Inter? Cassano una prima risposta l'ha data sul terreno di gioco di Verona, noi prendiamo e portiamo a casa rinviando discorsi filosofici a quando si ripresenterà il quesito.

Poi c'è quell'episodio che ha dirottato l'andamento del match: lo schizzo di fuorigioco che ha consentito al Palito di sbloccare lo 0-0. C'era, inutile girarci intorno. Per una volta un guardalinee ha sbagliato a nostro vantaggio. E come abbiamo incassato i danni, facciamo altrettanto con i doni. Ma se non fossimo andati all'intervallo sopra di un gol, non sono certo che la ripresa sarebbe stata più generosa del primo tempo. Anzi, credo che senza quel risultato la prestazione non sarebbe migliorata affatto. Ma il senno di poi non vale nulla. Diciamo solo che il vantaggio ci ha dato la possibilità di valorizzare meglio quel modulo, decisamente più compatto e votato al contenimento/contropiede. Non proprio il massimo, ed è l'altra faccia della medaglia, quando c'è da costruire gioco.

Bilancio finale: bene il risultato, bene la continuità in trasferta, disarmante: 5 vittorie e zero gol subiti, l'antitesi delle sbiadite prestazioni/risultati casalinghi. E se il Milan ha sverginato San Siro, adesso tocca a noi. Si può fare, la maledizione scricchiola finalmente. E contro la Fiorentina, senza Sneijder, c'è una ghiottissima opportunità: dimostrare di potersela giocare alla pari contro un avversario degno, anche con la difesa a tre. Perché non è il modulo che fa la differenza, ma la mentalità. Certo, l'equilibrio non basta, ma aiuta. E nell'attesa di trovarlo, mi godo il risultato del Bentegodi, che è la notizia migliore.

Sezione: CALCI E PAROLE / Data: Gio 27 settembre 2012 alle 02:10
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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