Oggi l’Inter affrontava l’Atalanta in casa alla ricerca della terza vittoria consecutiva. I nerazzuri perdono per 2-1 una gara dal sapore di beffa.

Mazzarri conferma in blocco gli undici di Verona, con D’Ambrosio e Jonathan sigli esterni e il trio difensivo Rolando-Ranocchia-Campagnaro. In mezzo si punta sulla fantasia di Guarin-Hernanes per innescare Palacio e Icardi. Colantuono vara un 4-4-1-1 con la esperta coppia Yepes-Stendardo. Si punta sulla velocità di Bonaventura a sinistra e di Moralez alle spalle dell’ariete Denis (bestia nera dei nerazzurri di Milano).

L’avvio dei nerazzurri è positivo, soprattutto a centrocampo. Guarin e Hernanes sfondano centralmente e il colombiano conclude in modo pericoloso due volte in 5 minuti. L’Atalanta prova a far gioco sfruttando Denis per fare sponda agli esterni e Moralez (Handa miracoloso tiene la gara sullo 0-0). Gli orobici tengono il pallino del gioco e sono i più pericolosi in campo, con buona qualità e l’Inter bassissima ad attendere. Mazzarri prova a invertire Hernanes e Guarin, risultando pericoloso più sulle ripartenze, per tornare poco dopo sui suoi passi. Sulla destra però Jonathan soffre troppo Bonaventura, ed è poco aiutato, allo stesso modo c’è poco pressing su Cigarini, regista della squadra di Colantuono (Cambiasso spesso in ritardo). Una ripartenza di Moralez vale lo 0-1 a firma Bonaventura, con Campagnaro e compagnia lenti e impacciati a recuperare. L’Inter ripaga subito della stessa moneta gli orobici, con una ripartenza letale di Guarin-Icardi, che va in gol. Jonathan finalmente inizia a spingere dalla sua parte, mentre D’Ambrosio risulta piuttosto timido per tutta la prima frazione.  

La ripresa vede in campo gli stessi 22. I nerazzurri partono forte e spingono sopratutto sulla destra con un ottimo Jonathan. Gli uomini di Mazzarri sfruttano bene anche un paio di break in mezzo al campo, con Guarin pasticcione e anche sfortunato in conclusione. Il tecnico di San Vincenzo vuole vincere e sostituisce un incolore Cambiasso con Alvarez, che passa mezz’ala sinistra (Hernanes scala in mezzo). I nerazzurri sono nel momento di massima pressione, con l’ingresso di Nagatomo per dare ulteriore spinta a un out di sinistra completamente rivisto, ma le occasioni non arrivano. L’ultima mossa è Kovacic per Campagnaro, sottotono, passando a un super offensivo 4-4-2. Jonathan salva un gol già fatto sulla linea, e prende una altrettanto clamorosa traversa dall’altra parte. Il gol di Bonaventura è una sentenza e non c’è tempo, neanche forza mentale, per rialzarsi.

La squadra gioca un primo tempo tenero, ma la reazione dopo il gol di Bonaventura è pronta. Cambiasso non riesce a tenere alti i suoi e limitare Cigarini, mentre D’Ambrosio conferma la timidezza del Bentegodi. La ripresa è un monologo nerazzurro, con gli esterni più presenti nella manovra. Il finale, col raddoppio di Bonaventura, sa di beffa, viste anche le occasioni create (pali e traverse in quantità). Resta l’amaro in bocca per 3 punti persi pur meritando, ma nel calcio contano i gol. E l’Atalanta resta tabù.
 

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 23 marzo 2014 alle 18:30
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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