Oggi alle 15 Cagliari e Inter si sono affrontate nella sfida valida per la sesta giornata del campionato di Serie A al Nereo Rocco di Trieste. I nerazzurri hanno pareggiato per 1-1, forse meritando più del punto ottenuto, almeno per la voglia di vincere vista in campo.

Mazzarri sorprende tutti cambiando più di quanto avrebbe voluto alla vigilia. Campagnaro deve lasciar posto a Rolando nella difesa a tre completata dai soliti Ranocchia e Juan. A centrocampo era annunciato ed ha esordito da titolare Kovacic, ma non a supporto della prima punta (come ipotizzato a poco dall'inizio). Il croato parte infatti mezz'ala destra, con Guarin a occupare il ruolo di mezzo sinistro. Pereira prende il posto di Nagatomo, che scala a destra per l'assenza di Jonathan. Davanti un Alvarez stakanovista alle spalle della prima punta Belfodil. Il modulo di base resta il solito 3-5-1-1.

Lopez schiera i suoi con il 4-3-1-2, con cabrera alle spalle di Pinilla e Ibarbo.

Belfodil da prima punta cerca di fare un lavoro alla Palacio, allargando le maglie della difesa e andando a prendere il pallone fuori dall'area. I nerazzurri provano spesso ad allargare il gioco, ma solo a destra con Nagatomo e Kovacic si riescono a vedere spunti e cross interessanti.

Il Cagliari gioca abbastanza di rimessa, cercando break a centrocampo per innescare le punte verso la porta in contropiede. Solo in questo modo arriva un paio di volte nell'area nerazzurra in modo pericoloso. Quando i sardi sono chiamati a fare gioco, scadono spesso in lanci lunghi su cui svettano i centrali dell'Inter.

A cenntrocampo Kovacic fa valere una netta superiorità tecnica ed atletica, costringendo al fallo gli avversari (ammoniti ogni volta che il croato parte verso la porta). Mateo è abile anche nel smistare il pallone, trovando varchi interessanti. E' l'unico a riuscire a far girare la sfera in modo pulito, visto il campo in pessime condizioni per la pioggia. 

Verso il trentesimo Mazzarri inverte Kovacic e Guarin, ma gli effetti non sono quelli sperati, il colombiano resta svagato e non ancora in partita (tanto che Cambiasso lo richiama e incoraggia più volte).

In generale l'Inter si rende più pericolosa del Cagliari, ma il campo scivoloso e difficile rende la gara aperta a ogni risultato.

A inizio ripresa Mazzarri cambia subito Alvarez con Icardi, che va a fare la prima punta di peso, con Belfodil che scala seconda punta. I nerazzurri mostrano di voler vincere la partita più dei sardi e anche Pereira cresce col passare dei minuti, dando il suo apporto dalla fascia sinistra. Gli uomini di Lopez invece scelgono di ripartire soltanto, abbassando ulteriormente il baricentro. 

Palacio entra poi per Belfodil, andando in appoggio a Icardi. Ibrahimi subentra a Cabrera nel ruolo di trequartista per i sardi. L'Inter esprime delle buone trame sulla fascia e su una di questa il trio Nagatomo-Palacio-Kovacic combina per il gol di Icardi.

Dopo lo svantaggio il Cagliari prova ad uscire dalla propria metà campo e trova qausi subito il pareggio su un tiro di Nainggolan deviato da Rolando, che mette fuori causa Handanovic. 

Nel finale Mazzarri si gioca il tutto per tutto ed inserisce Milito per Ranocchia, passando di fatto a un 4-3-1-2, con Palacio alle spalle del Principe e Icardi. La mossa porta a un'occasione in area, ma poco più, con Rocchi che fischia la fine poco dopo.

In generale, nonostante i cambi, si vede l'Inter di sempre, con grande voglia. Le giocate di Palacio fanno la differenza e Kovacic dimostra di essere fonadamentale per dare qualità al centrocampo. Il campo è stata l'incognita che ha limitato i nerazzurri, che soffrono le ripartenze. Il Cagliari punisce con un solo tiro in porta e poco altro, ma come dice Mazzarri: "Oggi non ci è girata".

Sezione: L'angolo tattico / Data: Dom 29 settembre 2013 alle 19:28
Autore: Luca Pessina / Twitter: @LucaPess90
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