"88’ Goran Pandev, Bayern Monaco due, Inter tre. Allianz Arena ammutolita, nerazzurri ai quarti di finale di Champions. 88’ come 1988, sette dicembre 1988. Avevo cinque anni e mezzo, quella sera. Fu allora che capì che razza di passione mi aveva inculcato mio zio, anzi Battista. Aveva deciso per chi dovevo tifare io, il suo primo nipotino, già dal giorno della mia nascita, il 10 marzo 1983. E quando mi vide per la prima volta nella culla in clinica gli venne una brillante idea. Se era giusto che mi chiamassi Giulio come mio nonno, morto quando mio padre aveva solo 4 anni, si poteva trovare un escamotage per lasciare pure una traccia della fede calcistica nei miei dati anagrafici.
“Il secondo nome sarà Alessandro come Altobelli…”, propose a mia madre e a mio padre che non ebbero nulla da obiettare. Figuriamoci se papà, che è riuscito a godersi in diretta, da una tv in bianco e nero, la Grande Inter di Herrera avrebbe posto ostacoli. E poi Spillo, otto mesi prima aveva messo la firma definitiva sull’indimenticabile Mundial spagnolo. Un trionfo, che secondo una leggenda che circola in casa mia, avrebbe favorito la mia nascita. Tant’è che nemmeno mia madre, interista sì ma tiepidina, non obiettò nulla al desiderio di mio zio.
La vena profana di “Alessandro come Altobelli” venne compensata da un Giuseppe come il santo che si festeggia fra pochi giorni”. Così mi ritrovai con tre nomi: Giulio, Alessandro, Giuseppe. Per fortuna il secondo e il terzo all’anagrafe finirono dietro una virgola, risparmiandomi evidenti problemi burocratici. Non appena imparai le prime tre parole (mamma, papà e Inter), Battisti continuò la sua opera. Ogni sera mi indicava le figurine attaccate all’armadietto negli spogliatoi del nostro ristorante di famiglia.
“Allora, questo chi è?”. “Bini.”
“Giusto! E questo?”, “Walter Zenga.”
"Bravo, facciamo l’ultimo. Questo?” “Spillo. Altobelli.”
“Bravissimo. Si chiama Alessandro come te.” “Ma io mi chiamo Giulio.”
“Giulio, Alessandro, Giuseppe.”
Quel sette dicembre 1988, alla vigilia dell’Immacolata, Alessandro Altobelli non c’era più. In estate ci aveva traditi per la Juve. Benedetta virgola all’anagrafe. Io ero già malato di Inter, ma dopo quella sera lo fui ancor di più. In tutti i sensi. Avevamo dominato nel gelo di Monaco, all’Olympiastadion. Nicolino Berti aveva segnato uno dei più bei gol della storia nerazzurra. Un “coast to coast” mozzafiato con la neve a bordo campo. Vincemmo 2-0 quella partita di andata di coppa Uefa. Il ritorno a San Siro doveva essere una formalità per l’undici del Trap che poi avrebbe ammazzato il campionato, distruggendo ogni record. Era l’Inter dei record, appunto. Ma se ci fosse un dizionario dedicato alla Beneamata sarebbe inutile cercare tra le pagine il termine “formalità”. Non lo troveremmo. E il ritorno col Bayern non fu una formalità, anzi.
Eravamo già primi in campionato e dopo il trionfo in Baviera ero pronto a gustarmi l’eliminazione dei tedeschi da cui avevamo
acquistato Andy Brehme e Lothar Matthaeus, due mostri dal carattere di ferro che tra settembre e dicembre mi avevano già fatto dimenticare Spillo. Quella sera avrebbero dovuto mangiarsi il Bayern come antipasto del derby che si sarebbe giocato la domenica successiva.
Alle 20,30 le squadre fecero il loro ingresso in un San Siro gremitissimo. Mamma preparò la carne e la mise a tavola ma avrebbe potuto mettere sul piatto anche un pezzo di plastica. Come al solito, e lo faccio ancora oggi quando gioca l’Inter, mangiai senza sentire alcun sapore. In un tumulto sensoriale, alla vista del nerazzurro, le mie papille gustative andarono in tilt. Non stavamo giocando bene, mandai giù un po’ di bistecca, tutto di fretta, e feci in tempo a rimettermi sul divano per la disfatta.
Neanche Brehme e Matthaeus mangiarono.
Wohlfarth, Augenthaler, Wegmann. Tra il 33’ e il 40’ i teutonici avevano distrutto le nostre speranze di qualificazione. Bastarono sette minuti per rendere vana l’impresa dell’Olympiastadion. Cominciai a sentirmi accaldato e nemmeno il gol di Aldone Serena, alla fine del primo tempo, mi restituì forza. In un tempo dovevamo farne almeno uno. Teoricamente non sarebbe stato impossibile, ma in quella serata stregata forse avremmo perso pure con l’Helsingborg. O col Lugano.
Passai il secondo tempo a toccarmi la fronte più che a sperare nella rimonta. Ero bollente e cominciai a lamentarmi: “Mamma, ho la febbre! Ma’ ho la febbre! Ma’ ho la febbre!”. La partita volgeva al termine, quando mia madre esasperata dalle lagne, decise di prendermi il termometro. Lo misi sotto l’ascella. Mancavano cinque minuti alla fine, proprio il tempo per misurare la temperatura corporea. L’arbitro fischiò finalmente la fine. L’Inter aveva perso. Io avevo la febbre a 40°. Ero malato di Inter.
Nove marzo 2011, l’Inter campione di tutto compie 103 anni, a sette giorni dalla sfida col Bayern Monaco. I tedeschi hanno espugnato San Siro, ancora una volta, e sono a un passo dalla rivincita della finale di Champions del 22 maggio. Basta non perdere all’Allianz Arena. Dieci marzo 2011, compio 28 anni, devo festeggiare con un gruppo di amici nerazzurri (c’è anche qualche intruso, per la verità).
Appuntamento di sera in un locale anche se ho la testa al Bayern. Di pomeriggio c’è qualcosa che non va: naso otturato, bruciore alla gola, dolori alle articolazioni. Rieccola, è lei, la febbre. Chiamo gli amici: “Ragazzi, non si festeggia, sto male, ne riparliamo quando mi riprendo”.
Quindici marzo 2011, è il giorno di Bayern-Inter, mi sveglio e prendo il termometro. Dice: 37,5. Cavolo, sono passati cinque giorni, ma che razza di influenza è? La teutonica forse. Sento che sta passando, ma penso che potrebbe aumentare anche se non c’è più Augenthaler. I nuovi virus che potrebbero stordirmi si chiamano Robben, Muller, Gomez, Ribery. C’è perfino Kraft, ma ho sempre amato la maionese, le sottilette un po’ meno.
Comincia la partita, sudo, segna subito Eto’o. Siamo pari. Sto peggio di prima. Julio Cesar (Giulio come me, ancora ‘sti nomi) mi costringe all’ennesima tachipirina. Gomez e Muller mandano in estasi l’Allianz Arena. Julio resuscita, ipnotizza Robben e Ribery. Un’iniezione di fiducia. Tolgo la coperta, ce la possiamo fare, anche se siamo sotto 2-1 all’intervallo. Riprendo il termometro: ancora 37,5. Inizia la ripresa, Sneijder fa più effetto della tachipirina, sudoancora, sto bene. Sta passando, sta passando. Ma anche il tempo scorre. O no?
Sette dicembre 1988, ‘88 di Bayern-Inter del quindici marzo 2011. Sono passati ventidue anni e tre mesi. Il tempo si è fermato. Ho la febbre. Il cronometro però non si ferma. Veloce, inesorabile. Come Eto’o. Palla incontrollabile dalle retrovie, Samuel la doma, la addolcisce, la porge a Pandev. Tiro. Gol. ‘88 Goran Pandev. Bayern Monaco due, Inter tre. Allianz Arena ammutolita, nerazzurri ai quarti di finale di Champions. La febbre è passata. Resto malato. Malato di Inter".
Giulio
Altre notizie - Visti da Voi
Altre notizie
- 23:45 Mark Tatum: "Il Milan punta NBA Europe? Era un esempio, sono diversi i soggetti interessati"
- 23:30 Milan, Allegri: "Il Napoli ha vinto meritatamente. Questo ko è un'opportunità, ora testa al campionato"
- 23:15 Napoli, Di Lorenzo: "Bologna e Inter sono due grandi squadre, speriamo di vincere"
- 23:00 La Fiorentina non esce dalla crisi: i viola perdono anche a Losanna. Tutti i risultati di Conference League
- 22:46 Napoli, Conte punge: "Qui perché ce lo siamo guadagnato, non su invito. Bologna e Inter molto forti, aspettiamo"
- 22:32 Napoli, Hojlund: "Inter o Bologna? Per me è uguale. Abbiamo la possibilità di vincere un trofeo"
- 22:18 Union Brescia, Balestrero: "Lavoriamo sull'Inter, c'è poco tempo e ci servono punti"
- 22:04 Supercoppa, il Napoli manda ko il Milan con Neres e Hojlund: in finale sfida con Bologna o Inter
- 21:50 Savoldi: "Bologna non favorito contro l'Inter, ma questo può aiutare. Chivu parla poco e bene"
- 21:35 Non solo San Siro: il Cagliari presenta il PEF per il nuovo stadio. Il presidente Giulini: "Passaggio fondamentale"
- 21:21 Moniti rosei non richiesti: meglio "Chi troppo vuole, nulla stringe" o "Chi non risica, non rosica"?
- 21:07 fcinLa Supercoppa 2026 non sarà in Arabia: il motivo. Discorso aperto sulla nuova sede
- 20:53 A. Paganin: "Difficile Thuram-Frattesi con la Juve, proverei lo scambio con Pellegrini della Roma"
- 20:39 Di Norton-Cuffy, per ora, incuriosisce solo il nome di battesimo: Brooke!
- 20:25 Gattuso: "Napoli-Milan gara aperta. I due allenatori fanno la differenza. Pochi italiani in campo? Lo sappiamo"
- 20:11 GdS - Giovane e pronto a sostituire Dumfries. Perché Norton-Cuffy è il profilo ideale per l'Inter di Oaktree
- 19:57 Romano: "De Vrij via dall'Inter, lo scenario è concreto. L'olandese potrebbe salutare già a gennaio". Il punto
- 19:43 Milan, Allegri: "Supercoppa, speriamo nella finale. Con il Como a Perth? Spero sia un'apripista, altrimenti..."
- 19:29 Simonelli: "Supercoppa, siamo soddisfatti del successo". Poi ufficializza: "Milan-Como si giocherà a Perth"
- 19:14 VIDEO FcIN - Zielinski, Calhanoglu e Darmian: autografi e sorrisi con i tifosi nerazzurri a Riad
- 19:00 liveLa VIGILIA di BOLOGNA-INTER, le ULTIMISSIME, le PAROLE di CHIVU e il CALCIOMERCATO
- 18:50 Bazzani: "Chivu è entrato in punta di piedi imponendosi in un grande club in pochi mesi"
- 18:35 Unione Brescia, Gori: "Spero che Babbo Natale ci faccia un regalo lunedì contro l'Inter"
- 18:21 Genoa, Colombo: "Abbiamo messo in difficoltà la più forte del campionato. L'Inter ci ha lasciato autostima"
- 18:04 FOTO - Supercoppa, RESSENTIA firma le sculture delle t-shirt di Bologna, Inter, Milan e Napoli
- 17:50 videoRiad, allenamento speciale per alcuni piccoli nerazzurri con Bonny, Kolarov e Luis Henrique
- 17:35 Bologna, Italiano a SM: "Daremo il massimo per il trofeo, sarebbe un sogno per noi"
- 17:20 Di Livio su Frattesi: "Secondo me alla Juve serve un altro profilo, ma alla fine deciderà Spalletti"
- 17:11 Inzaghi re in Supercoppa italiana. Allegri può portarsi a -1 eguagliando Capello e Lippi
- 16:57 Bastoni a ITV: "Tornare a Riad fa sempre molto piacere, vuol dire che abbiamo fatto bene nella passata stagione"
- 16:37 Chivu a ITV: "Dovremo sudare per andare in finale. Come sta l'Inter? Ogni giorno ce n'è una, noi ci adattiamo"
- 16:29 Bologna, De Silvestri: "Inter la squadra più forte in questo momento, ma in finale abbiamo già battuto il Milan"
- 16:15 Salah-Liverpool, addio scritto ma rinviato: gentleman agreement fino a fine stagione
- 16:01 Lautaro, a marzo un impegno ufficiale con l'Argentina: svelata la data della Finalissima contro la Spagna
- 15:47 Di Canio: "Inter unica che può dominare in Italia. I ricambi in attacco? Arnautovic e Correa li aveva portati Inzaghi"
- 15:33 Finale di Supercoppa, De Vrij punta i recordman di presenze Buffon e Stankovic
- 15:17 Damiani: "Frattesi giocatore forte, se impiegato bene. A volte alcuni allenatori mi sorprendono perché..."
- 15:03 Quindici anni fa l'Inter saliva sul tetto del mondo, Materazzi: "18/12/2010, campioni di tutto"
- 14:50 Supercoppa italiana, Lautaro Martinez guida la classifica cannonieri con Dybala: 4 gol fatti
- 14:35 Chivu a SM: "Supercoppa? Non meritavamo di essere qua, ora vogliamo onorare il torneo. Domani gioca Martinez"
- 14:21 Bastoni a SM: "Le voci di mercato? Non c'è niente, sono felice all'Inter. Supercoppa, non abbiamo scuse"
- 14:07 Bastoni a Radio TV Serie A: "Non era scontato ripartire, Chivu ci ha dato una grande mano. Si dice 'l'Inter deve vincere', ma..."
- 13:52 Chivu a Radio TV Serie A: "Supercoppa, siamo abituati a stare nel 'frullatore'. Emozione? Non è un problema perché..."
- 13:38 Verona, Zanzi: "Le big su Giovane e Belghali? Il mercato non deve portare agitazione"
- 13:24 Buffon: "Supercoppa, il livello dei 4 portieri è altissimo. Possono incidere tanto sul risultato inventandosi qualcosa"
- 13:10 Bologna, De Silvestri a SM: "Affrontiamo l'Inter con leggerezza e consapevolezza, vogliamo il trofeo"
- 12:56 A cena con Maicon: l'Inter Club Adelfia festeggia il Natale con il Colosso nerazzurro
- 12:50 Chivu: "Supercoppa un regalo, non sono a caccia di reputazione. Calha c'è, vediamo se giocherà titolare"
- 12:42 Bologna, Pobega: "Vogliamo giocare questa semifinale con l'Inter e vincere. La squadra di Chivu..."
- 12:37 Bastoni: "Lo spirito non se n'è mai andato. Gran parte di quello che siamo oggi è merito di Chivu"
- 12:28 Zenga: "La Supercoppa vinta con l'Inter? Passò in secondo piano, non c'è paragone con quella di oggi"
- 12:15 Bologna, De Silvestri: "Noi come Lucio Dalla. Facciamo bene con l'Inter? Dico che..."
- 12:10 Bologna, Italiano: "Inter arrembante, dobbiamo azzerare i regali. Finale con la Fiorentina? Ricordo che..."
- 12:00 La VIGILIA di BOLOGNA-INTER: la PROBABILE. MERCATO apertissimo, tutte le PISTE. Occhio alle LISTE
- 11:45 Jashari: "Milan da scudetto? Troppo presto, alla fine vedremo dove saremo"
- 11:37 GdS - Bologna-Inter, Calhanoglu in gruppo: sarà tra i convocati. Darmian a parte, lombalgia per C. Augusto
- 11:30 GdS - Akanji, lo specialista delle supercoppe: può superare Dzeko
- 11:16 L'Arena - Belghali, obiettivo Inter per raffarzare gli esterni: ecco i costi dell'operazione
- 11:02 Inzaghi nuova vita: "Qui è il Paradiso, nessuno vuole andarsene". Contatto con la dirigenza nerazzurra: incontro possibile in queste ore
- 10:48 CdS - Valentin Carboni via subito dal Genoa: ci sono due club di A interessati
- 10:34 Corsera - Martinez-Sommer, il ballottaggio per Bologna-Inter è ancora aperto. E per Calhanoglu...
- 10:20 La Repubblica - Inter, Frattesi è la settima scelta in mezzo al campo: non solo Juve, altri due club ci pensano
- 10:06 TS - Prima il Bologna, poi Napoli o Milan: Chivu sfida un doppio tabù per vincere il suo primo trofeo
- 09:52 TS - Luis Henrique e Josep Martinez, la Supercoppa è un'opportunità: il portiere può ancora essere il post-Sommer
- 09:38 TS - Vicario obiettivo per l'estate, ma occhio a un altro profilo tra i pali
- 09:24 TS - Palestra e non solo: Inter sempre più italiana in futuro, ma per gennaio la dirigenza fa muro
- 09:10 CdS - Tocca a Martinez. E Chivu ragiona nell'ottica della doppia partita ravvicinata
- 08:56 Capello: "Per il momento sembra un campionato senza padrone. La Juve? Se batte la Roma e con le altre impegnate in Supercoppa..."
- 08:42 GdS - Luis Henrique all'esame definitivo: Chivu non entusiasta, si valuta il mercato


