Alla fine della vittoriosa partita di campionato contro il Torino dello scorso 16 settembre, Andrea Stramaccioni ha sentito il dovere di sfogarsi. Innanzitutto per far comprendere, come i tifosi del Biscione purtroppo sanno da decenni, quanto l’atteggiamento della maggior parte dei media nei confronti dell’Inter sia spasmodicamente volto alla ricerca della polemica sistematica, nell’ormai abituale intento di negativizzare situazioni che, se accadute a determinati altri club, verrebbero invece servilmente minimizzate o in alcuni casi addirittura utilizzate per esaltarne imprecisate virtù. Un coraggioso atto a tutela della società nerazzurra, team storicamente all’opposizione e da sempre distante chilometri dai vischiosi giochi di potere del governo del calcio, che ha ovviamente fatto impennare le quotazioni del giovane stratega romano agli occhi di un popolo con, al riguardo, ancora scolpite dentro le audaci ed opportune battaglie verbali instaurate dagli illustri predecessori Roberto Mancini e, specialmente, Josè Mourinho. Considerazioni sgorgate a caldo in sede di commento post-gara dall’animo orgoglioso dell’attuale trainer della compagine milanese, promettente tecnico d’avanguardia che pare ora aver intelligentemente virato su un pacchetto arretrato a tre più consono alle caratteristiche della rosa a disposizione, per rendere completa la risposta ai continui addebiti mossigli da opinion-giornalisti che ciarlavano compiaciuti di recita tattica “provinciale” (termine azzeccato se inteso col significato di match contro i granata disputato con attenzione e pragmatismo, ma indubbiamente non espressione della timorosa difesa ad oltranza che molti han tentato di far credere). Un duello dialettico lucidamente ben gestito da Strama, il cui unico neo è stato forse manifestare un seccato disappunto anche quando la sua creatura è stata paragonata a quella di un grandissimo allenatore come Giovanni Trapattoni, odierno c.t. dell’Irlanda nonché mister italiano maggiormente decorato grazie ai ventidue trofei – diciassette tra Inter e Juventus, tre con il Bayern Monaco e uno rispettivamente con Benfica e Salisburgo – collezionati in carriera.
Un’irritazione, da quest’ultimo punto di vista, probabilmente eccessiva e poco giustificata: l’accostamento all’indiscusso highlander capace con l’Inter di conquistare nella stagione 1988/’89 un meraviglioso scudetto a suon di avveniristici record, pilotando dalla panchina uno splendore di formazione forgiata nell’acciaio tedesco ed elettrizzata dal poderoso contributo tecnico-caratteriale del nucleo nazionale, non può certo ritenersi una deminutio per l’attuale conducator della Beneamata, ma più che altro uno stimolo a cercare di raggiungere gli importanti risultati ottenuti in nerazzurro dal Trap, l’evergreen del calcio per eccellenza, uno che dibatteva di top-player quando ancora li si poteva chiamare fuoriclasse. Scaltro e concreto meneghino di periferia perennemente aggiornato e mai fuori moda, che della portentosa corazzata capitanata dal duo Baresi-Bergomi, laureatasi campione a quota 58 in un torneo a diciotto partecipanti che allora assegnava solo due punti a vittoria, non era semplicemente l’allenatore: era lo spirito e la coscienza, il solido capociurma convinto che gli schemi contassero meno degli uomini, l’abile e assennato amministratore di giocatori dalla personalità non facile ma dalla volontà di granito, il grillo parlante in grado di distruggere le regole della grammatica ma di arrivare comunque dritto al cuore dei propri atleti, l’esperto ideatore sempre attento agli equilibri tattici della squadra che però, in barba all’etichetta di difensivista incallito che tanti addetti ai lavori gli avevano ormai irrimediabilmente appiccicato, amava schierare un undici con due attaccanti di ruolo perfettamente assortiti tra loro (lo sgusciante argentino dalla faccia triste Ramon Diaz e il capocannoniere-fenicottero Aldo Serena), un geometrico regista decisamente votato più alla costruzione che all’interdizione (il vellutato tamburino sardo Gianfranco Matteoli), due magnifici purosangue di centrocampo dalle spiccate doti offensive (il travolgente fenomeno Lothar Matthaeus e lo scapigliato concentrato di energia Nicola Berti) ed un superbo terzino sinistro dalle frequenti quanto devastanti proiezioni in avanti (“Zampa di Ferro” Andreas Brehme). Uno spartito per nulla “provinciale”, sapientemente tratteggiato dal furbo e razionale mister di Cusano Milanino per far tornare il tricolore, a distanza di nove anni, sulla sponda mai retrocessa del Naviglio. Così come ventisei primavere dopo l’ultimo trionfo continentale targato Herrera, all’epilogo della quinta annata all’ombra della Madonnina poi conclusa col rientro in quella Juve da cui il patron Ernesto Pellegrini lo aveva prelevato, Trapattoni nel maggio 1991 avrebbe scortato Matthaeus e compagni al conseguimento della prima coppa Uefa – trofeo all’epoca ad elevato coefficiente di difficoltà e prestigio, nemmeno lontano parente dell’odierna Europa League unicamente portatrice di rilevante dispendio di risorse fisiche a scapito delle prestazioni nel week-end – della storia del club oggi nobilmente presieduto da Massimo Moratti: un successo giunto dopo aver nel frattempo conquistato pure la Supercoppa italiana numero uno della saga del Biscione ed aver pienamente saputo mantenere il gruppo nerazzurro, eccezion fatta per la seconda stagione, al livello del multimiliardario Milan guidato dall’ex venditore di scarpe Arrigo Sacchi, del Napoli dell’immenso Diego Armando Maradona e della scintillante Sampdoria della premiata coppia Vialli-Mancini (vincitrice, la società ligure, dello scudetto 1991 al termine di una contesa serratissima e non priva di polemiche proprio con l’Inter di “Mastro Giuàn”).
Una Beneamata magari non esageratamente spettacolare, quella del pratico e perfezionista Trapattoni, ma certamente all’altezza d’entusiasmare il popolo “bauscia” per merito di armi come la straripante potenza, il furore agonistico, la generosa tenacia, il carattere massiccio, l’inestinguibile grinta. E soprattutto grazie, oltre che alla qualità dei campioni a disposizione, al brillante buonsenso e alla carica motivazionale del proprio tecnico, un fischiante tarantolato della panchina capace d’interpretare al meglio qualunque circostanza e al quale raramente poteva sfuggire qualcosa. La sintomatica firma d’autore di un uomo che contrapponeva la tipica umiltà dei grandi alla spocchia di alcuni suoi minuscoli avversari, andando fiero delle cifre che, nonostante le subdole etichette nell’aria, sovente eleggevano le sue squadre come le maggiormente prolifiche della Serie A. Un ambasciatore di saggezza conscio del fatto che i migliori piatti, i paesaggi più suggestivi e i profumi di cui inebriarsi spesso si trovano in provincia, il luogo dei piedi per terra per antonomasia. “Icaro volava, ma Icaro era un pirla” asserirebbe il folcloristico Trap.
Pierluigi Avanzi
Autore: Redazione FcInterNews / Twitter: @FcInterNewsIt
Altre notizie - Vintage
Altre notizie
- 00:37 GdS - Chivu ha deciso: gioca Pio Esposito. A centrocampo Frattesi con Calhanoglu e Sucic, riposa Barella
- 00:00 Dalla dirigenza ai giocatori: all'Inter manca coraggio. E Chivu è l'eccezione
- 23:45 Somma record per il FIFA Benefits Programme, Al-Khelaifi: "Premieremo ancora più club nel mondo"
- 23:31 Zilliacus: "Questa non è l'Inter che vogliamo vedere. Serve un intervento rapido"
- 23:17 In conferenza come in campo, Chivu va in tackle a difesa di Sommer: Yann rimane al suo posto
- 23:03 UEFA, Rosetti dopo il corso con oltre 160 esperti VAR: "Convinto al 100% che abbiamo i migliori"
- 22:58 Champions, la Juve rimonta il Borussia Dortmund nel finale: 4-4. Real ok dal dischetto, il Tottenham passa di misura
- 22:48 Serie A Women's Cup, Inter in semifinale con la Juventus: data, ora e luogo dell'incontro
- 22:34 Domani il recupero Virtus Verona-Inter U23: dirigerà l'incontro Mirabella di Napoli
- 22:20 Champions 2025/26, classifica ingaggi: svetta il Real seguito da City e Bayern. Inter unica italiana in top 10
- 22:05 FIFA, sarà un Benefits Programme da record. Ogni club che invia giocatori alle Nazionali avrà una quota
- 21:50 Dumfries a ITV: "Con l'Ajax l'occasione per riscattarci, vogliamo vincere. Siamo pronti"
- 21:36 Chivu a ITV: "Non sto pensando a me, ma all'Inter. Domani voglio che la squadra entri in campo per vincere"
- 21:22 Qui Sassuolo - Noie muscolari per Walukiewicz, il polacco è da valutare in vista dell'Inter
- 21:08 Chivu a Sky: "Prestazioni senza risultato? Bisogna avere fiducia. Presto Martinez avrà le sue possibilità, ma Sommer resta lì"
- 20:54 Juventus, Tudor spiega le scelte di stasera col BVB: "Tridente? Giocato due giorni fa con l'Inter e..."
- 20:45 Champions, le rivali dell'Inter partono bene: Arsenal e Union SG vincono in trasferta contro Athletic Bilbao e PSV
- 20:40 Chiellini: "Tutti contenti per la vittoria con l'Inter. Ora sogniamo in grande, ma restiamo coi piedi per terra"
- 20:38 Chivu in conferenza: "La prestazione con la Juve c'è stata. Sommer giocherà, Lautaro vedremo domani"
- 20:25 Atalanta, De Roon: "Non voglio spendere energie sul caso Lookman. Ci concentriamo su chi c'è"
- 20:25 Dumfries in conferenza: "Contento di avere Chivu come allenatore. Siamo forti, ma dobbiamo imparare a..."
- 20:10 Abodi sul commissario per gli stadi: "Valutiamo tanti nomi, spero nella scelta entro la settimana"
- 19:55 Juventus-Inter, Calhanoglu il più convincente. Podio per il nuovo arrivato Akanji
- 19:42 GdS - Inter, novità Frattesi: partirà dal 1' con Calhanoglu e Sucic. Lautaro verso la panchina: le ultime
- 19:29 Liverpool, Slot: "Non mi aspettavo di cominciare così bene. Ma l'Atletico è difficile da affrontare"
- 19:14 Caso Lookman, Juric ribadisce: "Siamo sereni, ci abbiamo già parlato e siamo stati chiari"
- 19:00 Rivivi la diretta! La VIGILIA di AJAX-INTER, le ULTIMISSIME di FORMAZIONE: dubbio LAUTARO?
- 18:48 Ajax, Heitinga a Sky: "Lautaro forse fuori? Al suo posto ci sarà comunque un giocatore di qualità"
- 18:34 Ajax, Klaassen a Sky: "All'Inter un anno indimenticabile, ho sentito De Vrij e Dumfries. Se segno esulto, ma con rispetto"
- 18:20 Tra Zenga e il Siracusa finisce a carte bollate: l'ex portiere dell'Inter mette in mora il club
- 18:07 Condò: "Lookman, vicenda dove hanno perso tutti. Domani Esposito o Bonny potranno dimostrare..."
- 17:53 Thuram capocannoniere, consolazione per l'Inter: scende a 8 la quota per il titolo finale
- 17:39 Liverpool, Van DIjk: "Siamo una squadra fantastica e lo dimostreremo. Ma vincere tutto non sempre si può"
- 17:25 Scudetto, il Napoli vola anche in lavagna. La Juve scalza l'Inter come diretta inseguitrice
- 17:10 Il derby d'Italia dei fratelli Thuram: dal rimprovero di Colombo al 'buffetto' di Tikus a Khéphren. E alla fine...
- 16:57 Bazzani: "Per me non è vero che l'Inter non segue Chivu. La squadra deve ancora registrarsi"
- 16:50 Inter partita per Amsterdam, inizia la prima campagna di Champions: Lautaro Martinez regolarmente a bordo
- 16:43 Nuovo San Siro, da Letizia Moratti mano tesa a Sala: "Milano è ferma. E sullo stadio c'è incertezza"
- 16:28 Giudice sportivo - Stop di un turno e multa ad Allegri. Prime sanzioni per Mkhitaryan e Acerbi
- 16:15 Bergomi: "Non è facile riprendersi dopo un 5-0 in finale. Chivu dovrà lavorare più sulla testa che sulla tattica"
- 16:00 Caressa: "Inter, per me Monaco non sta influendo. Ma perdere così mentre ti stai riprendendo da quella batosta..."
- 15:45 Juventus-Inter fa il pieno su DAZN: quasi 1,7 milioni di spettatori registrati per il match di sabato
- 15:31 Vink: "L'Ajax se la mette sul fisico non batterà l'Inter. L'unica sarebbe puntare Dimarco"
- 15:16 Arsenal, Raya: "Vogliamo vincere la Champions, è per queste cose che giochiamo a calcio"
- 15:02 Ajax, Klaassen: "Inter squadra top, ecco perché è così forte. Anno fantastico a Milano, sono felice di rivedere tutti"
- 14:48 Ajax, Heitinga: "Avrei preferito affrontare l'Inter più avanti. Sarò felice di riabbracciare Chivu"
- 14:32 Olympique Marsiglia, Balerdi benedice l'arrivo di Pavard: "Sarò un giocatore migliore grazie a lui"
- 14:19 Sky - Le sensazioni cambiano: niente rifinitura per Lautaro a titolo precauzionale, può giocare dall'inizio
- 14:04 Willem Haak, podcaster tifoso di Inter e Ajax: "Ecco perché amo i nerazzurri. Chivu comunica le sue idee meglio di Heitinga"
- 13:51 PSG, Luis Enrique ha ancora fame: "Abbiamo fatto la storia, possiamo farla più in grande con un'altra Champions"
- 13:38 Qui Ajax - Una defezione anche per Heitinga: Berghuis salta l'allenamento, non ci sarà domani
- 13:24 Sky - Ajax-Inter, Lautaro fuori dall'11 titolare. Chance per De Vrij e Sucic, dubbio in porta tra Martinez e Sommer
- 13:10 Riparte 'OPEN VAR', appuntamento su DAZN on demand. Gravina: "Contributo prezioso allo sviluppo del calcio italiano”
- 12:56 Verona, si ferma subito Gagliardini: lussazione alla spalla destra, nei prossimi giorni visita specialistica
- 12:42 Zola: "Corsa scudetto? L'Inter troverà la quadra. Ma l'incertezza è un buon segno perché..."
- 12:28 Gullit: "Curioso di vedere come l'Ajax affronterà l'Inter. Ad Heitinga manca un giocatore"
- 12:14 Trevisani: "Inter, né Lookman né Koné: con quel budget l'Inter doveva acquistare Donnarumma. Ora Martinez titolare"
- 12:00 Oliver per Ajax-Inter: sarà il quarto precedente coi nerazzurri. Il bilancio è favorevole
- 11:45 Ajax-Inter, domato incendio alla Johan Cruijff ArenA a 48 ore dalla gara
- 11:30 TS - Weekend di gioie per gli ex Inter: in quattro sugli scudi dopo l'addio
- 11:16 videoAppiano Gentile, Lautaro salta la rifinitura ma parte per Amsterdam. Darmian resta a Milano: lombalgia
- 11:10 AJAX-INTER, non solo SOMMER: mini RIVOLUZIONE di CHIVU? SVOLTA STADIO: l'annuncio del sindaco SALA!
- 11:02 Condò: "Inter non può fallire già domani: guardate il calendario. Italia indietro in Champions perché..."
- 10:48 CdS - Champions, la previsione dell'algoritmo Opta: Inter e Napoli si giocano gli ottavi diretti
- 10:34 La Repubblica - Nuovo San Siro affidato a Foster: 71.500 posti e due anelli
- 10:20 UFFICIALE - Inter e Hisense rinnovano la partnership: ecco cosa prevede l'accordo
- 10:06 Sala: "Trovato l'accordo coi club su San Siro, domani voto in giunta. Abbiamo già una deadline per i lavori"
- 09:52 TS - Mercato Inter come quello già visto al Milan: solo giovani da 20-25 milioni. E Luis Henrique è già una comparsa
- 09:38 Endt: "Vi racconto Chivu all'Ajax: un leader innato. Contatti coi lancieri? Sì, ma..."
- 09:24 Pagliuca: "Sommer sbaglia, ma la sconfitta non è colpa sua: guardate Bastoni. Martinez? Bravo, però niente alternanza"