Per analizzare le novità in materia di scouting, la Gazzetta dello Sport ha intervistato Corrado Verdelli, elemento di spicco dello staff interista del quale è il responsabile.

Verdelli, com’è cambiato lo scouting dell’Inter?
"La struttura non è mutata, l’operatività sì. Siamo in 7: io sono il responsabile, con me altri sei osservatori. Tre Nazioni a testa da settembre a dicembre, poi si ruota da gennaio a maggio. Ogni scout vedeva due partite a settimana dal vivo, ora osserva gli stessi due match alla tv (non al computer!)".

Quali sono le difficoltà maggiori?
"Senza la visione dal vivo si perde la percezione della leadership di un calciatore, i suoi atteggiamenti, come lega con i compagni. Di conseguenza, i ruoli meno “riconoscibili” sono il centrale di difesa e il regista".

Quali sono i campionati da cui si acquista meno, con la pandemia?
"All’Inter non è cambiato molto. Guardiamo soprattutto Francia, Spagna, Belgio, Olanda e Portogallo. La differenza c’è col Sudamerica. Andavo sempre io: vedevo allenamenti, conoscevo la famiglia del ragazzo. Ora bisogna fidarsi dei contatti in loco".

Sezione: Rassegna / Data: Mer 10 febbraio 2021 alle 11:52 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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