Lunga intervista del Corriere dello Sport all'avvocato Mattia Grassani, che riporta alla memoria anche il passaggio di Goran Pandev dalla Lazio all'Inter nel gennaio 2010.

Tra poco più di un mese ricorrerà il trentennale della Bosman. Un atto giuridico che ha rivoluzionato lo sport professionistico. Molto si è detto e molto si è equivocato su questo tema. 
"All’epoca nessuno credeva che colossi come FIFA e UEFA potessero essere sconfitti da un avvocato, di nome Jean-Louis Dupont. Le federazioni erano unite nella difesa del vincolo post-contrattuale. Un istituto che, oggi possiamo dirlo, era da servitù della gleba. In quale altro campo, un lavoratore deve garantire un indennizzo al datore di lavoro, per di più a contratto scaduto, per cercarsi un altro datore di lavoro? Ovviamente, per le società calcistiche vi sono state delle conseguenze pesanti. I calciatori erano poste attive a bilancio, e d’improvviso questo asset veniva messo a repentaglio". 
 
E, per inciso, proprio in quel passaggio maturavano le necessità di ricorrere al giochino delle plusvalenze a specchio, con gli scambi fra Inter e Milan. 
"Esatto. Il mondo dello sport, del calcio in particolare, era completamente impreparato ad adattare e ad armonizzare gli effetti di questa pronuncia. Ma c’era soprattutto una questione di dignità del calciatore come lavoratore. Ricordiamo appunto, per esempio, il diritto al lavoro, quindi casi di mobbing, il diritto a rifiutare una destinazione non gradita, a rifiutare il trasferimento. Tornando sulle plusvalenze, è vero che la Sentenza Bosman ha aperto un trade market di calciatori sconosciuti o semisconosciuti. Che magari erano figli di segretari di società, scambiati per cifre esagerate. Questo purtroppo è un lato oscuro del calcio. È anche una conseguenza del fatto che nel calcio non è stato trovato un criterio oggettivo per assegnare un valore di mercato al calciatore. A ogni modo, questa deregulation del mercato dei trasferimenti produce effetti non soltanto in ambito sportivo, ma anche in ambito penale. E questo, va detto, ha anche inficiato la percezione che nel mondo del calcio si ha del concetto di plusvalenza. Che in linea di principio è la conseguenza perfettamente lecita di una transazione di mercato, ma che nel calcio sconta una tara di pregiudizio legata a operazioni opache". 
 
Capitolo presidenti: quello con cui ha avuto il ruolo più conflittuale? 
"Il dottor Claudio Lotito. È stato ed è, nel senso che tutti ricorderanno la famosa vicenda Pandev-Lazio. Pandev, in quel momento, 26 anni, uno dei calciatori con più gol nella storia della Lazio, era in scadenza di contratto l’anno dopo. Subì una serie di comportamenti che ritenne illegittimi e ricorse al Collegio Arbitrale per ottenere la rescissione del contratto per mobbing. A dicembre fu svincolato e pochi giorni dopo la riapertura del mercato a gennaio, si tesserò per l’Inter, dove con Mourinho in panchina giocò da titolare in tutte le partite di campionato, vinse il campionato, vinse la Coppa Italia e vinse la Champions a Madrid nella finale con il Bayern Monaco, e quindi fece il triplete. Poi, pochi anni dopo, difesi Delio Rossi contro la Lazio per il premio qualificazione UEFA. E ciò ha fatto sì che i rapporti col presidente della Lazio siano meno distesi che con altri". 

Sezione: Rassegna / Data: Gio 13 novembre 2025 alle 11:16 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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