Dal Sassuolo al Sassuolo. L'Inter che oggi si trova in testa alla classifica di Serie A iniziò il suo cammino proprio alla partita d'andata contro i neroverdi. Vero che già col Torino a Milano arrivò un successo, però, come sottolinea la Gazzetta dello Sport, la svolta vera e proprio partì da Reggio Emilia. Un 3-0 netto, contro l'allora lanciatissima squadra di De Zerbi che era molto in alto in classifica. Una partita dominata soprattutto a livello tattico: stop al trequartista, ritorno al consolidato 3-5-2. Da quel 28 novembre, Antonio Conte non è più tornato indietro e i risultati gli arridono.

"In Italia vince chi subisce di meno, è un dato di fatto. E allora indietro tutta, col ritorno al 3-5-2, simbolo dell’ascesa del contismo sul calcio italiano", evidenzia la rosea. E così Brozovic è tornato a essere il playmaker indiscusso, Barella una splendida mezzala box-to-box, Vidal si è rivisto spesso a livelli apprezzabili, Perisic si è ritrovato e Hakimi è diventato devastante. "Ma l’uomo-chiave è finalmente Eriksen: il danese ci ha messo dodici mesi a prendersi l’Inter, ma ora è l’elemento di qualità che serviva a Conte per l’ultimo step di crescita, la mezzala dal tocco magico che esalta la fase offensiva", conferma la Gazzetta.

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Sezione: Rassegna / Data: Mar 16 marzo 2021 alle 09:12 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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