BELEC 6 – Come contro il Vaslui, inizia con una rete a freddo sul groppone, ma stavolta c’è la forte complicità di Juan Jesus. Poi, gara senza squilli particolari del Rubin, che se tira lo fa sempre fuori misura, almeno fino alla doppia conclusione vincente di Rondon imparabile per lui.
SILVESTRE 5,5 – Messo al centro della difesa, l’argentino compie ordinaria amministrazione, senza troppi problemi. Bravo a controllare un possibile pericolo portato da un Dyadyun che però fa una sostanziale figuraccia, quando c’è da spazzare lo fa bene. Peccato per l’ammonizione (legittima) per il fallo ai danni di Töre, potrebbe fare qualcosa in più sull'azione del 3-0 quando lascia Karadeniz fare quello che vuole.
RANOCCHIA 6 – Capitano per una sera, va sulla sua testa il primo tentativo di disturbare Ryzhikov, senza successo. Il Rubin non punge ma se accenna ad arrivare sulla trequarti si va in difficoltà, sta a lui controllare. Lancio bellissimo quello che manda Palacio davanti a Ryzhikov. Dopo una caduta non perfetta da colpo di testa lascia il campo. DAL 72’ DONKOR 5,5 – Spazio anche al classe 1995 ghanese cresciuto nel Padova. Merita un applauso per la gran chiusura su Karadeniz lanciato a rete: poteva essere il 2-0. Non altrettanto bene però in occasione delle altre due reti di Rondon che gli scappa via di forza prima e fa perdere le sue tracce poi.
JUAN JESUS 4,5 – Comincia la partita come forse peggio non poteva fare: goffo disimpegno che sbatte sul palo e finisce tra i piedi di Karadeniz che trafigge Belec da due metri. In un intervento difensivo manda ko Eremenko. Nel finale di primo tempo, è invece bravo a strappare un pallone a Carlos Eduardo. Cerca nella ripresa di venir fuori con qualche affondo, ma difetta in lucidità. Nell’azione del 2-0 dei russi, assiste passivamente all’assist vincente per Rondon. E nemmeno in occasione del terzo gol appare impeccabile (Karadeniz lasciato troppo solo).
JONATHAN 5 – Pronti, via, e Kasaev gli scappa via d’un fiato mettendo il pallone che Karadeniz convertirà nel gol del vantaggio Rubin. Però poi riesce a mettere qualche pezza sulle incursioni del numero 10 russo. Cerca di dare una mano anche in fase offensiva (bel pallone conquistato e concesso a Romanò), ma il più delle volte finisce con l’incartarsi di fronte agli avversari.
ROMANO’ 6 – Debutto dal primo minuto per il capitano della Primavera vinci tutto dello scorso anno: paga un po’ lo scotto dell’emozione con il passaggio errato dal quale nasce l’azione del vantaggio del Rubin Kazan. Poi supera l’impasse e prova a farsi vedere sempre più spesso, creando e triangolando. Jonathan gli offre anche un pallone invitante ma calcia in maniera rivedibile. Strama sacrifica lui all’inizio del secondo tempo. Di stima. DAL 45’ ZANETTI 5,5 – Secondo tempo all’insegna del rafforzamento della vecchia guardia. Debutta stoppando un potenziale contropiede di Carlos Eduardo, poi qualche iniziativa sulla destra dove però non riesce quasi mai a fare arrivare dei palloni interessanti in mezzo.
GARGANO 5,5 – Solita corsa, qualche spunto apprezzabile. Ammonito per un contrasto con Carlos Eduardo al quale ha poi parecchio da ridire. Suo il primo vero pericolo dell’Inter con la bordata che costringe Ryzhikov al corner, ma anche un paio di palloni persi che potevano diventare sanguinosi.
BENASSI 6 – Così come il suo compagno di Primavera, fatica un bel po’ a prendere le redini del gioco. Potrebbe fare meglio sull’occasione in controbalzo capitatagli tra i piedi. Però si impegna parecchio e questo piace a Stramaccioni.
PEREIRA 5 – Mostra di avere buone idee, non sempre però portate a compimento. Spesso sembra peccare un po’ di superficialità e corsa, l’Inter in fase di costruzione si affida soprattutto alle sue invenzioni sperando che arrivi il pallone buono che però non giunge mai. Potrebbe fare davvero molto di più.
COUTINHO 5 – E’ il primo che prova a dare la sveglia ad un’Inter tramortita dal gol di svantaggio immediato, ma con pochi risultati apprezzabili. Da segnalare una buona triangolazione con Romanò sfruttata però male. Nella ripresa l’Inter inizia pressando l’avversario, l’iniziativa dovrebbe partire dai suoi piedi ma il piccolo brasiliano non trova mai lo spunto giusto, almeno fino alla mezz’ora quando si inventa una splendida azione personale sulla quale però Sharonov pone un muro importante.
LIVAJA 5 – La grinta e la generosità ci sono, la qualità invece un po’ meno. Testardaggine da Guinness dei primati (finisce spesso solo contro 3-4 difensori), si prende anche un cartellino giallo davvero stupido. DAL 45’ PALACIO 6 – Alla fine Stramaccioni decide di provare ad approfittare anche nel Tatarstan del suo momento strepitoso di forma. Dopo venti minuti solo il palo gli nega l’ennesima realizzazione, poi è bravo Ansaldi a strappargli la palla proprio nel momento del tiro su lancio di Coutinho.
ALLENATORE: STRAMACCIONI 5,5 – Decide di proporre un’Inter quasi formato NextGenerationSeries, dall’età media bassissima. L’inizio è traumatico con il gol subito dopo nemmeno due minuti, gancione dal quale l’Inter si risveglia a fatica, offrendo davvero poco al cospetto di un Rubin che non è che tenga molto il ritmo alto. L’inizio ripresa vede l’Inter partire a spron battuto e tenere il pallino del gioco, ma lo spunto vincente non arriva. Il Rubin attende sornione e colpisce sul finire di gara col neo entrato Rondon, che infila una doppietta che però appare una punizione eccessiva. L’Inter chiuderà il girone al secondo
posto:
RUBIN KAZAN: Ryzhikov 6; Kuzmin 6, Bocchetti 6, Sharonov 7, Ansaldi 6; Natcho 6, Orbaiz 6; Kasaev 6,5 (61’ Töre 6), Eremenko sv (8’ Carlos Eduardo 6,5), Karadeniz 6,5; Dyadyun 4,5 (59’ Rondon 7). Allenatore: Berdyev 6.
ARBITRO: SKJERVEN 6,5 – Davvero nessun problema nella gestione della gara, dirige con ottimo piglio. L'unico dubbio è sulla posizione di Rondon sull'azione del 2-0.
ASSISTENTI: HAGLUND 6 – WIKEN 6,5
ASSISTENTI ADDIZIONALI: BERNTSEN SV – HAFSAS 6
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