Finisce 2-1 a San Siro tra Inter e Venezia, una gara che i lagunari hanno condotto nel migliore dei modi al punto da complicare non poco la vita ai padroni di casa. Risultato che lascia l'amaro in bocca ai veneti, come ammette il vice di Paolo Zanetti, Alberto Bertolini a DAZN a fine gara: "È un peccato. Quel cerchio finale è un po' il nostro simbolo. È ovvio che c’è tanto dispiacere, è stata una settimana difficile, forse meritavamo un punticino. Partita difficile ma abbiamo messo in campo la voglia di lavorare e soffrire insieme, peccato…".

Atteggiamento e prestazione molto positivi. Questo modulo in difesa lo riproporrete?
“A partita in corso lo abbiamo già fatto, mai fatto dall’inizio ma venire a San Siro dopo la settimana fatta, magari troppo spavaldi, poteva essere un errore. Avevamo bisogno di dare aggressività per novanta minuti, cosa che non siamo riusciti a fare con l’Empoli. Abbiamo quasi fatto l’impresa, ovvio siano mancati i dettagli che purtroppo sono bastati all’Inter per vincere".

Come avete vissuto e come avete deciso di affrontare così la gara dal punto di vista logistico?
"L’abbiamo voluta giocare sin da subito nonostante la grande perdita del mister. Nonostante questo, i primi giorni sono stati complicati, ma pian piano i ragazzi hanno messo la testa sul campo capendo di dover mettere coraggio, personalità e orgoglio. Abbiamo fatto il massimo, purtroppo non è bastato perché sono mancati  un paio di dettagli sui gol, poi ovvio che il talento di Dzeko ci ha messo del suo".

Fino al gol la difesa della porta era stata fatta molto bene…
"La strategia era quella di essere aggressivi cercando di mandarli fuori. Il dettaglio che dicevo prima è anche la rimessa laterale un po’ regalata, mettendo insieme tutto non siamo riusciti nell’impresa ma dobbiamo essere contenti e orgogliosi sapendo che abbiamo le nostre carte da giocare".

Avete ricevuto un messaggio da Zanetti?
“Era contento, ha detto di guardare avanti e andare oltre per costruire da qui la nostra salvezza".
Sezione: L'avversario / Data: Sab 22 gennaio 2022 alle 20:25
Autore: Egle Patanè
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