A inizio febbraio 2026 saranno 34 anni, 7 dei quali trascorsi in maglia nerazzurra. Tutto si può dire tranne che Stefan de Vrij non abbia diritto a un posto auto nel parcheggio della storia dell'Inter. Eppure nonostante manchino ancora 6 mesi alla scadenza naturale del contratto, le voci di una sua possibile uscita anticipata si fanno sempre più frequenti. Nessun mal di pancia particolare, ma solo la legittima ambizione di essere preso in considerazione dal CT dei Paesi Bassi Ronald Koeman per il Mondiale 2026 in USA, Messico e Canada, verosimilmente l'ultima chance per il centrale nativo di Ouderkerk aan den Ijssel. Il quale nell'estate 2024 aveva respinto una ricca offerta araba per rimanere a Milano, dove per sua stessa ammissione si è sempre trovato bene. Un caso raro di calciatore che agli sgoccioli della carriera rinuncia a una pensione dorata per anteporre l'aspetto professionale.
Adesso però per De Vrij la situazione è diversa, perché il bilancio stagionale, Mondiale per Club compreso, recita appena 773 minuti in campo per un totale di 11 presenze, compresa l'ultima di ieri contro il Bologna. Paradossalmente, la competizione che lo ha visto maggiormente impiegato è la Champions League, la stessa in cui probabilmente un sospetto è diventato certezza. A Bruxelles, contro l'Union St. Gilloise, nel primo tempo, Promise David lo ha letteralmente lasciato sul posto approfittando del baricentro alto della squadra, costringendo Cristian Chivu a sostituirlo all'intervallo anche per un'ammonizione che non prometteva nulla di buono per la ripresa. L'olandese dentro l'area di rigore ha pochi rivali nel ruolo, ma giocando più alto e con parecchi metri di campo alle spalle, contro avversari più veloci, va in chiara difficoltà. Non certo per colpa sua: caratteristiche fisiche, età e scarso minutaggio non lo agevolano e le scelte dell'allenatore romeno evidenziano un passo indietro nelle gerarchie difensive. In assenza di Francesco Acerbi, suo principale antagonista nel ruolo di centrale della difesa a tre, De Vrij è stato superato da Manuel Akanji e all'occorrenza da Yann Bisseck, raccogliendo pochi minuti a partita in corso come a Genova o comparsate in altre competizioni. Venerdì sera a Riad ha trovato spazio anche a causa degli impegni ravvicinati, e nel mese di gennaio probabilmente verrà impiegato più spesso sempre per la stessa ragione, almeno finché non tornerà a disposizione Acerbi. Ma può bastare questa ipotesi?
Il classe '92 sta ragionando seriamente se sia il caso o meno di lasciare l'Inter a gennaio per guadagnare minutaggio altrove e la convocazione al Mondiale. Nell'ultima lista di Koeman il suo nome non figurava, inevitabile considerando la prima parte di stagione. Le offerte non mancano, in Arabia il suo nome è sempre sui taccuini, ma anche in Europa ci sarebbero opportunità per tornare protagonisti. Si tratta solo di prendere una decisione definitiva, dicendo addio con 6 mesi di anticipo a una fetta importante della propria vita. In Viale della Liberazione non si opporrebbero di certo a una sua esplicita richiesta, ma bisognerebbe intervenire sul mercato per rimpiazzarlo a dovere e non sarebbe facile, perché per esperienza e spessore umano è ancora un punto di riferimento ad Appiano Gentile. Bisognerebbe anticipare mosse comunque previste in estate, quando sia lui sia Acerbi salvo sorprese lasceranno l'Inter per la scadenza del contratto. Sicuramente non sarebbe facile trovare una valida alternativa già durante la finestra di mercato invernale e in casa nerazzurra si preferirebbe trattenere De Vrij. Ma questa non è la classica situazione di mercato in cui pesano stipendi e cartellini, a fare la differenza è la speranza di un giocatore che desidera candidarsi all'ultimo Mondiale della propria carriera pur prendendo una decisione non semplice. E la gratitudine nei suoi confronti potrebbe prevalere su ogni altro aspetto, seppur la società non vorrebbe liberarlo in anticipo soprattutto per assenza di valide alternative accessibili e di pari livello.
Chiaramente nulla è deciso, De Vrij avrà diverse occasioni di giocare nelle prossime settimane e magari fugherà ogni dubbio sulla sua permanenza. L'agente Federico Pastorello, comunque, come lui stesso dichiarato pochi giorni fa, continua a svolgere il proprio lavoro e a raccogliere offerte o manifestazioni di interesse. Che possano già concretizzarsi a gennaio lo deciderà solo il numero 6 dell'Inter.
Autore: Fabio Costantino / Twitter: @F79rc
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