Sono tanti i temi affrontati da Andrea Ranocchia, difensore dell'Inter, nell'intervento dal palco di Trento per il 'Festival dello Sport'. Ecco quanto raccolto da FcInterNews.it, sul posto con la propria inviata. 

IL MENTAL COACH - "Ero stordito, le cose brutte poi tendi a cancellarle. Facemmo prima una chiacchierata e dopo l’impatto positivo decidemmo di proseguire insieme. Chiedere aiuto non è semplice necessita di un lavoro introspettivo. Non avevo altri modi di ricevere aiuto, ci vuole umiltà nel comprendere che puoi anche non farcela da solo. Ho avuto la fortuna di incontrarlo e ora sto benissimo. Quel periodo è ormai passato".

LA FIDUCIA - "Per me è fondamentale. I primi risultati? Spero siano quelli dell'Inter di quest'anno (ride, ndr). Ho cambiato modi di vivere gli allenamenti, gestire lo stress, affrontare gli eventi con cattiveria. Negli ultimi anni non ho giocato molto, ma comunque ho fatto bene. I tifosi hanno iniziato ad apprezzare quelli che sono gli atteggiamenti corretti, da professionista. Sono riuscito a far cambiare idea a quasi tutti i tifosi, non tutti perché gli haters ci sono sempre. La vittoria più grande non è tanto l'affetto del pubblico, è più essere tornato Andrea".

L'INTER E SPALLETTI - "A gennaio saranno dieci anni in nerazzurro. Quando i veterani lasciarono, mi son trovato solo a dover rappresentare un gruppo che in quel periodo non andava bene e i tifosi se la prendevano con me. Non capivo cosa stesse accadendo: quando sei in mezzo alla tempesta stai fermo e aspetti che passi il prima possibile, però alla lunga devi trovare un modo per uscire. È stata comunque un'esperienza che mi ha rafforzato. Indossare la fascia di capitano di una delle dieci squadre più importanti al mondo è qualcosa che potrò raccontare a mio figlio. Non è da tutti passare tutti questi anni nella stessa società, con gli stessi colori addosso. Quando Spalletti mi difese nel ritiro di Brunico in qualche modo era riuscito a mettere un punto, quell'episodio fu ripreso da tutti. Ci sentiamo spesso, siamo rimasti in ottimi rapporti, lo ringrazierò per tutta la vita. Appena arrivò si scontrò pubblicamente, nessuno lo aveva mai fatto prima. Mi ha fatto sentire importante per la società e questo è stato fondamentale".

L'HULL CITY - "Una scelta fatta per rigenerarmi e ricaricare definitamente le pile. Il mister mi disse 'proviamoci' e accettai. In Inghilterra c'è un calcio fisico che mi ha aiutato molto e fatto maturare".

HANDANOVIC - "Mai visto un professionista così, davvero incredibile, un capitano vero. E infatti mi infastidisce essere chiamato capitano". 

SAN SIRO - "Fare gol in quello stadio è qualcosa di incredibile. Al tifoso interista, se dai tutto, ti dà tutto".

I COMPAGNI - "Con loro ho un buonissimo rapporto e scherzo nello spogliatoio. Vengono ad abbracciarmi dopo un gol, quindi vuol dire che qualcosa ho trasmesso". 

CONTE - "Lo conosco da tanto tempo e sempre avuto un grandissimo rapporto. Ci fa correre tantissimo, adesso infatti sono in grande forma. Lui migliora tanto i giocatori e per questo è un allenatore davvero forte. Se hai la fortuna di essere allenato da lui in carriera, migliori sicuramente. Speriamo quest'anno di alzare finalmente qualche trofeo".

EXTRA-CAMPO - "Progetto 'Save The Nature, Sports for Nature'? Per me l'aspetto ambientale è di primaria importanza. Si fa ancora troppo poco e spero che la politica nel mondo riesca a risollevare la situazione. Tutto è diventato un business, in Italia vige l'esasperazione. Se non si fa qualcosa tutto rischia di diventare più complicato"

VIDEO - GABIGOL E' PRONTO PER IL BRASILE: CHE GOL IN ALLENAMENTO

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 13 ottobre 2019 alle 13:22 / Fonte: dall'inviata Egle Patanè
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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