Una serenità generale unita alla scelta del non voler mai cercare alibi o scusanti. Ma con la consapevolezza che in questa stagione l’Inter abbia subita tante sviste arbitrali. Dopo Torino, la percezione generale sembra essere quella della squadra nerazzurra favorita da arbitri ed episodi fortunati. In realtà in Viale della Liberazione hanno sposato da mesi la politica del non fare polemiche su questo o quell’episodio, ritenendo questo modus operandi (almeno sinora), quello più consono allo status di campioni d’Italia. Ma il non lamentarsi mai non deve essere confuso con un atteggiamento di rassegnazione per le situazioni accadute in cui si è subito un danno. I nerazzurri credono infatti – come specificato pocanzi – che nel corso del campionato ci sia stato più di un episodio a sfavore dell'Inter. E anche se non si è fatta la voce grossa in televisione o sui giornali, i presunti torti non possono più essere cancellati.

Il rigore non assegnato per il contatto Hongla-Lautaro in Verona-Inter del 27 agosto era stato definito dal designatore Gianluca Rocchi come un penalty non da assegnare, mentre l’episodio Andrea Ranocchia-Andrea Belotti dell’ultima giornata di campionato ha avuto un'eco parecchio differente. Nessuno ricorderà un fallo evidente su Denzel Dumfries in Inter-Bologna, o quello su Roberto Gagliardini contro la Salernitana all’ultimo minuto, tanto si era già rispettivamente 6-1 e 5-0. Ma questo non significa che non dovesse essere fischiata la massima punizione. C’è poi lo scontro Alexis Sanchez-Olivier Giroud del Derby, o quello di Domenico Berardi su Hakan Calhanoglu sull’azione dell’1-0 del Sassuolo. Ma anche il rigore un po’ così fischiato ad Alessandro Bastoni in Lazio-Inter o il tocco di Dumfries su Alex Sandro che ha permesso a Paulo Dybala di calciare il rigore dell’1-1 in Inter-Juventus. Certo, alcuni episodi sono nettamente più chiari di altri, mentre su determinate situazioni si potrebbe discutere all’infinito, col pericolo che i giudizi dei tifosi vengano, anche a livello inconscio, indirizzati verso i colori della propria squadra del cuore.

Ad oggi si deve però segnalare come in casa nerazzurra, a livello ufficiale e attraverso interviste pubbliche, non si sia mai cercato di spostare il mirino verso questo o quell’episodio per giustificare una prestazione negativa o un risultato non soddisfacente. Ma è comunque giusto segnalare come all’Inter non siano sprovveduti da questo punto di vista e sanno perfettamente che il rapporto tra presunti favori e presunti torti sia pendente verso la seconda voce. Il che non significa che domani sbraiteranno sui social o cambieranno il proprio comportamento (anche se magari succederà). Solo che i fatti raccontano ben altro rispetto al quanto percepito ultimamente.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 17 marzo 2022 alle 20:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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