La passione di Josè Mourinho nei confronti di Maicon è nota, basti pensare che la scorsa estate, quando lo informarono della possibile partenza di Ibrahimovic direzione Barcellona, lui si limitò a dire che un sostituto dello svedese l'avrebbe potuto trovare, mentre il brasiliano è unico al mondo e non ha alternative. Un'idea che lo Special One ha mantenuto anche a un anno di distanza, tanto da chiedere con insistenza al suo nuovo presidente di fare uno sforzo economico per regalargli Maicon, indispensabile nella sua idea di Real Madrid vincente anche in Europa. Nulla di nuovo sotto il sole, attualmente, in attesa che Inter e blancos si incontrino faccia a faccia, sembra che Florentino Perez non sia disposto a investire più di 25 milioni per l'esterno brasiliano, che sta confermando di essere un numero uno anche in Sudafrica. Moratti, dal canto suo, non ha fretta né alcuna intenzione di cambiare strategia: Maicon è sul mercato, a patto che chi lo vuole paghi 35 milioni di euro. Cifra importante, ma misera se si tratta del miglior interprete del suo ruolo.

Non va dimenticato, inoltre, che il Real Madrid deve all'Inter altri 6 milioni di euro nell'ambito dell'operazione che ha portato Mourinho in Spagna, denaro a cui in Corso Vittorio Emanuele non sono disposti a rinunciare. Trattativa aperta, anche se in fase di stallo fino a quando le merengues non si faranno avanti concretamente con un assegno degno del valore di Maicon. Non è detto che ciò accada, anche se le pressioni di Mourinho solitamente fanno centro e le tasche di Perez sono piene abbastanza da accontentarlo. Lo stesso agente del brasiliano, Caliendo, sa che da questo tormentone alla fine sarà il giocatore a guadagnare qualcosa: o trasferendosi in Spagna, con aumento dello stipendio, o rimanendo a Milano, con ritocchino dell'ingaggio, stimolato dalla crescita del valore sul mercato.

In attesa di conoscere l'esito dell'ennesima questione Maicon, sorge spontanea una domanda: davvero l'Inter ha intenzione di privarsi del miglior esterno destro al mondo? Per di più, cedendolo alla squadra che ha dichiaratamente intenzione di strapparle la Champions League, dopo averla privata del suo allenatore? Sarebbe un autogol, giustificato solo dall'ormai fantomatico Fair Play Finanziario. Un sacrificio va fatto, ma cedere giocatori unici al mondo e indispensabili per il progetto di Benitez rischia di essere controproducente e di far perdere punti preziosi alla squadra dopo l'ultima, esaltante stagione. Se davvero Maicon partisse, chi potrebbe sostituirlo? Ad oggi, sul mercato, non esistono altri giocatori che neanche si avvicinano al Colosso, tecnicamente e fisicamente. Dei tanti nomi che circolano come potenziali alternative (Sagna, Johnson, Aguirregaray, Caceres e via dicendo), nessuno può anche solo essere accostato a Maicon. Un concetto espresso chiaramente sia da Xavier Iacobelli, sia da Alfredo Pedullà, ma che trova inevitabilmente riscontri negli ambienti del calcio internazionale.

Inoltre, anche se l'Inter decidesse di cedere Maicon e di acquistare un sostituto (puntare su Santon, dirottandolo nuovamente a destra, è un'ipotesi stimolante ma rischiosa, così come affidare la fascia a Zanetti, che ha pur sempre 37 primavere alle spalle pur essendo superman), di certo questo non arriverebbe gratis. Si parla di investimenti da una ventina di milioni per Sagna, ben oltre per Johnson, senza contare che i riflettori puntati ultimamente su di lui hanno convinto il Penarol ad alzare il prezzo di Aguirregaray. Insomma, il gioco varrebbe davvero la candela? Incassare 35 milioni (nella migliore delle ipotesi) cedendo Maicon, per poi spenderne 20/25 per un sostituto che non vale il brasiliano, avrebbe senso? Il Fair Play Finanziario impone saccrifici, verissimo, ma anche il mantenimento dello status guadagnato a livello europeo richiede impegno e molte riflessioni. Per questo prima di lasciare partire il nazionale di Dunga, Moratti farebbe bene a rifletterci più di una volta.

Sezione: In Primo Piano / Data: Gio 17 giugno 2010 alle 12:30
Autore: Fabio Costantino
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