Josè Mourinho è il filo conduttore della sfida che mercoledì 24 febbraio, al Meazza, vedrà opposte Inter e Chelsea. Il portoghese rappresenta sia il passato che il presente di queste due grandi squadre che primeggiamo in Serie A ed in Premier League. Sappiamo quanto lo Special One sia stato importante per la storia del club di Londra, portandolo in poco tempo al successo e dandogli quella grande visibilità europea che ai Blues è sempre mancata. Lo scorso dicembre, in sede di sorteggio, alzi la mano chi non ha pensato a Josè Mourinho come autentico asso nella manica dell’Inter, come a un grimaldello capace di aprire i segreti del forziere dei londinesi. All’epoca avevamo indicato, come fattori che potevano garantire ai nerazzurri il successo, un punto di svolta nel gioco e nella consapevolezza di forza dell’intera squadra, oltre all’allenatore portoghese. Il punto di svolta nella squadra c’è stato; i nerazzurri, dallo scorso dicembre sono andati sempre in crescendo e sono davvero determinati e carichi alla sfida, capitanati da un allenatore che ci mette sempre la faccia, in prima persona. Negli ultimi giorni i tabloid inglesi e le varie riviste si sono sbizzarriti con interviste (sia vere che false) proprio a Mou, il quale ha caricato a dovere il pre-gara. Mettendo da parte la bufala targata Nuts Magazine, al Sun Josè ha ribadito, con la sua fierezza, il fatto di essere parte della storia del club di Londra, quando tutti credevano che uno straniero non ce l’avrebbe mai fatta alla prima esperienza inglese, fedele sempre alle sue idee, a fronte dell’antipatia che molti nutrivano sei suoi confronti.

Mourinho c’è, è sempre sul pezzo come ieri in conferenza stampa; il Chelsea è il suo obiettivo, nemmeno le voci di un interesse del Real Madrid lo hanno toccato più di tanto limitandosi a liquidarle con la “poca onestà dei giornalisti”. Il Chelsea è stato e, forse, sarà sempre casa sua, e da buon padrone di casa Mourinho cercherà di guidare l’Inter al meglio delle sue possibilità, evitando quindi tutti i pericoli che si propongono sulla strada e suggerendo i segreti per sfuggire all'armata di Ancelotti, un‘armata che prima era guidata dal generale portoghese e che da allora non è cambiata di una virgola; un vantaggio forse per i nerazzurri, che nel doppio confronto avranno la possibilità di giocarsi le loro carte alla pari con l’inglesi, conoscendo tutto quello che c'è da sapere sui Blues e contando sempre nell’asso nella manica, che ha le sembianze di Josè Mourinho da Setùbal.

Sezione: In Primo Piano / Data: Sab 20 febbraio 2010 alle 13:35
Autore: Alberto Casavecchia
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