"A me piace parlare della partita e della prestazione, di quello che abbiamo messo in campo sapendo che qua non è mai semplice giocare, per il momento che questa squadra sta vivendo dall’arrivo di De Rossi, per l’intensità che mettono in uno stadio del genere con un bel tifo. Mi prendo il carattere dimostrato nella difficoltà, la prestazione e i tre punti, che erano la cosa più importante", ha detto Cristian Chivu a DAZN nell'immediato post-partita in casa del Genoa, dove i vicecampioni d'Italia e d'Europa ottengono i tre punti e si riprendono la vetta della classifica di Serie A in solitaria dopo mesi. 

Sui cambi: era deciso l’ingresso di Mkhitaryan e Thuram? E come mai hai invertito Akanji e Bisseck nel secondo tempo?
"Per l’ammonizione, parto con la parte finale della domanda. Perché a destra sviluppavano meno, avevano una punta in mezzo e l’altra più defilata alla nostra sinistra quindi ho scelto Manuel per evitare che duellasse con gli attaccanti. I cambi si fanno in base alla partita, alle energie… Bonny l’avevo scelto prima ma eravamo 2-0 e poi ho cambiato idea per avere lotta, velocità, attacco alla profondità e struttura perché se ci fosse stato bisogno da difendere su palla inattiva ci avrebbe dato qualcosa in più. Poi abbiamo deciso di togliere Zielo nei minuti finali e mettere De Vrij nei minuti finali e mettere Manuel in mediana, eravamo con un 5-4-1, perché loro avrebbero potuto metterci in difficoltà in profondità".

Lautaro ha detto che a prescindere dalle critiche siete ancora qui. Tu in conferenza hai detto che vi davano dei falliti ed eravate qui. È un modo per proteggere la squadra? E cosa vi siete detti tu e Daniele?
"
No, è un nostro modo di vedere le cose, di accettare cosa si dice di noi sapendo ciò che stiamo facendo e vogliamo fare. Sono parole che usiamo spesso tra di noi, sappiamo quanto il gruppo ci tenga e quanto è importante essere sempre lì nonostante difficoltà, etichette e ciò che si dice. Sappiamo quanto è amata l’Inter, noi facciamo il nostro lavoro e il nostro dovere, ci stiamo migliorando, stiamo cercando di combattere contro tutto e tutte quelle negatività ed etichette. Si va avanti con consapevolezze e lavoro, quello viene sempre fuori per mentalità e carattere che questo gruppo ha da anni".

C’è anche l’etichetta di chi dice che l’Inter è la più forte e se fa l’Inter non ce n’è per nessuno.
"Cinque mesi fa dovevamo finire ottavi-decimi perché eravamo finiti. Stiamo combattendo, stiamo lavorando per combattere per il nostro dovere. C’è incongruenza? Questo non lo so, ma di sicuro bisogna mantenere coerenza. Noi siamo consapevoli di ciò che fare, a volte ci riesce, altre volte no".

Però siete primi in classifica. Potete ridere.
"Ci aspetta una partita complicata a Riad, non stiamo guardando nient’altro. Basta il mio sorriso? Io sorrido sempre nel bene e nel male perché la vita è sempre bella".

Sezione: In Primo Piano / Data: Dom 14 dicembre 2025 alle 20:55
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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