Giovani e forti. Due prerogative, due basi del progetto nuovo che l'Inter da qualche mese a questa parte ha varato per rinnovare la squadra dopo un ciclo vincente straordinario. Eppure, se da qualche parte c'è ancora bisogno di spendere milioni per assicurarsi i talenti migliori, l'Inter si trova già coperta in diversi settori con tanti giovani in rampa di lancio pronti per il grande salto. Il bunker del futuro è a tinte fortemente azzurre. Lo ha dimostrato l'Under 21 nell'ultima gara contro la Turchia: il rimpianto Mattia Destro ha incantato, Giulio Donati che è ancora di proprietà nerazzurra continua a fare progressi, ma chi incanta sono stati due elementi che per l'Inter del futuro possono diventare colonne.

In difesa c'è Luca Caldirola, uno di cui si parla pochissimo e che aspetta ancora l'esordio ufficiale con la maglia dell'Inter con la quale è cresciuto. Classe 1991, 20 anni, ha sudato alla Pinetina e a Interello, si è fatto tutta la trafila, è stato capitano della Primavera e ora è leader assoluto dell'Under 21. Ciro Ferrara lo ha sempre convocato da quando si è seduto su quella panchina, anche se all'Inter Luca non trova spazio. Un motivo ci sarà. Questo ragazzo ha qualità importantissime, ha maturato un'esperienza all'estero, al Vitesse, che lo ha fatto crescere tantissimo. Eppure, in una situazione difficile come quella della difesa dell'Inter, nè Gasperini prima nè Ranieri poi gli hanno dato spazio. Un autentico mistero, eppure siamo certi che con queste prestazioni in azzurro Luca si ritaglierà uno spazio. Mancino purissimo, adattabile a sinistra ma centrale di ruolo, al fianco di Ranocchia può essere il futuro che c'è già. Qui su FcInterNews.it ve lo segnaliamo da tempo, quando esploderà - se avrà la sua occasione - saremo i primi ad applaudirlo e ad essere felici per il Cap, come lo chiamavano gli ex compagni della Primavera quando era appunto capitano, che la maglia dell'Inter ce l'ha come seconda pelle.

Tra i pali, invece, il dopo Julio Cesar è già scritto. L'erede si chiama Francesco Bardi, viene da Livorno, e ieri ha debuttato con l'Under 21 dal primo minuto contro i turchi. Il biglietto da visita è stato di quelli indimenticabili: due parate mostruose, tanta sicurezza al reparto difensivo guidato da Caldirola, due guantoni sempre pronti a volare pur di sbattere la porta in faccia agli attaccanti. Bardi è stato l'eroe del Viareggio vinto dall'Inter Primavera di Fulvio Pea durante lo scorso anno, si trasformò spesso in Batman andando a decidere partite quasi da solo come fosse un attaccante. La scelta, sacrosanta, dell'Inter è stata di spedirlo in prestito proprio a quel Livorno da cui arrivò, dove sta sostenendo un campionato di Serie B da titolare assolutamente maiuscolo. E' l'idolo dei tifosi che sanno però di doverlo perdere presto, perché l'Inter il suo gioiellino dei pali non se lo lascerà sfuggire. Bardi è un classe 1992, un predestinato che alla Pinetina aspettano a braccia aperte perché consapevoli di avere tra le mani il portiere dell'Inter che verrà e della Nazionale che verrà.

Bisognerà dunque puntare anche su questi ragazzi, per Caldirola adesso e per Bardi quando verrà il suo momento, per rilanciare il progetto giovani. Perché spendere vagonate di milioni in ruoli dove potremmo già lanciare i nostri talenti? Come gli errori in difesa li ha fatti Cristian Chivu da centrale, perché non si poteva lanciare Caldirola - magari anche in una gara più semplice - per farlo crescere e maturare? Non vedere mai il campo può ferire, ma i veri talenti non si perdono d'animo. Luca tiene duro e aspetta la chance, Bardi sfrutta l'occasione e spera di prendersi la porta nerazzurra del futuro. Aspettiamo applausi per questi ragazzi, sostegno. Se non saranno bruciati, state sicuri che una buona fetta di futuro la abbiamo già in tasca.

 

Sezione: In Primo Piano / Data: Ven 11 novembre 2011 alle 00:01
Autore: Fabrizio Romano
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