Claudio Lotito interviene con fermezza sulla protesta messa in atto dalla tifoseria laziale nel match contro il Lecce. Il presidente biancoceleste, ai microfoni di Sky, respinge con decisione le motivazioni dello sciopero e denuncia una strumentalizzazione ai danni della società.

“I tifosi devono fare i tifosi e rispettare la società. Se le persone usano questi mezzi io combatterò sempre, non accetto intimidazioni”, ha dichiarato Lotito, criticando la contestazione partita dalla Curva Nord. Secondo il patron, la protesta sarebbe nata da “un presupposto falso”: “Non è vero che doveva scendere in campo la nipote di Paparelli. Dovevano scendere 3-4 rappresentanti della tifoseria. Questa vicenda è stata strumentalizzata per far valere un ruolo che qualcuno vuole attribuirsi”.

Lotito rivendica il rapporto con la famiglia Paparelli, colpita dalla tragedia del 1979: “È stata sempre accolta in tribuna, con rispetto e considerazione”.

Il presidente avverte: “Alla fine certi comportamenti emergeranno: si vedrà cosa è fisiologico e cosa invece rientra nel codice penale. Inibire alla gente di vedere la Lazio significa usare la squadra per fini personali”.

La giornata, sottolinea Lotito, aveva un valore simbolico particolare, con varie iniziative dedicate alla lotta contro la violenza sulle donne: “Oggi c’è il debutto dell’aquila, abbiamo lasciato cento posti coperti di rosso, ognuno dedicato a una donna uccisa. Il calcio deve insegnare: vogliamo dare un messaggio forte, rispettare le donne, sensibilizzare l’opinione pubblica”.

“Il calcio - conclude - ha una capacità unica di comunicare e coinvolgere. Usiamola per combattere certi fenomeni”.

Sezione: Il resto della A / Data: Dom 23 novembre 2025 alle 19:40
Autore: Milano Redazione FcInterNews.it
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