È tempo di derby, è tempo di Inter-Milan. Una stracittadina che oggi rappresenta un appuntamento con la storia: match che andrà questa sera in scena in uno stadio Giuseppe Meazza per la prima volta di proprietà dei due club. "Un unicum" come lo definisce Aldo Serena a Il Giornale, dove il doppio ex di entrambe le milanesi ha detto: "Meglio goderselo, lo stadio, finché ci sarà. Se l’attuale impianto rimanesse, sarebbe senz’altro romantico. Ma il conto economico è fondamentale nelle scelte che si prendono, soprattutto al giorno d’oggi, e una volta che ci sarà ultimato lo stadio nuovo si dovrà capire a cosa potrebbe servire l’attuale Meazza, prima di abbatterlo. Se ci fossero iniziative e concerti e contemporaneamente la gestione ne fosse ripagata, perché no? Però poi vedo lo stadio nuovo del Real Madrid, stupendo, e penso che spostare di 200 metri lo stadio e chiamarlo di nuovo San Siro salvaguarderebbe il fascino di andare in quella stessa zona, in quel contesto" ha detto tornando al discorso strettamente legato al futuro della Scala del Calcio, prima di focalizzarsi sul derby di stasera. Gara non decisiva per lo scudetto ma pur sempre derby.

"Da tempo non si vedeva così tanto equilibrio: l’Inter ha ritrovato compattezza e una tipologia di gioco con pressione più alta e verticalizzazione, grazie a Chivu che si è dimostrato molto intelligente nell’apportare modifiche in modo soft" ha detto prima di parlare di Milan come "principale indiziata" per lo scudetto.

L’Inter, dalla sua, ha un Pio Esposito che soprattutto in Nazionale è partito con il botto: 3 gol in 5 partite.
"Ma all’Inter la concorrenza è superiore, rispetto alla Nazionale. Però mi sorprende vederlo così maturo nelle giocate, nel non lasciarsi governare dall’egoismo che ci si aspetterebbe in un giovane. Ha la capacità di vedere le posizioni di tutti i compagni e l’indole del bravo ragazzo, cosa che apprezzo".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 23 novembre 2025 alle 13:31
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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