Intervistato da La Gazzetta dello Sport, l'ex rossonero Dejan Savicevic analizza le sfide passate (e quella di questa sera) tra Inter e Milan ricordando anche il suo primo incrocio contro i nerazzurri: "Zero a zero in Coppa Italia. Una bella partita, diverse occasioni e niente gol. Ho giocato con il numero nove, il dieci era di Gullit. San Siro mi ha applaudito, è stato bello. Nell’Inter giocava il mio amico Darko Pancev. Facevamo coppia nella Stella Rossa di Belgrado. Io gli davo sei, sette palle davanti alla porta e lui segnava due gol e tutti dicevano: ma che bravo Pancev".

La prima volta contro l’Inter in campionato? 
"Nel 1994, il mio anno più bello. Ho vinto il derby 2-1, il campionato e la Coppa Campioni. Una stagione splendida, avrei fatto anche gol…".

E siamo ai derby freschi. Questo? 
"Parla la classifica: l’Inter è prima, il Milan è lì. Squadre attrezzate, bravi allenatori. Grande sfida, grande interesse come ai miei tempi, come sempre. Questa è una partita veramente particolare, diversa da tutte. La respiri, la prepari con altre tensioni. Credo che il clima non sia cambiato, in campo può succedere di tutto. L’Inter è forte, segna con facilità. Ma non si può parlare di favoriti".

Il Milan pareggia molto e fa pochi gol. Anzi, li sbaglia, si fa raggiungere sul 2-0, come a Parma. Lo ha visto? 
"Sì, purtroppo. Doveva tirare di più in porta. Ma succede. L’Inter ha attaccanti molto bravi: Lautaro, Thuram, adesso Bonny e poi quel ragazzo, Esposito. Una sorpresa: ho visto il suo gol alla Norvegia, veloce, secco, si è girato in un attimo e ha colpito. Il Milan non ha Gimenez: è un centravanti intelligente che lavora per la squadra. Deve solo sbloccarsi, lo farà. Leao è bravissimo nell’uno contro uno, punta l’uomo e non è poco. C’è poi da dire che è mancato Pulisic, uno che ha fiuto e di solito non sbaglia. Poi capita l’errore, ma vale per tutti. Io penso che sarà un gran bel derby".

Dove lo vedrà? 
"In tv, a casa, a Podgorica. Tranquillo, sereno. Sono curioso di vedere Modric e Sucic. Uno è sempre il top, un Pallone d’oro. L’altro è interessante, ha visione, testa, e bei colpi. Lo spettacolo non dovrebbe mancare. Ma ha ragione Allegri, per parlare di traguardi bisogna aspettare la primavera. E anche gli impegni e i risultati delle coppe".

Sezione: Rassegna / Data: Dom 23 novembre 2025 alle 09:40
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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