Dopo Sergio Zanetti e Daniele Bernazzani, è toccato a lui: Salvatore Cerrone è il terzo tecnico delle giovanili interiste che festeggia un titolo di campione nazionale in questa stagione, dopo la vittoria di ieri ad Abbadia San Salvatore contro il Napoli che è valsa il successo finale dei Giovanissimi Nazionali. Al sito ufficiale del club, Cerrone esprime la propria soddisfazione:

Cerrone, quando ha capito che i Giovanissimi 2011-2012 avrebbero potuto vincere il titolo?

"Direi dopo la vittoria a Pescara della fase italiana per la 'Manchester United Premier Cup', era l'inizio di marzo. In quell'occasione, infatti, abbiamo visto e affrontato le squadre più candidate al successo nazionale. Dopo Pescara ho detto ai ragazzi: 'Se saremo bravi, se sarete bravi, possiamo arrivare sino in fondo'. Poi, è chiaro, per vincere hai sempre bisogno di tante componenti e anche di alcune coincidenze, ma questo vale per tutti e non soltanto nel calcio".

Quali sono le migliori qualità di questo gruppo 1997?

"L'unione, l'amicizia, quindi il gruppo stesso. Questa squadra, infatti, ha uno zoccolo duro che arriva da lontano, dalle Scuole Calcio, dai Pulcini, dagli Esordienti. È stato portato avanti un percorso, sono ragazzi che sono cresciuti con i calori, umani e tecnici, della Scuola Inter. Infatti, quando vinci un campionato giovanile, soprattutto il primo a livello agonistico nazionale come quello dei Giovanissimi, il successo non è della singola categoria, ma dell'intero Settore, degli istruttori e degli allenatori che hanno affiancato i ragazzi lungo il percorso. Lo considero lo scudetto della continuità del nostro Settore Giovanile".

In che cosa deve ancora crescere questo gruppo?

"Ovviamente deve crescere in esperienza e sotto alcuni aspetti di natura caratteriale. È vero che stiamo parlando di quindicenni, quindi è normale che non abbiano ancora la maturità e la malizia per gestire completamente tutte le situazioni di partita, però io mi riferisco soprattutto al fatto che durante la stagione, dopo un periodo positivo, è arrivata qualche fase di appagamento caratteriale. Si può anche perdere, ci mancherebbe, anche se noi in realtà abbiamo perso in campionato una sola partita, all'inizio, contro l'Atalanta in trasferta... Però l'appagamento non deve mai esserci, a 15 anni come a... 52, quanti ne ho io".

Al gruppo, per le fasi finali, erano aggregati 2 ragazzi classe 1998...

"È un'altra dimostrazione della continuità progettuale del nostro Settore Giovanile. Nelle fasi finali, siccome si giocano quando sono terminati i campionati regionali, si possono aggregare dei ragazzi sotto età che, con le loro qualità, danno un contributo. È sempre percorso di formazione, passa tutto da lì".

Infine, che significato ha per Salvatore Cerrone questo scudetto? Merita una dedica speciale?

"Questa è la vittoria della Società, di tutto il Settore Giovanile, di uno staff che ha lavorato con i ragazzi per tutto l'anno e ha lavorato tanto e bene. Per quanto mi riguarda provo la soddisfazione di aver dato un contributo, aggiungendo qualcosa a tutto quello, ed è tantissimo, che altri colleghi avevano dato prima di me a questi ragazzi. La soddisfazione è aver visto realizzare dai ragazzi sul campo tutto ciò che è stato studiato e provato durante gli allenamenti, sia a livello tecnico-tattico sia a livello agonistico, di mentalità. Credo sia stato bello per tutti, ma ribadisco soprattutto bello per i ragazzi, vincere giocando un'idea di calcio organizzato, offensivo, e che ha messo in evidenza le qualità dei singoli senza mai dimenticare di essere squadra in campo e gruppo sempre".
 

Sezione: Giovanili / Data: Ven 29 giugno 2012 alle 12:19 / Fonte: Inter.it
Autore: Christian Liotta
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