Luglio 2008. Josè Mourinho è appena arrivato ad Appiano Gentile e, dopo poche sedute di allenamento, si accorge di essere senza difensori centrali: Cordoba e Samuel stanno recuperando dai rispetti infortuni, Materazzi non è ancora al meglio e lo Special One pesca nella Primavera per allestire l’undici da mandare in campo nelle prime apparizioni estive. E così, contro Bari e Bayern Monaco, al centro della difesa, si vede Andrea Mei, classe 1989, uno dei pezzi pregiati del vivaio interista. Quattordici mesi dopo Mei, abbandonata momentaneamente la casacca nerazzurra, lo ritroviamo a Crotone, alle prese con la sua prima esperienza da professionista. Per fare il punto della situazione e ripercorrere le principali tappe del cammino di Mei, abbiamo intervistato l’agente Fifa Ulisse Savini, che ha la procura del difensore.

Savini, perché siete ripartiti da Crotone?

“Alla base c’è un ragionamento tecnico: la squadra calabrese avrebbe permesso ad Andrea più possibilità di giocare, mentre in altri contesti non sarebbe stato così”.

Quindi, Mei era conteso da più squadre.

“Sì: abbiamo avuto modo di parlare con la Salernitana e il Mantova, che però avevano fatto timidi tentativi per arrivare al ragazzo, mentre la Triestina si era mostrata più insistente. Alla fine, l’ha spuntata il Crotone, perché a Trieste ci sarebbero state meno possibilità di mettersi in mostra”.

Con quale formula l’Inter ha mandato Mei a Crotone?

“In prestito con diritto di riscatto della metà a favore dei calabresi, ma l’Inter ha la possibilità di controriscattarlo a una cifra molto bassa perché l’obiettivo vero del prestito è quello di valorizzare il giocatore”.

Che relazioni arrivano da Crotone?

“Mei è partito molto bene: sia nelle amichevoli estive che nell’esordio in campionato – contro l’Ascoli – è risultato essere uno dei migliori. Poi, complice una fase di assestamento ed un infortunio muscolare che lo ha tenuto lontano dai campi per quasi venti giorni si è dovuto fermare. Ma ora è pronto a ripartire”.

Per quanti anni è legato all’Inter?

“Nel 2008 abbiamo firmato un contratto triennale che scade nel 2011”.

Con quali obiettivi affrontate questa stagione a Crotone?

“Per giocare e fare esperienza: è chiaro che l’Inter è un sogno ma Andrea stesso sa che non è ancora pronto per palcoscenici impegnativi”.

Balotelli, Santon, Biabiany, Krhin, Destro, Obi, Belec e tanti altri: tutti giovani in rampa di lancio?

“Per Balotelli, che ha qualità tecniche fuori dal comune e Santon, fisicamente ben strutturato è un discorso diverso: militano già in prima squadra. Per ciò che concerne gli altri è chiaro che non tutti troveranno posto nell’undici nerazzurro: certo è che ci sono tanti fattori che influiscono e che permettono ad un giovane di belle promesse e di tante speranze di diventare un giocatore da Serie A”.
 

Mi fa un esempio?

“Meggiorini, che ora gioca a Bari, ci ha messo sei anni per ritornare in serie A. E tra l’altro, l’attaccante ai suoi tempi era considerato il miglior prodotto del vivaio nerazzurro”.

Capito: insomma, uno su mille ce la fa.

“Speriamo sia Mei, sulle cui qualità sono pronto a scommettere”.

Quali altri giocatori gestisce?

“Daud, scuola Juve, che gioca anche a Crotone, Diakitè della Lazio e Adejo della Reggina”.
 

Sezione: ESCLUSIVE / Data: Sab 10 ottobre 2009 alle 13:53
Autore: Giuseppe Granieri
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