Io non so se l’Italia sia o meno un Paese razzista. Ma so per certo che nella nostra nazione il problema del razzismo esiste eccome. Negli stadi, dove la deficienza (nel senso latino del termine di mancanza di intelligenza) si mescola all’ignoranza e alla voglia di denigrare il tuo avversario sportivo, ma parliamo di un tema che purtroppo si può trovare nella vita di tutti i giorni: al supermercato, al bar, in coda alla posta. Vale per tutti, attenzione. Non conta nulla il calciatore o la maglia che difende in campo. Chi ha dato a Stankovic e Kostic dello “zingaro” dovrebbe vergognarsi. Io sono bianco e personalmente non sono mai stato discriminato per il colore della pelle.

Quindi non so esattamente come si possa sentire Lukaku quando viene apostrofato con epiteti vergognosi. Ma so per certo che urlare ne*** di me*** e dare della scimmia a qualcuno fa semplicemente schifo. Tutti noi, tanto per dire, discendiamo dalle scimmie. Solo che in tanti si sono evoluti, altri no. Questa è la verità. Si dice/scrive/proclama sempre che si voglia fermare la piaga del razzismo. Ma è evidente che così facendo restano belle parole e pochi fatti concreti. Probabilmente fossi stato in Romelu avrei reagito in modo peggiore, magari anche sbagliando. Ma non esiste sulla faccia della terra che il giocatore venga colpevolizzato solo per aver chiesto silenzio a ingiurie pesantissime. Quando viene commesso un reato sessuale, c’è pure chi chiede come fosse vestita la vittima, ma per fortuna questa domanda idiota non entra nemmeno per un secondo nella testa delle persone sane. Se indico la luna, solo lo stolto guarderà il dito. Il problema non è un eventuale “muti”, ma tutta la m**** sputata prima solo da chi si sente forte in gruppo e poi magari da solo si nasconde perché teme anche la sua ombra. È questione di rispetto, logica e sensibilità.

Quella che è mancata a Danilo e a Perin nel post partita. Quella che ha fatto scattare una squalifica ingiusta per Big Rom. C’era la possibilità di far vedere a tutti come si dovrebbe agire. Di entrare con forza nella questione razzismo e dare una pacca sulla spalla a chi non aveva fatto nulla di male. Invece burocrazia, seguire alla lettera il regolamento senza voler capir davvero cosa fosse successo e paura del cambiamento. Siamo la terra dei cachi. Tutto il mondo ci riede dietro. Ed è giusto così.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 07 aprile 2023 alle 00:00
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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