Ci siamo. È "la" notte. Quella in cui si fa la storia. Inter-Barcellona, ritorno delle semifinali di Champions League. Il 3-3 dell'andata lascia aperto ogni scenario, ma adesso i nerazzurri ci credono. E hanno ragione a farlo.

Se quella di due anni fa poteva definirsi una campagna europea sorprendente, stavolta è evidente come la consapevolezza e la maturità del gruppo di Inzaghi abbiano raggiunto livelli d'eccellenza. Questo non significa banalizzare il percorso dei nerazzurri, che resta ammirevole, specie se si guarda la fatica profusa, la qualità degli avversari incontrati e i tantissimi ostacoli superati durante tutta la stagione. Ma vale anche come certificato di garanzia per un lavoro eccellente che dura ormai da qauttro anni.

L'Inter di oggi non è figlia di Istanbul. L'Inter di oggi parte da molto più lontano e, in Champions, ha sempre guardato in faccia anche i rivali più accreditati, fin dal Real Madrid a San Siro alla prima europea di Inzaghi a Milano. La squadra è notevolmente cresciuta rispetto a quella che forse, per certi versi, si sentiva quasi un'invitata a sorpresa nell'ultimo atto con il City nel giugno 2023. Stavolta no. Stavolta l'Inter si sente lì dove deve essere e dove vuole essere. La sensazione è che si sia lavorato per anni proprio per arrivare a questi novanta minuti.

Adesso ci siamo. E nessuno vuole interrompere la corsa.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 06 maggio 2025 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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