SOMMER 8,5 - È in queste serate europee che dimostra di essere un portiere di livello internazionale. Subisce tre gol ma ne evita molti di più con interventi al limite del prodigioso. Senza senso la parata su Eric Garcia che ritarda di qualche minuto il pareggio del Barcellona, altrettanto bello il volo sul sinistro all'incrocio di Yamal. Ma è sul fenomeno blaugrana che si supera nei supplementari, andando a togliere il pallone dalla porta con la punta delle dita.
BISSECK 6 - Chissà se dentro di sé, in fondo, sperava che Pavard non recuperasse per avere un'altra occasione dall'inizio contro i catalani, dopo la prestazione positiva del Montjuic. Avendo giocato gran parte della partita contro il Verona, dovrebbe essere il più stanco dei suoi, invece tiene bene il campo e non si fa spaventare dalle aggressioni blaugrana. Nella ripresa perde qualcosa in lucidità e viene sostituito. DAL 71' DARMIAN 6,5 - In ritardo su Raphinha che in due tempi firma la rete del momentaneo 2-3, si riprende nel modo giusto e lotta su ogni pallone vagante proteggendo casa sua come un vigilante.
ACERBI 7,5 - Fa valere l'esperienza mostrando lo sguardo sicuro ai compagni anche nei momenti di maggior smarrimento. L'assenza di una punta centrale avversaria non lo scompone più di tanto ed è bravo a gestire anche palloni scottanti con lucidità. Quando i compagni perdono metri, fa più fatica a tenere serrate le fila ma è l'ultimo ad arrendersi: trova la rete insperata che vale i supplementari in un posto in cui non doveva esserci. Highlander.
BASTONI 7 - Un paio di svarioni in avvio, segno di eccessiva tensione, poi si scrolla di dosso ogni preoccupazione e inizia a palleggiare con sicurezza anche tra le maglie blaugrana, rendendo pericolosa anche la corsia mancina. Bravissimo in anticipo su Ferran dopo l'errore di Barella e in perentoria chiusura su Yamal. Senza ombra di dubbio tra i migliori e più volenterosi, alza sempre la testa sperando che qualcuno gli detti il lancio lungo. Eroico.
DUMFRIES 7,5 - Flick avrà anche preso appunti dopo la partita d'andata, per questo ci si chiede come mai gli metta ancora Gerard Martin faccia a faccia. Ancora una volta è il più pericoloso dei suoi: prima parte in moto senza trovare argini fino a quando non si accorge di essere solo. Poi serve a Lautaro l'assist per il comodo 1-0. Cercato spesso nel gioco aereo, non si risparmia anche in aiuto a Bisseck. Cala inevitabilmente nella ripresa, ma trova la forza per servire l'assist del pari ad Acerbi. DAL 108' DE VRIJ SV.
BARELLA 5 - Il più in difficoltà tra i centrocampisti nerazzurri, perché sbaglia diverse giocate creando anche qualche difficoltà ai compagni. Sembra riprendersi con un numero dei suoi smorzato da Szczesny, ma poi torna a fare confusione con il pallone tra i piedi. Lo squillo da fuori area salvato da Szczesny è illusorio: non riesce a dare il contributo che vorrebbe e va in paranoia, fino a perdere il pallone che porta al 2-3, l'ennesimo.
CALHANOGLU 6 - Come all'andata, soffre la pressione alta del Barcellona che gli toglie respiro e visibilità. Preferisce così tendenzialmente giocarla indietro o in orizzontale per non restituire subito il pallone agli avversari. Sfiora la rete col sinistro e la trova dal dischetto con freddezza antartica. L'ammonizione lo limita nel filtro per tutta la ripresa, poi la benzina finisce. DAL 79' FRATTESI 7 - Ossigeno puro per un centrocampo ormai scarico, la sua freschezza aiuta la squadra a pressare meglio e i suoi attacchi alla profondità la rendono ancora pericolosa. Poi ha l'enorme merito di segnare un altro gol pesante in Europa, sfiorando persino la doppietta.
MKHITARYAN 6,5 - Quasi commovente la sua attitudine alla copertura tattica. Soccorre Dimarco ogni volta che il pallone arriva a Yamal come se fosse un carro attrezzi con un'auto in panne. Non solo olio di gomito: quando riesce dà saggi di qualità palla al piede, sfiorando anche il gran gol con un destro al volo nel primo tempo. Rischia di concedere il rigore, ma è il primo a capire che è fuori area. DAL 79' ZIELINSKI 6 - Abnegazione difensiva e volontà di giocare il pallone invece di scaraventarlo lontano il più possibile. Fa la sua parte con intelligenza.
DIMARCO 6,5 - Dopo la sofferenza del Montjuic contro Yamal, Inzaghi gli ridà fiducia a dispetto di qualche mugugno della piazza che gli preferiva il più solido Carlos Augusto. Lui indossa l'elmetto e fa del faccia a faccia con lo spauracchio la sua ragione di vita per una serata. Ovviamente l'irriverente 17enne lo salta spesso e volentieri, Dimash barcolla ma non molla. E si toglie lo sfizio di avviare l'azione del vantaggio nerazzurro. DAL 57' CARLOS AUGUSTO 6 - Non certo l'impatto che ci si sarebbe aspettato: subito saltato secco da Yamal, perde di vista Olmo che colpisce di testa tutto solo. Però quando inizia a ingranare diventa prezioso anche allentando la pressione nella metà campo avversaria.
MARTINEZ 7 - Dopo l'infortunio dell'andata sembrava impensabile anche solo portarlo in panchina, invece il Toro non si sarebbe perso questa serata dalla prima fila per niente al mondo. E la sua muscolatura gli tende una mano, non certo quanto Dumfries che gli serve l'assist dei sogni per sbloccarla. Non si vede molto, ma trova il modo di approfittare dell'ingenua gioventù di Cubarsì per guadagnare il rigore del raddoppio. DAL 71' TAREMI 6,5 - Con la squadra così bassa ha poche occasioni di visibilità. Abbozza pressing e dà una mano in fase di contenimento. Poi si toglie la soddisfazione dell'assistenza vincente a Frattesi e nei momenti di maggiore sofferenza ripulisce tanti palloni pesantissimi. La versione di lui che piace.
THURAM 6 - Se a Barcellona si è presentato con un golazo di tacco dopo 30 secondi, a Milano impiega più tempo a ingranare. Dà la sensazione di giocare frenato, senza i suoi guizzi atletici e tecnici che tanto lo fanno stare bene. Fa un po' troppa fatica a difendere il pallone e dialogare con i compagni e non spicca per convinzione. Non approfitta come dovrebbe degli spazi che che gli ospiti concedono e si nasconde troppo. Pur trascinandosi per la stanchezza, lavora bene il pallone che porta al gol del 4-3 e tira la carretta.
ALL. INZAGHI 8,5 - Probabilmente non dimenticherà mai questa serata. Come del resto tutti in tifosi nerazzurri. Raggiunge la sua seconda finale di Champions League Inter tre anni e lo fa giocando alla pari con il fortissimo Barcellona, estrapolando però dai suoi ragazzi quello che i blaugrana non hanno: il cuore. Primo tempo perfetto per gestione, ripresa in totale sofferenza. Con i cambi soprattutto a centrocampo sistema la squadra, ma la rete di Raphinha sembra una sentenza. Finita? Macché. C'è sempre quel cuore che porta al pareggio e poi al sorpasso, firmato da due che proprio non ti saresti aspettato. Si torna a Monaco di Baviera!
BARCELLONA: Szczesny 6,5, Eric Garcia 7 (dal 98' Fort sv), Cubarsì 6 (dal 106' Gavi 6), Inigo Martinez 5,5 (dal 76' Araujo 6), Gerard Martin 5, Pedri 6,5, De Jong 6, Yamal 6,5, Dani Olmo 6,5 (dall'83' Fermin Lopez 6), Raphinha 6,5, Ferran Torres 6 (dall'83' Lewandowski 5,5). All. Flick 6
ARBITRO: MARCINIAK 6 - In Catalunya gli hanno dato del madridista, a Milano hanno scrollato con preoccupazione gli ultimi precedenti con i nerazzurri. Lui se ne batte il cosiddetto e dirige a modo suo ignorando ogni forma di lamentela in modo salomonico. Gli serve però l'aiuto del VAR per assegnare il rigore all'Inter, inizialmente ignorato e per togliere quello concesso al Barcellona.
ASSISTENTI: Listkiewicz 6 - Kupsik 5,5
VAR: Higler 6,5
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