“Dai, Dai, non mollate proprio adesso”. Come l'istruttore in palestra ti sprona a fine esercizio per portarlo a termine nonostante l'addome sembri scoppiare e il sudore scenda copioso, Antonio Conte sta martellando alla stessa maniera la sua squadra che accusa qualche assenza di troppo nella zona nevralgica, il centrocampo. Resistere sino a Natale è l'imperativo del Condottiero, poi, dopo la lunga sosta sarà un'altra storia grazie al recupero dei calciatori e a qualche innesto di peso che regalerà il mercato di gennaio.

L'Inter è sul cornicione con il rischio di cadere e farsi male, ma per ora la marcia, seppur priva di interpreti di lusso, prosegue autoritaria e autorevole, visto che la Beneamata ha vinto a Praga una gara fondamentale per tentare di proseguire il discorso in Champions e ha battuto la Spal, agguantando addirittura la testa della classifica anche grazie allo stop interno della Juventus con il Sassuolo. Tra oggi e martedì l'Inter è chiamata a scrivere altre pagine importanti della storia nerazzurra di questa stagione. Questa sera al Meazza arriva la Roma, dopo quattro giorni nel Tempio calerà il Barcellona, già qualificato per gli ottavi di Champions, ma non crediamo a catalani desiderosi di fare brutta figura in un palcoscenico così importante a stimolante come solo San Siro strapieno sa essere.

Ma andiamo con ordine, una cosa alla volta, perché il cornicione non permette fughe in avanti. Inter-Roma è una grande classica del nostro calcio, ha spesso regalato emozioni, giocate da campioni e tanti gol. I giallorossi arrivano all'appuntamento con grande entusiasmo, vantano ben cinque vittorie nelle ultime sei giornate di campionato, aspirano con legittime ambizioni a conquistare un posto che permetta loro di tornare a disputare nella prossima stagione l'ambita Champions League. La Roma, che in estate aveva ricevuto un cortese no da Antonio Conte, contattato nientemeno da un'icona giallorossa come Francesco Totti quando il fuoriclasse di Porta Metronia aveva ancora un ruolo nella dirigenza capitolina, ha avuto la capacità di dirottare su un tecnico che ora va per la maggiore.

Il portoghese Paulo Fonseca, dopo qualche smarrimento iniziale dovuto ad un'idea di calcio che a volte si scontra con il tatticismo esasperato che regna nel campionato italiano, ha velocemente aggiustato il tiro, proponendo una squadra che sa muoversi diversamente a seconda dell'avversario che si trova di fronte. Edin Dzeko, oggetto del desiderio nerazzurro in estate, ha smaltito la febbre che lo ha colpito in settimana e questa sera giocherà. Così come giocherà Nicolò Zaniolo, questo talento che la dirigenza nerazzurra ha fatto partire troppo presto, prigioniera del sogno Nainggolan, purtroppo mai inserito totalmente nel pianeta Inter. Il Ninja ora sta facendo molto bene a Cagliari, ma deve essere lui a chiedersi perché giochi da quelle parti e non più nell'Inter, ha detto ieri in conferenza stampa Antonio Conte, senza troppi giri di parole.

Contro la Roma sarà gara da giocare con grande intelligenza, soprattutto in fase di non possesso, quando la qualità dei palleggiatori della Roma potrà creare difficoltà. Poi, una volta conquistata la palla, diventerà decisivo trasferirla nel minor tempo possibile verso la zona d'attacco, dove gli attuali Lukaku e Lautaro Martinez sono in grado di spostare gli equilibri di una gara che, si presume, difficilmente vivrà di tempi morti.

Conte schiererà, giustamente, la migliore formazione possibile, senza nessun calcolo in vista del Barcellona. “Spingere sull'acceleratore, incrociando le dita”. Ha dato anche questa ricetta, ieri, il tecnico nerazzurro, aggiungendo che questa squadra può ancora migliorare. Un martellamento continuo che non può, per natura, prevedere calcoli. Intanto il popolo della Beneamata è anch'esso in piena trance agonistica e si appresta a riempire, come consuetudine, il Meazza che tra questa sera e martedì dovrà essere un fattore.

Battere la Roma e passare un sabato sera ad assistere, ancora da primi della classe, a Lazio- Juventus. Questo l'obiettivo, anche se non sarà per niente facile conseguirlo. Siamo sul cornicione, è sempre bene ricordarlo. Ma con tanta voglia di continuare a stupire.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 06 dicembre 2019 alle 00:00
Autore: Maurizio Pizzoferrato
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