Un segnale di grinta e cuore, tre punti che fanno godere il popolo nerazzurro. L'Inter batte il Napoli 2-1, Stramaccioni non sbaglia mai. Non sbaglia quanto la partita scotta, non sbaglia quando ci sono sfide decisive. Due derby vinti, lo Juventus Stadium espugnato e ora la vittoria contro il Napoli. Solo vittorie nei big match da quando è sulla panchina della prima squadra dell'Inter. Qualcuno si è definito 'speciale' nel pomeriggio, dopo aver battuto il Palermo, con chiari echi 'mourinhani'. Ma quello speciale, per davvero, l'Inter ce l'ha in casa. E non è più José Mourinho, lui sì, davvero unico, ma si chiama Andrea Strammaccioni. Chiamatemi 'the normal one', ha detto dopo la partita. 

Certo, qualcosa ha sbagliato anche lui nella notte di San Siro. Palacio e Coutinho non sono mai davvero entrati in partita, cambi non azzeccatissimi. Ma quando non ci sono alternative a centrocampo, quando oltre ai tanti infortuni c'è anche la squalifica di Samuel a complicare i piani, è davvero il massimo che potesse fare. Tre punti, contro tutto e contro tutti. Ancora una volta hanno provato a fermare l'Inter, riaprendo la partita con il 2-1 del Napoli in fuorigioco. Non ci stupiamo più, dopo gli orrori arbitrali dello Juventus Stadium e i gravi errori nelle partite successive. L'Inter però vince lo stesso e dà un segnale al campionato: 'ci siamo anche noi', sembra essere il grido dei nerazzurri dopo la partita. 

C'è anche l'Inter per lo scudetto, anche se è un obiettivo molto, molto difficile. Però i nerazzurri hanno dimostrato di essere la vera anti-Juve, nello scontro diretto contro il Napoli. Una prestazione certamente non spettacolare, ma di grande cuore e grinta, di lotta e di coraggio. L'Inter ha dato tutto, nel secondo tempo si è visto il calo fisico e la mancanza di alternative. Messaggi anche per il mercato: serve un difensore centrale di riserva. Cambiasso è stato ottimo anche dietro, ma Silvestre non dà garanzie e il Cuchu manca troppo al centrocampo se arretra. Milito segna, soprattutto nelle partite importanti, ma ha bisogno di riposo ogni tanto. E allora serve quel vice-Milito tanto cercato in estate. Sneijder o non Sneijder, serve anche un altro centrocampista, magari di qualità, che è quello che manca alla rosa. 

Ma un applauso a chi ha giocato, a chi ha dato il cuore. Tanti sono nuovi arrivati, ma già calati perfettamente nel clima nerazzurro. C'è un Handanovic che para tutto, ormai non c'è neanche più da stupirsi. Ranocchia è sempre un muro, anche senza Samuel, mentre Juan è una certezza: forza fisica devastante. Cambiasso e Zanetti ci sono sempre, in tutti i ruoli: stasera hanno giocato in posizioni non proprio abituali, ma hanno fatto bene. Guarin è una forza della natura, disarmante e decisivo. Gargano sbaglia qualche appoggio e chiede scusa ai tifosi, ma corre per tre. In crescita netta Alvaro Pereira, merita ancora più spazio da qui in avanti. Con il Palito e Nagatomo le corsie sono coperte. Cassano è la luce, è mancato tantissimo all'Inter nelle due giornate di squalifica. Ci provano, a volte ci riescono: stavolta no, l'Inter è più forte di tutto.

Sezione: Editoriale / Data: Lun 10 dicembre 2012 alle 00:01
Autore: Guglielmo Cannavale / Twitter: @guglicannavale
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