"Quanto successo a Monza è stato un incidente". No, non c'entra il GP d'Italia di Formula Uno, sono le parole di Gianluca Rocchi, responsabile della CAN, a commento dell'errore da matita blu commesso da Juan Luca Sacchi durante la gara dell'U-Power Stadium di sabato sera, che ha costretto l'Inter a un testa-coda imprevisto nella lunga rincorsa scudetto contro un avversario non certo di vertice. Un abbaglio talmente grossolano dal portare Simone Inzaghi a non accettarlo in maniera subconscia, fino ad affermare che la sua squadra, in sette giorni, ha 'praticamente vinto tre partite' battendo Napoli, Parma (in Coppa Italia) e, appunto, Monza, contro il quale invece è arrivato un pareggio in pieno recupero, che ha avuto un riflesso pesantissimo nei piani alti della classifica. Sì, perché, al di là dei calcoli del tecnico, in casa nerazzurra i conti non tornano dopo il big match vinto contro gli ex imbattibili partenopei nella prima del 2023: il gap dalla vetta è passato da -11 a -8, per poi tornare dopo l'ultima giornata in doppia cifra a -10.

E' questo il dato, puramente aritmetico, da cui ripartire per fare un'analisi sul momento della squadra, che sabato scorso ha perso il 17esimo punti in 17 giornate, colpa soprattutto di una fase difensiva approssimativa in trasferta che ha portato il passivo dei gol incassati a 24, il peggior record negli ultimi 25 anni. Il 2-2 beffardo in terra brianzola, insomma, non ha fatto altro che confermare l'andamento discontinuo in campionato di Skriniar e compagni, al primo pareggio in Serie A dopo aver saputo solamente vincere (11 volte) o perdere (5). Chiaro che l'ambiente abbia vissuto la 'x' contro una neopromossa come un ko, poi spiegato dai vari tesserati come figlio di un'ingiustizia arbitrale che ha coperto ogni tipo di analisi tecnico-tattica. "Sono amareggiato perché quel gol regolare avrebbe consentito a noi di vincere. Poi sbagliano i giocatori, sbagliano i dirigenti e gli allenatori, quindi mi sembra giusto e umano che sbagli anche l’arbitro" - ha commentato Beppe Marotta a Sportmediaset -. Il fischio improvvido ha generato l’inutilità del Var e questo porta a fare delle riflessioni: serve maggior accortezza da parte di tutte le componenti". Gli ha fatto eco Lautaro Martinez: "L'episodio ha pesato tanto, quel dettaglio sposta la partita. Come ha detto il mister e come pensiamo noi, dopo 5 anni di VAR, se si commettono ancora questi errori, le cose non sono chiare. Non sono a favore del VAR, non lo sono mai stato. Ma ci siamo adeguati. Se si usa, bisogna farlo bene, altrimenti rovina tutto. Oggi ha fatto male a noi".

Lamentele legittime visto il torto gigantesco subito, di quelle come se ne vedono tante ogni week-end, ma poi qualcuno ha veramente parlato in maniera approfondita della prestazione dell'Inter? Solo il Toro ha ammesso che è 'mancata un po' di voglia di vincere'. Il possibile 3-1 di Acerbi è stato sì cancellato, ma il 2-2 non può essere stato conseguenza solo di quel fischio avventato. Semmai dello scarso apporto offerto alla causa dai subentrati che hanno dato motivo al Monza di credere persino alla vittoria una volta trovato l'equilibrio nel punteggio. L'Inter a un certo punto si è accontentata del 2-1, pensando di poterlo difenderlo fino alla fine, dopo essere entrata in quella modalità gestione che già l'anno scorso è risultata fatale. L'errore in cui è ricaduta l'Inter fa ancora più specie dopo la prova da grande squadra sciorinata nel big match contro la capolista appena tre giorni prima. L'1-0, che ha ricevuto anche il premio della critica dopo il triplice fischio, è sembrato addirittura lontanissimo nel tempo se confrontato a quanto messo in scena in Coppa Italia martedì di fronte a una squadra di Serie B e che, come minimo, fa pensare che a Monza non sia stato un semplice incidente di percorso. 

Sezione: Editoriale / Data: Gio 12 gennaio 2023 alle 00:00
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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