C'eravamo tanto amati, perché d'altronde si sa, talvolta sembra amore e invece... è un calesse, una escort. Certo, mettere sullo stesso piano Troisi e Fedez è probabilmente un attimino esagerato ma tanto, oggi, tutto è lecito. Tutti dicono tutto, dopo la soffiatina, e nell'epoca in cui tutti sembrano fautori ed esploratori di qualcosa che vale la notifichina da mandare, i retroscena sbucano come funghi. Ed esattamente come i funghi, anche i sopraccitati retroscena sbucano dalla pioggia. Di pioggia d'altronde, nelle ultime settimane, ne è caduta tanta su Appiano Gentile quanto su Viale della Liberazione, al netto delle temperature in crescendo che stanno ardendo l'Italia. Ad essere roventi sono anche i telefoni posizionati sulle scrivanie del The Corner e quelli in tasca dei dirigenti nerazzurri che hanno iniziato a puntare i piedi facendo virtù degli errori del passato.

Non più un Lukaku 2.0 e al Galatasaray il messaggio è stato spedito con chiarezza: per vedere cammello necessario pagare moneta e non c'è trattativa che tenga. Il prezzo è stabilito, la soglia minima oltre quale non andare altrettanto e soprattutto per vedere cammello è necessario pagare moneta ed entro i limiti prestabiliti. Se il Cimbom vuole Calhanoglu e Calhanoglu vuole il Galatasaray nessuno fermerà il connubio, a patto che venga celebrato entro i termini stabiliti da Marotta, ovvero prima del 26 luglio, data prevista d'inizio del ritrovo al BPER Center per la prima giornata di preparazione estiva quindi della stagione 2025/26. Se Hakan arriverà ad Appiano sarà considerato incedibile. Che in soldoni vuol dire: o porti il cash (dando modo di arrivare, con calma, ad un eventuale sostituto) o resti a Milano. Discorso che vale per Calhanoglu come per altri. Gli altri. Quelli a cui faceva riferimento Lautaro e non, chi ha orecchie per intendere intenda, e faccia intendere... ai dirigenti con i quali flirtano. Linea tracciata a quanto pare non esclusivamente nelle ultimissime settimane, a giudicare dai retroscena appunto venuti fuori dal nulla: perché se la situazione legata ad Hakan Calhanoglu è ormai storia nota, meno nota era la clausola rescissoria di Denzel Dumfries quanto quella di Yann Bisseck. Clausole contrattuali inserite non di certo negli ultimi giorni. Sintomo di come, evidentemente, ai piani alti del The Corner qualcosa si fiutava... O forse no. 

Ancora una volta le incertezze riempiono i pensieri dei tifosi nerazzurri, tutt'altro che rassicurati pure all'indomani del meeting in sede tra la dirigenza e Cristian Chivu, meeting nato dall'esigenza di fare una pianificazione di mercato che tiene conto delle varie ed eventuali del momento. Pianificazione che dovrà tenere conto di qualche grossa partenza, e non per il bene del bilancio, quantomeno non stavolta. Per il bene, semmai, della serenità e coesione di una squadra che necessita di una vera e propria rivoluzione che vede in Lautaro il portabandiera, nonché capopolo, e chiede a Marotta sforzi e straordinari, questi mancati nelle ultime due sessioni di mercato. Sacrifici venuti meno che hanno portato ad un'esplosione che non potrà essere ignorata per il bene della competitività necessaria a tenere alto un orgoglio che sembra essersi affievolito e una sostenibilità che, va ricordato, non può non tener conto del campo e dei palmares. Per tornare ad amare... un amore e non un calesse, o peggio ancora un'escort.

Sezione: Editoriale / Data: Mer 09 luglio 2025 alle 00:00
Autore: Egle Patanè
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