Due sberle salutari e pure i 44mila del Meazza si sono accorti che, oltre al terreno di gioco, da cambiare ci sarà anche altro. Magari non molto, ma qualcosa nell'organico va rivisto. In fondo, come dice bene Andrea Stramaccioni, non c'era bisogno di questo ko per avere le idee chiare sul da farsi. E possiamo tranquillamente dire che se da un lato non bisogna strapparsi i capelli per lo 0-2, dall'altro le nostre analisi quotidiane hanno trovato (ahimè) riscontri sul campo.

Un rischio magari calcolato quello di arrivare quasi a metà agosto con ancora parecchi tasselli da mettere al loro posto. Un rischio che non ha negato il passaggio del turno contro i modesti croati, ingigantiti dalla serataccia nerazzurra. E però siamo sempre lì, ossia nel poker di  giocatori che urgono a questo gruppo. E non crediamo di esagerare quando facciamo notare come, per avere una rosa equilibrata, a Stramaccioni manchino ancora un terzino, un centrocampista, un'ala e una punta. Poi scegliete voi l'ordine di arrivo.

Non fosse altro per mero calcolo matematico, i partenti vanno rimpiazzati. E' stato così con Julio Cesar (Handanovic), con Lucio (Silvestre), con Poli (Mudingayi) e con Forlan (Palacio). E, se tanto mi dà tanto, senza Maicon manca un terzino di valore e senza Pazzini manca un attaccante. Il centrocampista serve come il pane e arriverà per stessa ammissione di Stramaccioni e Zanetti, mentre per quanto concerne l'attaccante esterno, che sarebbe dovuto essere Lucas, bisognerà capire chi, come e quando. 

Insomma, se quattro acquisti sembrano troppi a un primo sguardo, spulciando bene ci accorgiamo che non sono altro che la conseguenza del mercato in uscita operato dalla società, nonché delle esigenze del tecnico espresse soprattutto in considerazione delle lacune mostrate lo scorso anno.

Questo 0-2 con l'Hajduk assomiglia di molto al 2-1 con cui Milito e Pazzini regolarono la Lazio a fine mercato di gennaio 2012. L'Inter era in piena lotta Scudetto, con Ranieri e il vento in poppa, eppure la vittoria stiracchiata sui biancocelesti fece capire che bisognava intervenire. Ma i cordoni della borsa rimasero sigillati e l'Inter colò a picco. Ora, qualora ce ne fosse stato bisogno, i croati ci hanno indicato la strada: non smarriamola.

Twitter @Alex_Cavasinni

Sezione: Editoriale / Data: Ven 10 agosto 2012 alle 00:01
Autore: Alessandro Cavasinni
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