Il calcio è bellissimo perché ognuno può esprimere la propria opinione. Non ci sono idee per forza giuste, ma sicuramente analisi certamente sbagliate. Mi viene infatti da ridere nel leggere certi commenti dopo il Derby della scorsa domenica. Va bene il tifo e l’appartenenza ai colori della propria squadra del cuore, ma le partite devono però essere viste. I numeri restano importanti, ma vanno saputi esaminare. Altrimenti vale tutto. Sostenere però che la stracittadina è stata una partita equilibrata, resta un pensiero da burocrate e non da appassionato di pallone. O da addetto ai lavori.
La verità è che la partita poteva finire tanto a poco. Ovviamente per l’Inter. E che alla fine del match il Milan ha rischiato di vincere e che solo il palo ha salvato Handanovic e compagni. Io resto del partito che se non segni e non sfrutti le occasioni create, meriti di non tornare a casa con i tre punti. E visto che ormai è una costante, Inzaghi dovrà lavorare su questo aspetto e risolvere il problema. Pensare sia solo sfortuna è riduttivo. Certo, se tu collezioni 4-5 occasioni enormi e i rivali cittadini pareggiano con un autogol che riscrive i concetti della fisica, la sfiga evidentemente esiste. Ma il non segnare a porta praticamente vuota e il fallire un calcio di rigore, restano errori da matita rossa, che possono capitare, ma che poi inevitabilmente pesano sul risultato finale.
La prestazione però non può essere cancellata. L’Inter è stata a tratti dominante, mostrando in campo la superiorità rispetto ai cugini rossoneri. Un po’ come accaduto – anche se in minor evidenza secondo me – in casa contro la Juventus. Ed è proprio dalle reazioni degli avversari che si evince come rossoneri e bianconeri abbiano capito chi sia la squadra più forte. Nonostante il pari infatti i milanisti e gli juventini hanno esultato come se avessero vinto la partita, segnale che accontentarsi di un punto fosse un risultato più che gradito. Ci sta. Ma l’Inter deve trarre forza da questi particolari. Se è vero che ad oggi non è stato vinto in campionato alcuno scontro diretto, è altrettanto vero che nessuna squadra ha messo sotto i nerazzurri, anzi.
Ci sono degli aspetti da migliorare e da correggere, è inevitabile ammetterlo. Ma la convinzione di poter replicare la scorsa annata, deve essere riversata sul campo. Non a parole, ma col frutto di un duro e serio lavoro sul verde. In modo tale che chi parla di Derby equilibrato possa esprimere una nuova e bizzarra opinione pronta ad essere smentita con i fatti.
La verità è che la partita poteva finire tanto a poco. Ovviamente per l’Inter. E che alla fine del match il Milan ha rischiato di vincere e che solo il palo ha salvato Handanovic e compagni. Io resto del partito che se non segni e non sfrutti le occasioni create, meriti di non tornare a casa con i tre punti. E visto che ormai è una costante, Inzaghi dovrà lavorare su questo aspetto e risolvere il problema. Pensare sia solo sfortuna è riduttivo. Certo, se tu collezioni 4-5 occasioni enormi e i rivali cittadini pareggiano con un autogol che riscrive i concetti della fisica, la sfiga evidentemente esiste. Ma il non segnare a porta praticamente vuota e il fallire un calcio di rigore, restano errori da matita rossa, che possono capitare, ma che poi inevitabilmente pesano sul risultato finale.
La prestazione però non può essere cancellata. L’Inter è stata a tratti dominante, mostrando in campo la superiorità rispetto ai cugini rossoneri. Un po’ come accaduto – anche se in minor evidenza secondo me – in casa contro la Juventus. Ed è proprio dalle reazioni degli avversari che si evince come rossoneri e bianconeri abbiano capito chi sia la squadra più forte. Nonostante il pari infatti i milanisti e gli juventini hanno esultato come se avessero vinto la partita, segnale che accontentarsi di un punto fosse un risultato più che gradito. Ci sta. Ma l’Inter deve trarre forza da questi particolari. Se è vero che ad oggi non è stato vinto in campionato alcuno scontro diretto, è altrettanto vero che nessuna squadra ha messo sotto i nerazzurri, anzi.
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