"Non nascondo che questa di Lukaku è assolutamente una pista percorribile, però ci sono ancora delle difficoltà e dobbiamo valutare se ci sono gli estremi per poterla definire o meno". Così parlò Beppe Marotta, che non si è tirato indietro davanti alla possibilità di prendere il belga e Paulo Dybala, per andare a creare un reparto offensivo con pochi eguali in Europa. Qualità, potenza, carisma e tanta voglia di riscatto: Big Rom, Paulino e Lautaro tutti insieme, per la gioia di Simone Inzaghi. Il tecnico piacentino già si sfrega le mani all'idea di avere a disposizione tre così. Tre super attaccanti. Tre giocatori di livello assoluto. Un unicum per la Serie A degli ultimi anni.

E se il Toro sembra blindato ("È indispensabile", Marotta dixit) e se la Joya si è promesso ai nerazzurri ormai da settimane, il vero colpo, quello che avrebbe del clamoroso, resta il ritorno di Romelu Lukaku a Milano, appena un anno dopo essere tornato a Londra per la bellezza di 115 milioni di euro. Ormai la vicenda è stata raccontata in tutte le salse, dal più recondito retroscena al summit più evidente. Rom ha messaggiato coi compagni di squadra, ha riallacciato i rapporti con la dirigenza, ha perfino chiesto a Inzaghi in persona il modo più semplice per tornare da dove era partito dodici mesi fa. Il Chelsea non è più casa sua, ora l'ha capito definitivamente dopo il primo flop di qualche anno addietro. Rom vuole tornare re nella sua Milano nerazzurra, quella lasciata sfilando in automobile tra la folla festante dopo la vittoria del 19esimo tricolore. Un addio lacerante, dettato soprattutto dal cuore e dalla voglia di chiudere un cerchio. Ma forse Rom ha capito che nella vita conta la felicità, data e presa, e non per forza le sfide di principio. L'ha capito a suon di panchine e di prestazioni sotto tono, in un ambiente – soprattutto a livello tattico – per nulla adeguato alle sue caratteristiche. Tuchel non vede l'ora di toglierselo dai piedi, anche a costo di perderci qualche milione di euro. All'Inter, invece, Inzaghi spera di riabbracciarlo presto e ripartire da dove si erano lasciati, ossia da quei pochi momenti vissuti assieme che erano stati sufficienti per far dire a Simone che non aveva mai allenato un attaccante così forte.

Il tifo interista, invece, si divide già da settimane sull'argomento: riaccogliere l'ex numero 9 dello scudetto come un figliol prodigo oppure restare col muso fino a data da destinarsi? Legittimi gli argomenti di entrambe le fazioni, a ben vedere. Eppure in società sono convintissimi: Zhang, Marotta, Ausilio e Inzaghi non vedono l'ora di rimettere la casacca nerazzurra sulle spalle capienti di chi una volta, nemmeno tanto tempo fa, veniva proclamato re di Milano. Da Lakaka a Lukaku è un attimo.

Sezione: Editoriale / Data: Mar 21 giugno 2022 alle 00:00
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
vedi letture
Print