Il progetto di Suning all’Inter continuerà, ma per superare i risvolti della crisi economica generata dalla pandemia sarà necessario un taglio dei costi e un importante sforzo da parte di tutte le componenti. È questa la linea dettata dal presidente Steven Zhang nel recente incontro avuto con 35 dirigenti delle varie aree del club, tra cui i due amministratori delegati Beppe Marotta e Alessandro Antonello, l’area sportiva con il direttore sportivo Piero Ausilio e il suo vice Dario Baccin, il vicepresidente Javier Zanetti e gli uomini del marketing. In questo periodo storico c’è bisogno di sostenibilità finanziaria, dato che il costo del lavoro del club è arrivato a toccare quota 270 milioni di euro ed è diventato ora insostenibile a causa della forte contrazione dei ricavi che - dettaglio non specificato da diversi organi di stampa - non riguarda solo l’Inter, ma praticamente tutte le società del mondo del calcio e, più in generale, la maggior parte delle aziende del globo: ne ha parlato il presidente del Real Madrid, Florentino Perez, nei giorni del lancio del progetto della Super League, e l’ha ribadito anche una grossa emittente come Sky, che aggiorna sulla situazione dei tagli dell’Inter ritrovandosi allo stesso tempo in casa una situazione molto simile per quanto riguarda il personale dopo la perdita dei dirittiv tv. Perché la pandemia non fa distinzioni e nessuno (o quasi) si salva.

L’obiettivo di Zhang e del colosso di Nanchino per superare il periodo di crisi attuale e garantire una rinascita economica all'Inter (quella sportiva è in pieno upgrade, come testimonia la fresca conquista del 19° scudetto) è ottenere da dirigenti, squadra e allenatore uno sforzo che possa aiutare a contrarre le spese. E allora non è difficile immaginare che dalle parti di Viale della Liberazione si possa agire eliminando dalla voce ‘costi’ gli ingaggi pesanti dei tesserati non ritenuti indispensabili ai fini del progetto o definendo i rinnovi di contratto utili a spalmare i compensi in più stagioni, ammortizzando il peso fiscale in più anni. A questo si aggiungerà un mercato low cost, con Marotta e Ausilio chiamati a mettere a segno colpi a parametro zero in stile De Vrij o a promuovere formule di acquisto fantasiose e scambi di cartellini, magari registrando a bilancio anche qualche preziosa plusvalenza. Lo scenario è chiaro e l’attesa è tutta per il face to face con Antonio Conte, che ambizioso com’è continuerà sicuramente a puntare in alto ma dovrà necessariamente andare incontro alle esigenze della società. Ovviamente se avrà ancora voglia e stimoli per continuare a scrivere la storia del Biscione. E se dovesse esserci coerenza con il solito ragionamento di mettere sempre il Noi e sopra l’Io, allora non dovrebbero esserci problemi in questo senso. 

Per far andare tutto secondo i piani di Steven, l’Inter dovrà fare un passo verso Conte (come già dimostrato in passato con l’ingaggio mostre e i pesanti investimenti ad hoc, vedi Lukaku) e Conte dovrà farlo verso l’Inter. Proprio come già successo tra il tecnico salentino e Christian Eriksen, con il danese ‘tagliato’ fuori dal campo per tante partite nella prima parte della stagione ma che si è poi rivelato una delle chiavi di svolta della stagione nerazzurra. “Noi abbiamo capito Christian e lui ha capito noi” ha più volte ripetuto il Comandante nel corso dell’annata; “Quello che non ho capito all’inizio è che dovevo seguire sempre il sistema di Conte. Che dovevo eseguire e ricordare tutte le giocate che lui aveva preparato per la squadra. In precedenza, ero più abituato all’intuito, ero libero di prendere decisioni in un secondo in base a quello che vedevo. Invece col mister c’è sempre un piano generale da seguire. Bisogna essere preparati, sapere sempre dove sono i compagni e dove possono spostarsi. Ho dovuto imparare tutto questo, adattarmi a un ritmo diverso, poi a gennaio ci siamo parlati e ho iniziato a giocare di più e a dimostrare che ero capace" ha poi precisato l’ex Spurs nella recente intervista a La Gazzetta dello Sport. Il taglio di Eriksen ha fatto la fortuna di Conte, quello chiesto da Suning potrebbe fare quella dell’Inter. Dal campo a fuori dal campo, la storia si ripete. E il taglio può portare alla rinascita.

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Sezione: Editoriale / Data: Sab 08 maggio 2021 alle 00:00
Autore: Stefano Bertocchi / Twitter: @stebertz8
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