Julio Ricardo Cruz non è solo un doppio ex della sfida di stasera, ma è anche uno che di supercoppe italiane ne ha vinte ben 4 (3 con l'Inter e 1 con la Lazio). Le sue parola alla Gazzetta dello Sport.

Julio, lei ha giocato due anni con Christian Chivu proprio in nerazzurro: ce lo racconti davvero.
"Scelta perfetta, a quanto so, di Beppe Marotta che a un certo punto lo ha voluto fortemente. Scelta vincente. Abbiamo diviso lo stesso spogliatoio due anni sì, ragazzo che ha sempre avuto anche la testa oltre che capacità calcistiche, e poi ha grinta, voglia di fare, la determinazione nel voler fare le cose giuste. Un ragazzo che fa bene con la Primavera dell’Inter, riesce a salvare il Parma facendo un grande colpo e il tutto cercando sempre di giocare a calcio, beh, meritava la chance dell’Inter. Non è facile trasmetterla e mantenerla sempre, quell’attitudine a fare calcio: lo ha fatto coi baby, in Emilia e ora qui. E poi, mi pare abbia un gran bel rapporto con la squadra, che anche lui ha saputo risollevare".

Risollevare?
"Non tutti se lo ricordano ma l’Inter che lui eredita è quella che aveva perso la finale di Champions League con un allenatore andato via, Inzaghi, sparito. Rischi di restare abbattuto per mesi e mesi. In un certo senso devi riattivare certe corde. Beh, lui l’ha riattivata, lavorando sulla testa e sul campo. Molti dicono che ha perso contro la Juve, il derby, col Napoli: solo chi non vede a fondo il calcio dice che sono state sconfitte brutte; invece, guardando le gare, l’Inter c’è sempre stata, non sono stati ko meritati, tutt’altro. Forse a Madrid avrebbe dovuto restare più in partita, questo sì e fino alla fine, ma nel resto…".

L’Inter è certamente più forte e completa del Bologna, ma…?
"L’Inter è tornata a essere quella squadra che quando deve vincere lo fa, bene o male lo fa, vedi la gara giocata contro il Genoa. Il Bologna gioca, cerca sempre la verticalità, ha un fare aggressivo e mi auguro davvero che possa continuare con questa marcia per confermarsi ad alti livelli. Vede, se c’è una cosa della quale sono felice è la gioia vista da una città che adoro: la gente in piazza, la vittoria della Coppa Italia, meritata, dopo oltre cinquant’anni, una città rapita dalla gioia".

Lautaro: imprescindibile è la parola giusta?
"È sempre il punto di riferimento, fa bene il capitano come quando contro il Liverpool ha dato la scossa a tutti, lui vuole esserci sempre e c’è sempre. A me piace vederlo il più possibile dentro l’area, un attaccante top, un trascinatore assoluto".

E di Pio Esposito e Thuram cosa diciamo?
"Thuram fa tante cose, come succedeva a me. Pio a vent’anni non ha mezza paura di giocare e segnare a San Siro, di combattere e segnare con la Nazionale: ce ne sono pochi così. E anche Bonny è molto interessante".

Sezione: Copertina / Data: Ven 19 dicembre 2025 alle 08:42 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Alessandro Cavasinni / Twitter: @Alex_Cavasinni
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