Condannati a soffrire. Sempre e comunque. Il destino dei tifosi dell’Inter sembra segnato, sempre di più. Dopo le belle prove contro Fiorentina, Roma e Verona, qualcuno sognava addirittura una rimonta impossibile per il terzo posto, poi tutto è naufragato miseramente, nel modo peggiore, resuscitando anche squadre come il Bologna che per l’ennesima volta è riuscito a far punti a San Siro. Tre soli punti nelle ultime 4 partite, di cui 3 in casa, contro Atalanta, Udinese, Livorno e Bologna, sono più che un campanello d’allarme, anche perché alle spalle dell’Inter tutti corrono, il Parma sorprendente di Donadoni che batte il Napoli senza Cassano e Amauri, Lazio e Verona, ma attenzione anche ad Atalanta, Torino e al Milan di Seedorf che sogna la beffa più grande. Il rischio di un tracollo come quello dell’anno scorso sembra diventare sempre più reale, con vecchie paure e antichi fantasmi che prendono colore e hanno le facce di Guarin, Rolando e Milito, retropassaggi, scivoloni da comiche e rigori incredibilmente sbagliati, con sanguinose perdite di sicurezze e punti.

Thohir continua a rassicurare Mazzarri, anche se i risultati peggiorano a vista d’occhio il tecnico sembra godere di una grossa dose di stima e fiducia da parte del presidente indonesiano. Con il calendario che ha l’Inter però restare fuori dall’Europa per la seconda stagione consecutiva sta diventando un incubo sempre più reale per una squadra che continua a perdersi per strada, regalando partite già vinte. Il famoso labiale di WM “lo fanno apposta” dopo un cross sbagliato di D’Ambrosio è quanto mai preoccupante, anche perché arrivato prima dello scivolone di Rolando e del rigore sbagliato da Milito, due pugnalate al cuore esattamente come lo sciagurato retropassaggio di Guarin a Livorno. Qualcuno tira fuori la solita storia della squadra che gioca contro l’allenatore, le idee di Thohir però mi sembrano chiare, non ci sono favori, sconti né offerte promozionali in vista da qui a giugno, e soprattutto, se qualcuno non l'avesse ancora capito, tutti sono sotto esame. Non c’è tempo e spazio per stupide e assurde lotte intestine, ma bisogna solo pensare a pedalare perché conta soltanto tornare in Europa.

Adesso ci sono nell’ordine le due trasferte contro Sampdoria e Parma, poi a San Siro contro Napoli, Milan e Lazio, per chiudere a Verona contro il Chievo, un calendario di fuoco.

Come uscire da tutto questo? Bella domanda. Di chi è la colpa di un'altra stagione deludente? Come sempre di tutti, da squadra a staff tecnico e società, ognuno ha commesso i suoi errori, con un passaggio di consegne che con il senno di poi, visto quanti punti è costato, si sarebbe potuto fare con altre tempistiche e modalità. Alibi ce ne sono centomila, dai rigori alla sfiga, dagli errori più incredibili alla quantità industriale di pali e traverse, ma contano come il due di picche. Il problema è che adesso l’Europa rischia veramente di allontanarsi, con l’ennesimo fallimento totale che invece qualcuno inizia già a invocare.

Non è però ancora arrivato il tempo dei processi e ci sono ancora 6 partite per zittire tutti, gufi e critici. Per farlo bisogna ritrovare lo spirito, che al momento è difficile rintracciare ad Appiano Gentile e dintorni. Non occorre ritornare a epoche gloriose ma basta guardare vicino e a come la squadra ha giocato a Roma e Firenze per uscire nel modo migliore da questa situazione perché l’Inter è sempre capace di stupire tutti, nel male, come nelle ultime 4 partite, e nel bene, come ci piacerebbe vedere in questo finale di stagione, in quello che sarebbe il perfetto trampolino di lancio per poi tornare a lottare per grandi tragurardi l'anno prossimo.

Sezione: Editoriale / Data: Ven 11 aprile 2014 alle 00:00
Autore: Marco Barzaghi / Twitter: @marcobarzaghi
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