Lunga intervista di Ange-Yoan Bonny alla Gazzetta dello Sport che spazia su tantissimi temi, dal processo di adattamento in nerazzurro al derby, passando per le emozioni di San Siro. Ma non solo: nella chiacchierata dell'attaccante dell'Inter alle colonne del quotidiano milanese c'è anche molto del suo rapporto con i compagni di reparto e, non solo con Lautaro e Thuram, ma anche con Pio Esposito.

Lo sa che un anno esatto domani (oggi, ndr) lei ha incontrato per la prima volta Pio Esposito? 
"Italia–Francia Under 21 2–2, io e Pio entriamo dalla panchina. Qua abbiamo trovato subito un certo feeling perché siamo simili: teniamo gli occhi apertissimi, ma le orecchie chiuse. Osserviamo ogni dettaglio per migliorare, ma proviamo a non sentire cosa dicono di noi all’esterno. Mettendoci dentro anche Sucic, Bisseck, Luis Henrique e gli altri, siamo un bel gruppo di giovani affiatati in uno spogliatoio che si conosce da anni. È un’esperienza nuova e bella, un mondo da scoprire insieme".

Pensa che le voci esterne siano esagerate per Pio? 
"Quando giochi nell’Inter c’è più attenzione su tutti e qui in Italia ce n’è tantissima per lui: è giovane, ha grande potenzialità, nasce in questo settore giovanile, veste la maglia azzurra. Per lui la pressione è tanta, ma penso riesca a gestirla benissimo: non è cambiato, né a lui né a me piace fare i fenomeni".

Sezione: Copertina / Data: Sab 15 novembre 2025 alle 10:55
Autore: Egle Patanè / Twitter: @eglevicious23
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