Non è andata giù a Mario Balotelli la battuta fatta da Zlatan Ibrahimovic al 'Festival dello Sport' di Trento, dove lo svedese ha dichiarato che tra Rafael Leao e SuperMario non c'è paragone perché uno gioca nel Milan ed è un genio, mentre l'altro è 'in tribuna'. "Strano che Zlatan mi abbia attaccato senza motivo pubblicamente. Leao ha colpi da genio, su questo sono d’accordo con lui. Non ho capito cosa volesse dire con la frase: ‘Balotelli è in tribuna’. - le parole di Balo a TV Play -. Che lui preferisca Leao a me non mi interessa, ci sta. L’uscita è stata un po' stupida. Ormai lui si è creato questo personaggio in cui si identifica a Dio, pregasse Dio allora. La foto con la Champions che ho postato su Instagram? Volevo dire che io ho giocato partite importanti, forse lui in qualcuna è sparito". 

La Champions vinta nel 2010.
"Contro il Chelsea feci un tunnel a Lampard, poi mi lasciò a terra con una finta incredibile (ride, ndr). Il gol su punizione contro il Rubin Kazan? Avevo proprio mirato così, in settimana mi ero allenato proprio sulle punizione. Comunque mi sento quella Champions 'mia', assolutamente. Fino ad oggi non pensavo ci fosse questo dubbio, sinceramente. Quando un club vince la Champions è impossibile non dare merito alla squadra, ovvio che per esempio Milito ha avuto un impatto maggiore. Ha fatto 2 gol in finale per dire. Materazzi ha giocato pochissimo quell’anno in Champions, mica si può dire che non l’ha vinta".

Le occasioni sprecate in carriera.
"Io non ho buttato tutte le chance nella mia carriera. Il mio palmares parla chiaro, non credo che io mi debba nascondere per la carriera che ho fatto. Qualche errore l’ho fatto, potevo gestire diversamente il mio talento. Ibrahimovic mi ha sempre detto che potevo fare meglio, su questo ha ragione, ma su tutto no. Forse un Pallone d’oro l’avrei vinto, questo posso dirlo tranquillamente". 

Il rapporto con Ibrahimovic.
"Io e Ibrahimovic abbiamo sempre avuto un rapporto normale, non era facile giocare con lui perché ti rompe le scatole. Io ho un carattere più forte del suo, ecco perché non l’ho sofferto più di tanto. Con lui però riesci sempre a dare il massimo, il suo peso è stato costruttivo per me. Il suo impatto nello spogliatoio nel Milan nell’ultimo scudetto? Non so, sicuramente in campo era decisivo e anche con me all’Inter è stato decisivo. Lui in fratello maggiore per me? Naah, con me lo è stato più Materazzi. Comunque, ripeto, non penso che io abbia sprecato tutte le mie occasioni. Lui è mai stato capocannoniere in europeo? Non mi sembra. L’addio di Ibrahimovic all’Inter nel 2009-10 ci ha aiutato a vincere la Champions, Milito, Eto’o e Snejider hanno fatto qualcosa di unico. Se ci fosse stato avrebbe fatto panchina? Questo andrebbe chiesto a Mourinho (ride, ndr). Con Snejider mi sono trovato alla grande, tant’è che poi ci siamo ritrovati anche al Nizza. Milito? Quell’anno è stato Re Mida, segnava ovunque: meritava il Pallone d’Oro. Eto’o calciatore sempre decisivo, veramente ragazzi”. 

I rimpianti della carriera.
"Ne ho tre: non sarei mai andato via dall’Inter in quel momento, anche se fu Benitez a spingere per la mia cessione. Magari potevo fare la storia dei nerazzurri. Non sarei mai andato via dal City e non sarei andato al Liverpool col senno di poi”.

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Sezione: Copertina / Data: Mar 17 ottobre 2023 alle 15:02
Autore: Mattia Zangari / Twitter: @mattia_zangari
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