Lucien Agoume è un nuovo giocatore dell’Inter. Il centrocampista francese è atterrato a Milano la mattina di venerdì, per compiere le visite mediche di rito e poi apporre la propria firma sul contratto che lo legherà all’Inter per i prossimi tre anni. Si è parlato molto di questo centrocampista che ha bruciato le tappe: ha esordito in prima squadra al Sochaux a quindici anni ed è entrato presto nel giro delle Nazionali giovanili, diventando il capitano della Francia U17. Ha attirato su di sé le luci del calcio mondiale, tanto che squadre come il Manchester City e il PSG erano molto interessato ad acquistarlo, ma alla fine Agoume ha scelto l’Inter che verserà al Sochaux 4,5 milioni di euro di parte fissa con 2,5 milioni di bonus aggiuntivi. 

IL NUOVO POGBA? - Agoume è un classe 2002 e viene da due stagioni in cui ha fatto la spola fra Primavera e prima squadra in un club di bassa classifica in Ligue 2. Questo è bene sottolinearlo perché non bisogna aspettarsi da un ragazzo nemmeno minorenne un exploit fin dal primo giorno di Inter. È giusto lasciarlo crescere senza aumentare il carico di pressione che si porta addosso, visto che in Francia è stato nominato “il nuovo Pogba”. Al di là del clamore mediatico, i due centrocampisti francesi non hanno molto da spartirsi. Se Pogba ha fatto dell’irruenza fisica e della capacità di segnare il suo tratto distintivo, Agoumé ha un background più variegato: a compiti di impostazione alterna ventate offensive negli spazi, esaltandosi grazie a un ottimo controllo del pallone nello stretto. 

COME GIOCA AGOUMÈ - Per avere diciassette anni, Agoume ha un’ottima padronanza del proprio corpo in entrambe le fasi. Per certi versi, il modo in cui protegge il pallone ricorda il Kondogbia che si è visto al Monaco, quello in grado di progredire palla al piede per una decina di metri spezzando il pressing avversario con la prepotenza fisica. A questo tipo di giocata, Agoume abbina una capacità naturale di aprire il gioco e lanciare lungo nello spazio, sia sulle fasce laterali sia per l’inserimento del compagno di reparto o di un attaccante. Nel Sochaux si è distinto anche per le capacità di dialogo con i compagni, muovendosi nelle zone degli half spaces (tanto care al gioco posizionale di Conte) per essere sempre l’uomo libero da servire e aiutare a sviluppare la manovra in maniera fluida.

Agoumé non è un giocatore che può fare la differenza, almeno per il momento. Stiamo parlando di un progetto di giocatore cui andrà lasciato il tempo di crescere e maturare. È probabile che Antonio Conte lo porti nel ritiro di Lugano, come farà con altri giovani della cantera nerazzurra, per una prima valutazione e per capire che tipo di apporto aspettarsi dal centrocampista francese. Poi verrà aggregato alla Primavera (dove giocherà comunque con ragazzi che hanno un anno in più di lui) o magari ceduto in prestito; si era parlato del Cagliari a inizio giugno, ma è ancora presto per capire. Quel che è certo è che Agoume è sbarcato a Milano e l’Inter si aspetta, pazientemente, grandi cose da lui.

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Sezione: Copertina / Data: Sab 29 giugno 2019 alle 19:18
Autore: Marco Lo Prato / Twitter: @marcoloprato
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