Nel suo passato prestigiose collaborazioni. Come quella con il Corriere dello Sport, per cui seguiva Hellas e Chievo Verona. O per TeleLombardia, emittente locale, per la quale era inviata ai match casalinghi della Pallavolo Yamamay Busto Arsizio o conduceva, insieme ad un’icona come Cesare Cadeo, il programma 'Numeri Uno'. Oggi è opinionista del programma televisivo 'Vite da Copertina', si occupa di comunicazione ed è tra le professioniste più stimate di 3B Meteo. Chiara La Rotonda, “non poteva non essere interista”. Per suo “nonno a cui il calcio ha letteralmente salvato la vita” – specifica in esclusiva a FcInterNews - e grazie anche “alla passione della sua famiglia per la Beneamata”.

Un tifo con radici profonde il suo.
“Vittorio Chiesa, il padre di mia madre, era tifoso dell’Inter, ma soprattutto un calciatore professionista sino alla stagione 1938-39. Successivamente venne chiamato alle armi. Catturato e deportato in Africa, si salvò la vita grazie alle sue capacità legate al pallone. Di fatto era stata istituita una sorta di Nazionale Italiana di prigionieri. Non venne così messo ai lavori forzati e potè mangiare di più. Trovare una sorta di protezione per il calcio. Così sopravvisse. Terminata la guerra tornò a casa e riprese la sua carriera come giocatore emigrando in Svizzera. Da allora tutta la mia famiglia è stata, ed è tuttora, interista. Non potremmo tifare altra squadra”.

Suo nonno le parlava dei suoi ricordi come atleta?
“Certo, e spiegava il cambiamento dei tempi. Oggi il calciatore è una star. Cinquant'anni fa non era proprio così. Si figuri che lui, per far colpo su mia nonna Adele, inizialmente le disse di essere un cantante. Lo sportivo aveva un approccio più umile. Le passioni erano al primo posto”.

Parliamo di attualità. Felice dell’arrivo di Antonio Conte?
“Molto. È un grande professionista. Sa rivoluzionare le squadre e tirare fuori il meglio dai suoi giocatori. Da questo punto di vista per me ce la potrebbe fare pure con Icardi. Anche se spero che l’argentino venga ceduto. Spalletti? Si sapeva che non sarebbe rimasto. La dirigenza vuole di più, siamo arrivati in Champions per un pelo. Con il mister salentino auspico, e credo davvero sia possibile, di poter dar fastidio alla Juve. E magari provare a vincere la Coppa Italia. Il quarto posto dovrebbe essere il minimo sindacabile per un top club come l'Inter e centrare tale obiettivo all’ultimo secondo non deve diventare un’abitudine. Si deve puntare più in alto”.

Consigli per gli acquisti. Chi provare a prendere?
“Edin Dzeko. Sono molto contenta che sembri fatta per il suo arrivo. È un grande numero 9. E auspico che lo scambio Icardi-Dybala vada in porto. Mauro ormai è un uomo e da professionista del settore della comunicazione dico che nei mesi scorsi ha fatto ben capire di volersene andare. Non è più un bambino, succube della bella amata. Sui social è stato volutamente provocatorio. Facile dare le colpe a Wanda, per me lei è il suo scudo. Altrimenti si sarebbe dissociato dalle parole espresse dalla procuratrice argentina”.

Chi le piace dei giocatori nerazzurri attuali?
“Perisic. In questa stagione non ha dato al massimo. Ma spero rimanga all’Inter perché potrebbe essere molto prezioso nel suo ruolo”.

Si ricorda la sua prima partita a San Siro?
“Sì, ma non gli avversari perché ero piccolissima. Andò bene. E mio fratello mi regalò una sciarpa delle Monelle. Feci i salti di gioia, perché il nerazzurro si accostava al rosa, uno dei colori preferiti di qualsiasi bimba”.

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VIDEO - ALLA SCOPERTA DI... - TUTTI PAZZI PER LUCIEN AGOUME', E' LUI IL NUOVO POGBA?

Sezione: #Amale / Data: Mar 04 giugno 2019 alle 21:19
Autore: Simone Togna / Twitter: @SimoneTogna
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